Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (129/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (129/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Provincia di Caserta
   123
   di Caserta) come loro città principale, ma in seguito dice che avevano tre città, Ansona, Minlurno e Vescio, le fpiali tutte par fossero situate nelle pianure confinanti eoi Li ri, rum lungi dalla sua foce.
   Iti quel periodo gli Ausonii erano di certo una tribù di poco momento ed incapace di resistere a lungo alle armi romane. La loro città di Cules fu presa e poco appresso occupata da una colonia romana nel 333 av. C. ; e, quantunque pochi anni dopo la vittoria dei Satinili a Luntulue (ora Passo di Portella con torre sul confine dei territori romano e napoletano) eglino dessero di bel nuovo di piglio alle anni, le loro tre città rimanenti furono facilmente conquistali' dai consoli romani e . loro thilanli posti a fil di spada. In quest'occasione Invio dice che la nazione Ausonia fu distraila ; certo è che il suo nome non ricomparisce più nell'istoria ed è attòniti ricordato da Plinio (in, 5, s. 9) fra le razze estinte che abitavano il Lazio in addietro.
   Ma per «pianto irrilevanti appaiano a quel tempo gli Ausonii, è evidente clic, in un periodo assai anteriore, essi formavano una nazione, potente e molto estesa. Imperocché, quantunque sia probabile clic i Greci applicassero di frequente il nome con manco di accuratezza e sotto il nome di Ausoni, introducessero razze diverse, è impossibile l'uso generico del nome Ausonii se il popolo a cui rea! mente apparteneva non avesse l'ormato una parte importante della popolazione dell Italia Centrale.
   L'attinenza precisa in cui stavano con gli tìpici od Osclil è impossibile determinarla, né forse le idée degli stessi Greci su codesto punto ci an molto chiare e definite. 1 passi succitati provano clic essi erano considerati come abitanti della Campania e della costa occidentale d'Italia, di clic, il Mare Inferum (come chiamavano i Romani quo! mare che fu poi detto il Tirreno) fu, nei tempi primitivi, dello dai Greci Mare Ausonio. Scintilo Cirio altresì parla degli Ausonii come occupanti una regione interna; e Strabene (pag. 233) ci dice che occupavano la regione montana sopra le paludi l'olitine, dove nella istoria romana non vi sì trovano che i Vulsci.
   Nel tntt'iiisieme è probabile che il nome di Ausonii fosse applicato indistintamente a tutte le razze natie che, prima del l'invasione, sannitica, occuparono la Campania e I interna regione montagnosa, notò poi col nome di Sannìo, qnal fu da noi descrilto in addietro, e fosse poi esteso gradatamente a tulli gli abitanti dell'Italia Centrale.
   Ma gli Vnsonh par siano stali considerali dalle migliori autorità come distinti dalle razze enotrie o pelasgielie che abitarono le parti meridionali della penisola (Auisr., Pulii., vii, 1G), quantunque allri autori li confondano al certo. Manico secondo Dionisio (i, 22) parlò degli Ausonii come emigranti in Sicilia sotto il loro re Siculo, laddove il popolo onde parla sono manifestamente i Siculi Anche Strabene (vi, pag. 255) parla di Teme® presso Nocera come fondata dagli Ausonii, mentre ei vuol dire probabilmente gli Knotrii, l'unico popolo che. sappiamo abitatore di quelle regioni prima dell'arrivo dei Greci.
   L'uso del nome di Ausonia per I intiera Italia — uso vigente tuttodì appo i poeti — era meramente poetico oil almeno non rinviensi in alcuno scrittore in prosa; e Dionisio, il quale assicura ch'era adoperato dai Greci nei primissimi tempi, lo associa a quelli di Esperia e Saturnia, ambedue denominazioni evidentemente poetiche (i, 35).
   Licofrone, quantunque non adoperi il nome d'Ausonia, applica reiteralainente l'aggettivo Ausonio così al paese come al popolo, (piale equivalente, non ha dubbio, ad Italiano, dacché ei comprende nell'aggettivo Arpi nell'Apulia, Agtjlltt nell'Etriii'ia, le adiacenze di Cuma nella Campania e le sponde del Crali nelti Lucania. Un po' più tardi Apollonio Rodio pare adoperi il nome di Ausonia precisamente nel senso in cui è adoperalo da Dionisio Periegele e da altri poeti greci posteriori, per l'intiera Italia. Probabilmente non fu adattato dagli scritturi alessandrini se non quale equivalente poetico per Italia, nome che non trovasi in alcun poeta di quel periodo. Da essi il nome di Ausonia fu adottato nell'istesso senso, vale dire per significare Italia tutta, dai poeti romani, fra gli allri da Virgilio là dove canta nel vii dell'Entìde di Lavinia, figliuola del re Latino, amata da Turno:
   Multi Ulam intigno e Lnlio, iotaque pelebunl Ausonia.
   Più di ogni altra famosa era da molti Eroi (tei Lazio e de l'Ausouia tolta Desiata e ricerca.