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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   20 i Pai te Quarta — Italia Meridionale
   CENNI STORICI
   Le origini di Caserta voglionsi cercare in Caserta Vecchia, situata sopra uno sprone spianato del monte Tifata, a 400 m. sul mare e discosta circa 7 chilometri da Caserta Nuova. Di Caserta Vecchia già alibiam tocco in principio, ma occorre aggiungere qui alcuni particolari più ampii.
   Vi si veggono ancora i ruderi delle mura, delle torri e dei bastioni che la munivano nell'evo medio, degli antichi palazzi del conte e del sescovn e vi si ammira ancora la stupenda cattedrale a croce latina e a tre navate, ornata di diciotto colonne marmoree tutte di un pezzo, tolte, secondo alcuni, dal duomo dell'antica Culatio (la odierna Cajazzo che troveremo nel circondario di Piedimonte d'Alife), e secondo altri, al tempio di Giove Tifatino che sorgeva anticamente sul suddetto monte Tifata. La tribuna ha un pavimento in mosaico con figure di animali e in mosaico con figure diverse è anche il pulpito marmoreo. Meritevoli d'attenzione in codesta chiesa sono i sepolcri di Francesco II della Ratta, conte di Caserta, morto nel 1359 e del vescovo Giacomo, morto nel 13G0. Assai simili fra di loro, questi due sepolcri di architettura gotica, vanno ornati di statuette Simboliche con bassorilievi, un baldacchino di marmo bianco e dipinti a fresco.
   Ora, questa Caserta Vecchia vuole il Capaccio (ma senza il presidio di alcun documento) fòsse una delle dodici colonie fondate dagli antichi Etruschi nel mezzodì d'Italia. Da canto suo il Mazzella crede Caserta Vecchia edificata dagli abitanti di Sriemuìtt (l'odierna Sessa Aiirunca, nel circondario di Gaeta) e della suddetta Calazia. Ma il vero si c che Caserta Vecchia fu fondata nel secolo Vili dai Longobardi di Capua. Sembra pigliasse il nome (Casa erta) dall'essere costruita in luogo erto e il nome di Caserta è ignoto al tutto nell'antichità. Ebbe i suoi primi conti nell'879, dipendenti però dai conti e poi principi di Capua, il primo dei quali fu Pandonulfo, nipote del vescovo Landnlfo, della famiglia dei principi di Capua.
   Divenuta capo di uno staterello e sede episcopale, Caserta Vecchia andò a grado a grado acquistando in popolazione e importanza, segnatamente nel secolo X in cui accolse fra le sue mura gli abitanti di Snessula e di Calatia, distrutte dai Saraceni.
   Sotto i Normanni divenne 1111 feudo della Corona e l'ebbero alcuni capitani del re Ruggero. Il gran re Manfredi, figlio del più grande Federico II Ilohenstaufen, fu tradito da un conte di Caserta di cui è ignota tuttora la famiglia nonostante le indagini accurate intorno agli Svevi del De Cesare, ma pare fosse un conte della famiglia Sanseverino.
   La contea di Caserta appartenne successivamente ai Sanseverino, ai Iiibulsi, ai Della Ratta, agli Acquaviva ed ultimamente ai Castani di Sennoneta dai quali fn venduta a Carlo III. Questo monarca, il pili meritamente glorioso fra i Borbonici, fu il vero fondatore della nuova Caserta nel piano sottoposto alla vecchia, edificando la sua Versailles od il suo Escuriale nel snddescritto palazzo Reale, lontano dal pericolo delle eruzioni vesuviane e dagli assalti marittimi ai quali è esposta la reggia di Napoli. Col crescere di Caserta Nuova andò decadendo la Vecchia finche, perduta nel 1842 la sede vescovile, 11011 è ora più che un villaggietto abitato da campagnuoli.
   UOMINI ILLUSTRI
   'Molti ne conta Caserta, fra i quali i seguenti: Giovanni Francesco Alois, sopra-nominato il Caserta, scrittore erudito, lodato dal Giovio, dal Rota e da Scipione Animi rato; Alberico Giaqumto, buon poeta latino e poi vescovo di Telese; Annibale Cec-cano, arcivescovo di Napoii, cardinale nel 1327 e legato pontificio in Roma quando fu tutta sconvolta dalla rivoluzione di Cola di Rienzo; Leonardo Santorio, nato nel 1474,