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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Gorami! del Circondario di Cerreto Sannita
Ìli
v
Sannio presso i confini della Campania. E mentovata primamente allo scoppio della Prima Guerra Sannitiea (34-3 av. Cr.) quando il console Cornelio vi si pose a campo, probabilmente per sorvegliare le mosse dei Sanniti in quella regione ed inoltrandosi poi di là nel loro territorio, fu adescato in una gola ove fu al punto di perdere Fintiero esercito e fu salvato dal coraggio e dall'abilità di Decio (Livio, vii, vv. 32, 34). E di bel nuovo nel 315 av. C., durante la seconda Guerra Sannitiea, Satinila fu assediata dal dittatore romano L. Emilio e fu considerata di sufficiente importanza da impegnare un esercito romano per quasi un anno, fincliè fu presa da Quinto Fabio. I Sanniti fecero uno sforzo gagliardo per liberarla, ma senza effetto e cadde in potere dei Romani (Liv., ix, 21, 22; Diod., xix, 72). D'allora in poi rimase in loro potere e prima del termine della guerra fu uno dei luoghi che risolvettero di occupare con una colonia, la quale vi fu dedotta nel 313 av. C. (Fest., s. v. Satictila, p. 340).
Livio non fa menzione della colonia in quell'occasione, ma la registra poi quale una delle Colouiae Latina?, che segnalaronsi pel loro zelo e la loro fedeltà nella Seconda Guerra Punica, dopo la quale non se ne trova più traccia. Il nome non è ricordato da alcnno dei geografi ed il suo sito è incerto in sommo grado. Ma i passi ili Livio pare suggeriscano che Saticula era situata non dove sorge ora Sant'Agata dei Goti, come vogliono alcuni, bensì in vicinanza a Plistia (ora Prestia, a circa 2 chilometri e mezzo da Sant'Agata de' Goti ed alle falde del monte Taburno). PIistia, al dire di Livio, fu assediata nel 315 av. C. dai Sanniti per distogliere i Romani dall'assedio di Saticula: ciò non venne lor fatto, ina essi riuscirono ad impadronirsi di Plistia.
Altri vogliono che Sant'Agata de'Goti fosse edificata nel secolo VI: checché ne sia essa fu rinomata nel medioevo e fece parte del ducato di Benevento. Per essersi data ai Greci fu assediata, nell'866, dall'imperatore Ludovico II e, nel 10GG, se ne impadronirono i Normanni; nel 1230 l'ebbe papa Gregorio IX e, nel 1267, Carlo I d'Angiò la diede ai D'Artois, suoi cugini, dai quali passò a Baldassarre della Ratta e quindi a Cesare d'Aragona, figliuolo di re Ferdinando e marito di Caterina della Ratta. Nel 1528 l'ebbero gli Acquavi va e fu quindi data da re Ladislao al duca Cosso, nella cui famiglia rimase sino al 1674. Posta finalmente in vendita, Sant'Agata de' Goti fu acquistata, nel 1696, da Marzio Carafa, duca di Maddaloni, il quale la tenne sino al termine del feudalismo.
Coli, elett. Montesarchio — Dioc. S. Agata de' Goti — P2 e T. locali, Str. ferr. a Frasso Dugenta.
Durazzano (1864 ab.). — A 298 metri d'altezza sul mare e a G chilometri da Sant'Agata de'Goti, nel fondo di una valle circondata da alti monti calcarei, con due chiese parrocchiali ed un antico castello già residenza dei feudatari. Biglia nome dal paese la valle percorsa dal suddetto acquidotto Carolino, che porta l'acqua a Caserta e che, per mezzo di un ponte di tre grandi archi, va dalla montagna di Sant'Agata de' Goti all'altra detta di Durazzano. Cereali, canapa e pascoli.
Cenni storici. — Fu comperato nei tempi andati da Giovanni Cicinella, che sborsò 3500 ducati d'oro a re Ladislao. Appartenne quindi successivamente ai Della Ratta, ai Caracciolo di Bologna, ai D'Aquino, ai Carafa, ai Gargano, finché fu annesso, nel 1749, al regio Demanio.
Coli, elett. Montesarchio — Dioc. S. Agata de' Goti — P2 e T. a S. Agata, Str. ferr. a Maddaloni.
Limatola (2093 ab.). — Sta nella valle del Volturno, a 50 metri dal livello del mare, presso la sponda del torrente Faienza là dove sbocca nel Volturno e a 11 chilometri da Sant'Agata de' Goti ; pare derivi il nome di Limatola dalla qualità limacciosa del terreno. Istituto pio con annua rendita di lire 12,000. Cereali, vino, olio, frutta e gelsi.
Cenni storici. — Ben si rinvennero nelle sue adiacenze sepolcri, lapidi e monete antiche, ma non è noto che Limatola sorgesse sulle rovine di qualche antica città sannitiea. Le sue notizie più antiche risalgono ai tempi longobardici. Il conte Baldo la
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