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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
446 l'arte Quarta — Italia Meridionale
la prima dei Delfini, detta comunemente Cuna-ione dalla sua forma di lungo canale con ringhiera in ferro, nella cui testata veggonsi, sopra degli scogli, tre grossi delfini dalle cui bocche sgorga l'acqua, opera del figlio del Vanvitelli {im-nv.});, la seconda detta (li Eolo, doviziosa di statue rappresentanti i venti, con due tese ornate di balaustre e di altri gruppi di figure, tulle in pietra tenera e porosa proveniente da ima cava non molto lungi da Cajazzo, nella montagna delta Monletjrande; la terza, detta di Cerere preceduta da un canale e con vasche graduali clic formano leggiadri veli d'acqua: vi si veile la Dea Cerere sopra un piedestallo, stringente coH'iin braccio una medaglia con la Trina «Sia circondata da ninfe ed ai piedi due dragoni alati die stanno scherzando con un putto: da ambo i lati due statue sdraiate rappresentanti i due fiumi siciliani Anupn ed Arelusa con due urne che versano acqua; in fonilo due delfini isolati c due gruppi di Tritoni con le loro bucci ne che formano graziosi getti d'acqua; la quarta fontana finalmente (letta di Venere e Adone clic \i si veggono scolpiti in marmo carrarese sopra scogli ben disposti: Venere tenta indarno distogliere l'amato Adone dalla caccia fatale del ciu-gliiale, con varie ninfe, parecchi puttini con cani c con un grosso cinghiale raffigurante Marte.
Superata da allunò una grandiosa scalinata se-mii ireulare di travertino, con balaustrate ai lati su cui stanno le statue marmoree di varii cacciatori e cacci strici, si pone piede in un granile ripiano (1).
(irail Cascata e Panorama.—In quel punto presentasi in prospettiva la gran cascata che, rovinando dal monte Briano e infrangendosi fra scogli aililiciali, si versa pittorescamente nella sottoposta gran vasca. In mezzo ad essa son due scogliere isolato, una con statue di Diana eor-ìeiUliala dalle due Ninfe e l'altra con Attenne che va trasfui inaiulosi in cervo in mezzo ai suoi cani.
Nella stessa situazione veilesi a est l'ingresso nell'ani pio giardino inglese ; a ovest la strada che va a San Leucio ed alle spalle uno stupendo onz-, ¦/.onte, col gran palazzo Reale in prospettiva e le suddescritie fontane, il tutto formante una prospettiva d'ineffabile bellezza.
E più bella ancora e con più vasto orizzonte si presenta allo sguardo estatico salendo sul loggiato della grotta costruita a scogli in cima alla caduta delle acque ove dal condotto Carolino a mezzo il monte l'acqua scende per la gran cascata suddetta,
Salendo ancora si arriva in vetta al monte con panorama indescrivibile sulle belle sottoposte campagne. L'ainenissimo boschetto a ovest, sparso di antichi ruderi artefatti e di vaghissime tortuose stradirciuole, 6 opera dell architeli!) Giovanili Patturelli il quale edificò eziandio lungo hi via a San Leucio l'ameno casinetto reale detto di San Silvestro, ornato ili giardini pensili a sud, di una vigna spaziosa a nord, e di sottostante prateria (parterre) verdeggiante all'ombra di annosi castagni, ove re Ferdinando soleva spesso recarsi a diporto e dar feste campestri.
Giardino JngJssfi. — Il giardino inglese, col ricco orto botanico, fu fondato secondo il gusto della regina Carolina d'Austria, moglie di Francesco I clic vi spese ingenti somme e fece venire espressamente dall' Inghilterra a diri gerue i lavori G. Andrea Graefer.
Sorge al principio del grandioso giardino un chalet o casino di diporto, con stradicciuole serpeggianti fra varii gruppi di piante e verdeggianti dirupi artefatti che formano vaghi contrasti e presentai.') bellissime vedute. L'attenzione 8 attratta principalmente da una grotta diruta l'alia ad arte, semicircolare e in pietra di tufo, vagamente architettai;! con colonne marmoree ed ornata di varie statue — fra cui alcune traspoi fatevi dalle rovine di Pompei — tutta cinta di boscaglie che invitano alla solitudine meditabonda e con varie uscite che offrono vedute varianti e sempre nuove. Al tre attigue grotte tortuose, anche esse ili tufo, son rivestite pittorescamente di edere e di altre piante acquatiche. La bella distribuzione dell'acqua forma varii ruscelli fra ì quali uno clic sgorga da un laghetto nella spianateli.-» davanti la grotta suddetta e ni cui, tingendosi l'acqua scaturire naturalmente ila uno scoglio, torri-si in varie guise lungo meandri graziosi finché forma mi lago spazioso in mezzo con due vaghe isolette nella maggior delle quali scorgonsi i ruderi di un tempietti)' incompiuto.
strade e ferrovie
Oltre le linee ferroviarie Roma-Napoli e Napoli-Foggia (2), cinque strade principali solcano il territorio casertano: la prima è quella che, pigliando le mosse dalla piazza del palazzo Reale, stendesi ampissima, rettilinea e fiancheggiata da duplice fila di platani per chilometri 2 Va circa sino a San Nicola la Strada, e, per Cardite e Casoria,
(1) Pi tutte le staine delle siuldcscritte fontane, come di quelle della gl'ini vasca, furono autori i seguenti scultori Tommaso Solari, Andrea Violimi, Gaetano Salomon*» Angelo ttrumelli, paolo Persico e Pietro Solari.
(v2) Caserta fu collegata a Napoli con nix tattico di frrimia il secondo costruito nel Iìimiiic, li giorno fi dicembre 1813 c prolungato poi fino a Capila il ìó maggio 184 i. Attualmente fa parto della granito linea lluiiu-Napoli esercitala dalla Società Mcdileiranca.