Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello
Pagina (128/423) Pagina
Pagina (128/423)
La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
128
Parte Quarta — Italia Meridionale
Ma la prima volta in cni gli Aurudci compariscono nell'istoria romana Livio li mostra non una piccola e feroce nazione, (piai la dipinge il Mantovano, sì una nazione potente e belligera che aveva esteso le sue conquiste sino ai confini del Lazio. Per tal modo, nel 503 av. C., noi troviamo le città latine di Cora e Po inezia ribelli alla Repubblica infante e difese da un grosso esercito anruncano (Liv., n, ib, 17). E pochi anni appresso gli Auruuci diedero di piglio alle armi quali alleati dei Volsci e si avanzarono col loro esercito sino ad Arida ove combatterono una grande battaglia contro il console romano Servilio (Liv., n, 20; Dionis., vi, 32). In quest'occasione Dionisio descrive gli Aurunci quale un popolo guerresco di grande forza e fierezza che occupava le pianure più belle della Campania ; cotalchè ci par certo che il nome è qui adoperato come comprendente il popolo a cui il nome di Ausonii (nel suo senso più ristretto) è applicato in seguito.
Da quel tempo il nome di Aurunci non ricomparisce che nel 344 av. C., in cui è evidente che Livio (mi, 28) parla soltanto del picciol popolo clic abitava sulla montagna di Roccamoufina e che fu sconfitto e sottomesso senza dillicoltà.
Pochi anni appresso (337 av. C.) fu costretto dagli assalti dei suoi vicini, i Sedicini, a chieder aiuto a Roma e frattanto abbandonò la montagna per stabilirsi nella sna nuova ciltà di Suessa (Liv., vili, 15). Il suo nome non è ricordato nelle guerre successive dei Romani in questa parte d'Italia ; e come nel 313 av. C. una colonia romana fu stabilita (come vedremo sotto Sessa Aurunca) a Suessa, la sua esistenza nazionale dovette quindi innanzi aver fine. Il suo territorio fu compreso in seguito nella Campania.
Aurunca, la capitale o metropoli degli Aurunci, nel senso più ristretto del nome, era situata sopra una delle vette del gruppo vulcanico che ergesi sopra lo pianure della Campania fra Sessa Aurunca e Teano. Il suo nome non rinviensi che in Pesto (Ausonia) il quale ci dice clic fu fondata da Ausono, figliuolo di Ulisse e di Circe ; ma Livio allude chiaramente alla sua esistenza quantunque non ne dica il nome. Egli ci narra che nel 337 av. C. gli Aurunci, incalzati dai loro vicini, i Sedicini, abbandonarono la loro Ciltà e ripararono a Suessa che fortificarono ; e che la loro Città antica fu distrutta dai Sedicini (Livio, vih, lo).
La stessa non fu più riedificata e quindi non ve n'ha più notizia successiva ; ma alcune vestigie di essa furono scoperte al sommo ili un angusto giogo, detto ora La Serra o La (lorlinella a circa 8 chilometri a nord da Scssa Aurunca, ove scorgonsi alcuni ruderi di antiche mura e sostruzioni massiccie di un tempio probabilmente. Il colle su cui sorgeva formava parte del giogo esterno o circuito dell'antico cratere di Roccamoufina, e il luogo della città antica doveva essere, come qncllo di Alba Longa, un lungo ed angusto pianoro al sonimi» del giogo. A quest'alta situazione allude Virgilio li dove dice nel passo che abbiam recato tradotto:
De collibun altis Aurunci misere paires.
II. — Auscmii.
fili Ausonii od erano identici con gli Opici od Osclii od erano parte almeno della medesima razza e famiglia. Aristotile (Poi., vii, 10) dice espressamente che la porzione d'Italia verso la Tir-renia era abitata dagli Opici « i quali erari chiamali, sia in addietro sia a' di suoi, coll'addiellivo di Ausonii ». Antioco ili Siracusa altresì dice che la Campania fu occupata dapprima dagli Opici « delti anche Ausonii ». Polibio al contrario par consideri le due nazioni come diverse e parla della Campania come abitata dagli Ausonii e dagli Opici ; ma ciò non prova necessariamente che fossero realmente distinti, dacché noi troviamo nella medesima guisa gli Opici e gli Osrlii mentovati dallo stesso scrittore come fossero due nazioni diverse, quantunque non vi possa aver dubbio che le son mere forme del medesimo nome. Ecateo altresì pare opinasse come Antioco di Siracusa dacché ci chiamò Nola nella Campania una citta degli Ausonii.
Gli Ausonii dei Greci erano, come abbiamo visto, gli Aurunci dei Romani, ma in un perìodo posteriore le due denominazioni furono distinte ed applicate a due tribù o nazioni separate. Il nome A'Ausonii, in questo senso ristretto e posteriore del termine, è limitato ad una piccola nazione sui confini del Lazio e della Campania. Livio parla di Cales (ora Calvi Risorta nella provìncia e circondario