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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Provincia di Caserta
   127
   Arnnzo presso Petrella eli Cappadocia ; percorre ili prima una valle rinserrata fra ? monti che racchiudono la conca del Fucino e quelli che cingono a sud l'Abruzzo aquilano (valle denominata Val Roveto) e stendesi direttamente a sud-est sino a Sora. Giunto a questa città ritorce a sud e scorre ancora per una valle angusta, ma non così alpestre e malagevole come la precedente; passa ad ovest di Arpino, bagna quindi Coprano sotto il quale riceve a destra il Tolero o Sacco, che viene da nord-ovest e costringe il fiume a ripiegar di bel nuovo a sud-est.
   Poco dopo il confluente del Tolero, il Liri riceve sulla sinistra la Melfa, s'addentra in valle aperta e piana, bagna Pontecorvo, a sud-est del quale volgesi per un tratto direttamente ad est; passa a sud di Aquino e di Cassino: quindi, assunto il nome di Gariglìaìio, accoglie a sinistra le acque del Rapido o Gari e poco appresso quelle della Feccia, piccolo affluente che scende dalle alture di San Pietro Infine, nella parte meridionale della catena di monte Meta, la quale assai si accosta qui al fiume costringendolo ad avviarsi a sud in una valle ristretta fra i monti Ausunu e il vulcano di Roccainon-fina. Allo shocco di codesta valle il Garigliano piega ancora a sud-ovest e inette in mare nel golfo di Gaeta, a sud di Minturno e presso il Pantano di Sessa, dopo un percorso di 168 chilometri.
   Sono suoi tributari: di sinistra, la Melfa e il Rapido, più che fiumi, torrenti, che scendono dall'angolo che fa la catena del monte Meta staccandosi dallo spartiacque apenninico quindi la Feccia, piccolo ma importante affluente per esser la sua valle percorsa dalla strada che vien da Roma per Prosinone, Ceprano, Aquino, Cassino e qui risale l'angusta valle della Feccia, chiusa in vetta della catena dalla forte posizione di Mignano donde scende nella valle del Volturno a Calvi Risorta.
   Ma il tributario più importante del Garigliano è, sulla destra, il Tolero o Sacco (l'antico Trerus) che ha le sue fonti nel piano elevato che separa le montagne sopra I're-neste dal vulcano Laziale ; e l'ampia valle lungo la quale scorre per circa 65 chilometri prima di scaricarsi nel Lin deve sempre aver formato un punto importante in questa parte d'Italia. 11 Sacco separa nella sua estensione la catena centrale dei monti Ernici dalla massa esterna dei monti Lepini e delle montagne Volscie e quindi deve aver formato, da tempi primitivi, una delle linee naturali di comunicazione fra le pianure del Lazio propriamente detto (la moderna Campagna di Roma) e quelle della Campania.
   Oltre tutti i suddetti tributari, il Lin (che così chiamasi, come abbiam detto, nel suo principio il Garigliano) riceve al cominciar del suo corso le acque della Conca del Fucino o di Celano (650 m. sul livello del mare), bassura già occupata dal lago Fucino che stendevasi per 16 chilometri in lunghezza su 10 di larghezza e cinto ognintorno da alti inoliti. Già ne toccammo in addietro ma giova soggiungere qui in succinto che, non avendo le acque di codesto lago un emissario naturale, traboccavano inondando, sì che sino ab antiquo si pensò di deviarle nel Liri, Il perchè i Romani scavarono l'emissario detto di Claudio il quale si otturò nel medioevo, e che indarno Federico II, Alfonso I e i Borboni studiaronsi di ristabilire, finché ai dì nostri (1852) prima una Società, quindi il principe Alessandro Torlonia tolse l'ardua impresa di prosciugare il lago, riattando l'antico emissario di Claudio (1875) per la lunghezza di 6300 111. e trasformando il lago Fucino in un immenso podere con la spesa di oltre 30 milioni.
   Il Liri è rammentato da parecchi poeti romani quale un fiume tranquillissimo (Okaz., Carni., 1, 31, 8; Sil. Ital., iv, 348), carattere ben meritato nella porzione inferiore del suo corso, descritto dall'Eustace (Classical Tour, voi. 11, pag. 320), quale < un ampio e nobil fiume serpeggiante sotto i pioppi a traverso una bella valle e scorrente poi placidamente al mare ». Ma presso la sua sorgente è 1111 limpido e rapido fiume montano e presso Isola del Liri, nel circondario di Sora, a circa 6 chilometri sotto Sora, e appunto dopo la sua confluenza col Fibreno, forma una cascata, alta circa 30 metri, una della più belle in Italia.