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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Provincia di Casella
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Presa Gaeta, il regio esercito italiano, vincitore a Castelfidardo, pose piede nell'ex-reame di Napoli incalzando i residui del borbonico, chc andavano ritirandosi sulla sponda destra del Cangi iano e elle, con la destra appoggiata al mare, presero posizione sulla linea di Inietto a Sujo.
L'esercito italiano assalì, il 29 ottobre del 18G0, codesta linea di fronte, mentre la squadra, sotto il comando dell'ammiraglio Persane, si appressava alla foce del Garigliano per cannoneggiare l'ala destra borbonica. Questa diversione non potè però essere mandata ad effetto per l'opposizione dell'ammiraglio francese Barbier de Tinan. Per evitar contenzioni che avrebbero potuto addurre conseguenze disastrose l'ammiraglio italiano fece ritirare la squadra: l'esercito italiano si trovò ridotto al suo assalto di fronte e il combattimento del 29 ottobre si restrinse ad un cannoneggiamento e ad una fucilata senza risultato dall'una all'altra sponda del Garigliano, in cui rimase ucciso il generale Negri dell'artiglieria borbonica.
Il governo italiano telegrafò immediatamente al francese chiedendogli che ordini più precisi fossero trasmessi all'ammiraglio Barbier de Tinan e giunti che furono, il 1° novembre, l'ammiraglio ridusse la sua sfera d'azione, come suol dirsi, ad un raggio meno esteso. Per la qual cosa l'esercito italiano die tosto mano, nella notte dal 1° al 2 novembre, alle prime operazioni di un assalto più serio del precedente per veder modo di sforzare il passaggio del Garigliano. Esso fece una dimostrazione sull'ala sinistra dei borbonici verso Sujo e Mortala, mentre il Persami fulminava l'ala destra — e l'ala sinistra dell'esercito italiano, sotto il comando del generale De Sonnaz, s'impadroniva, prima del far del giorno, del ponte in ferro sul Garigliano e incominciava tosto il passaggio.
11 2 novembre il comhatiimento si accese lungo l'intiera linea della foce del fiume sino ai boschi di Sujo e di Mortala. All'esercito italiano venne fatto gittare mi altro ponte davanti Traetto e il 3 era già tutto sulla sponda destra mentre i Borbonici battevano in ritirata verso Mola di Gaeta (o Formia) e Maranola coll'ala destra lungo la spiaggia coperta dalla brigata straniera sotto il comando del generale Mechel e la sinistra nelle gole del monte Petrella.
11 giorno 4- l'esercito italiano assalì di bel nuovo vigorosamente, coll'ala sinistra rinforzata, l'ala destra dei Borbonici a Mola di Gaeta per tagliar, se possibile, la linea di ritirata su Gaeta ali intiero esercito nemico.
Alle 2 pomeridiane la squadra italiana incominciò a bombardare Mola di Gaeta traversata dalla strada angusta della marina per la quale doveva passare, come in una stretta, 1 ala destra del nemico-Vd una gran parte di quest'ultima venne fatto afferrar Gaeta non senza però gravi perdite e lasciando circa 1000 prigionieri in mano ai vincitori, mentre 1 ala sinistra di oltre 22,000 uomini, sotto il comando del generale Ruggero, fu tagliata fuori ed, incalzata dal De Sonnaz, riparava a Terracina nel territorio pontifìcio deponendo le armi a Velletri nelle mani delle truppe francesi.
L esercito italiano diede allora principio all'assedio di Gaeta che narreremo a suo luogo.
2. Il Volturno. Il bacino del Volturno (che occupa una superficie di 5fi77 chilometri quadrati) è formato dalle valli del Volturno e dei suoi tributari la Vandra e il Cavaliere, valli montuose ed anguste, mentre spaziose, per contro, sono le convalli che formano il bacino del Calore, suo affluente principale.
Il corso del Volturno (che bagna, come il Garigliano, tre provincie, quella di Campobasso, di Caserta e di Benevento) misura 185 chilometri e nasce nel dirupato monte della Bocchetta a Capo Volturno con una massa d'acqua ragguardevole. Ei pare che tutta quest'acqua derivi da condotti sotterranei, provenienti dalle selvose ed intricate montagne dette Le ilIainarde, le quali costituiscono la porzione sud-est del gruppo di monte Meta. Le sue sorgenti stanno fra i villaggi di Castellane Volturno e Rocchetta Volturno. Viene da nord a sud e nella sua alta valle accoglie la suddetta Vandra, la quale sorge nell'altipiano di Carovillì e s'ingrossa con la Vandrella, su cui giace Porli del Sanino: poco prima di vuotarsi nel Volturno riceve ancora il suiiinientovato Cavaliere che bagna Isernia. Il Volturno entra quindi nell'ampia valle di Venafro sempre in direzione sud sino all'altezza di Presenzano, ove, invece di proseguire come in addietro
73 - La Patria, voi. IV.