Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (136/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (136/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   130
   Parte Quarta — Italia Meridionale
   a sud per Teano e Sparani.se, fra i monti di Roccamonfìna e Calvi Risorta, piega a sudest, parallelamente al gruppo del Matese che abbandona a sinistra, mentre corre a destra fra le basse montagne di Pietramelara e Cajazzo. Lascia sulla sinistra Piedi-monte d'Alife ed Alife : s'imbatte sotto Amorosi, quasi ad angolo retto, col Calore e torce in direzione di esso a sud-ovest, traversando la stretta di Cajazzo fra i monti dello stesso nome e quelli di Caserta (Tifata, Castellone, ecc.). Sbocca in pianura al Ponte di Annibale, passa, dopo 4 chilometri, a Capua, donde il suo corso divien tortuosissimo e mette in mare a libeccio di Castel Volturno, non più guadabile dallo sbocco del Calore in giù.
   11 Volturno è un fiume rapida e profondo, ma torbido, al qual carattere alludono molti poeti latini, fra gli altri Virgilio, Ovidio, Lucano, Claudiano, ecc. Vicino alla sua foce gittò un ponte Domiziano quando costruì la Via Domitia che da Sinuessa conduceva direttamente a Cunia (Staz., Pitr., ìv, 3, 67, ecc.). Per la posizione importante che occupa nella Campania e le fertili pianure che attraversa in tutta la loro estensione, dalle radici degli Apennini al mare, il Volturno è mentovato di frequente nell'istoria, segnatamente durante le guerre dei Romani coi Campani e ì Sanniti e di bel nuovo durante la seconda Guerra Punica.
   Prima della costruzione del suddetto ponte di Domiziano (di cui veggonsi ancora i ruderi presso il moderno Castel Volturno) non vi era alcun ponte sotto Casilimnn ove il Volturno era attraversato dalla via Appia. Anticamente pare fosse navigabile ai piccoli legni.
   Battaglie del Volturno.
   Le sponde del fiume Volturno furono spesso il teatro ili aspre battaglie. Pretermettendo le antiche, ricorderemo quella del 0 e 7 gennaio 1799 fra i Napoletani, sotto il comando del generalo Hack, e i Francesi, sotto quello di Championnet vincitore, e quella più recente e ben più memorabile del 1° e 2 ottobre 1860 fra il generale Garibaldi e ì Borbonici che addusse l'annessione del Reame di Napoli al Regno d'Italia. Il campo di battaglia fu il tratto che stendesi da nord-ovest a sud-est nella provincia di Caserta ed ha quasi siili istessa linea le citta di Capua, Santa Ilaria Capua Vetere, Caserta e Maddaloni.
   L'esercito di Francesco II Borbone, il quale erasi recato in persona, coi conti di Trapani e di Caserta a Capua per prender parte alla battaglia decisiva e alla sperata vittoria, componevasi come segue: Colonna De Mechel 8000 combattenti, distaccamento Perrone 1200, distaccamento Rui7,3000, colonna Afau de Rivera 10,000, colonna Tabacchi 701)0, distaccamento Sergardi 1500, brigata Colonna 5000, presidio di Capua e riserva di cavalleria 9500.
   Le forze pertanto contro le quali i Garibaldini dovevano misurarsi ammontavano a circa 38,000 uomini non comprese le riserve in Capua, ossia precisamente il doppio dell'esercito italiano meridionale. L'artiglieria di campagna dei Borbonici consisteva di 8 batterie e 64 pezzi, ai quali \oglionsi aggiungere, in alcuni momenti della battaglia, le batterie di posizione delle alture di Gerusalemme e l'artiglieria di fortezza delle fronti di Capua. Il generale Ritucci aveva il comando in capo.
   Le forze, opposte dei Garibaldini erano distribuite come segue : Rixio 5600 combattenti, Bronzetti 227, Sacchi 1500, Medici 4000, Milbitz 4000, Gotte 1500, riserva 4500. In totale circa 21,000 combattenti, duce supremo Garibaldi
   I terreni adiacenti alle quattro città suddette furono occupati dalle schiere garibaldine per una distesa di 12 chilometri. Garibaldi aveva il comando del corpo d'esercito di Santa Maria schierato sul monte Sant'Angelo, i generali Tt'trr e Medici occupavano Santa Maria, il colonnello Fardella stava a San Tommaso, Sirtori a Caserta e Bi.xio al Ponte della Valle e a Maddaloni.
   II 1° ottobre venne fuori da Capua una divisione di Borbonici la quale si avviò in colonna serrata a Monte Sant'Angelo, a Santa Maria e a San Tommaso; nell'istesso tempo Sirtori era assalito a Caserta e Bixto al Ponte della Valle; i Borbonici marciavano coraggiosi e compatti su tutto il fronte di battaglia contro 1 Garibaldini.