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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie -Quarta — Italia Meridionale
   mai mentovalo nelle lunghe guerre dei Romani coi Sanniti, quantunque la valle in cui era situala fosse spesso il teatro delle ostilità.
   Il suo nome occorre primamente nella Seconda Guerra Punica, quando fu presa da Annibale nella sua prima irruzione nel Sannio nel 217 av. C, (l,i\., xxn, 13); ma nel 214- a\ C. fu ricuperala da Fabio. Da quel lempo nulla più è nolo di essa, finché divenne un'ordinaria città municipale romana. Stralone (v, pag. 250) ne parla come di una città caduta ai di suoi in decadenza quasi compilila al paro della più parie delle città sannilicfti, Ma noi apprendiamo clic, al tempo del Trinili viralo, risorse una colonia (Liber Colmi., pag. 238); e, quaiilunpie non mentovata da Livio come colonia, cerio ó dalle iscrizioni ch'essa conservò il suo grado coloniale, e pare continuasse sotto l'Impero Romano ad essere una citta florida e ragguardevole. Era situata sulla linea della via Latina, o piulloslo lungo un ramo di codesta via da Teramo nella Campania, a traverso Alile e Telesia a lione-venlo; e ciò contribuì probabilmente a preservarla dalla decadenza.
   Le rovine della citta aulica sono sempre visibili a un chilometro e mezzo circa a nord-ovest del villaggio che serbò il nome di Tclesc la cinla delle mura è compilila e comprende uno spazio di forma otlagona con olire 2 ij,ì chilometri di circonferenza e parecchie porle fiancheggiale da torri massiccie. La muratura è di opera reticolala, eppereiò probabilmente del lempo dell'Impero Romano. Le rovine entro il circuito delle mura sono meri ammassi di inalluni ; ina fuori delle mura si possono rintracciare le vestigia di un circo ed alcuni avanzi di un anfiteatro.
   Tutti questi avanzi appartengono indubbiamente alla colonia romana, e non havvi vestigia della antica città saunitica. Il villaggio odierno di Telese è un povero luoghicciatolo desolato dalla malaria prodotta dal suddescritlo stagno omonimo ; ma nel medioevo era sede episcopale e la sua chiesa principale porta sempre il titolo di cattedrale. Le sue mura contengono parecchie iscrizioni latine trasportale dalla città aulica, i cui abitanti migrarono a Telesa nel secolo IX. Le acque lièi limili Tilerno giungevano a Telesia per mezzo di un acquedotto, e vi si veggono tuttora i ratei di un aulico ponte in mattoni. A poco più di un chilometro e mezzo dalla citlà sorgeva un tempio d'Ercole di cui avanzano le rovine, fra le quali fu trovata nel secolo scorso, la statua colossale di quel Dio con frammenli di altre statue e varie iscrizioni.
   Telesia diede i natali al celebre duce sannita durante la Guerra Sociale, vogliamo dire Ponzio Telesino ; ed è probabile che vi nascesse eziandio (comecché non abbianvi prove disluile) il più
   rinomalo C: Ponzio che sconfisse, come abbiali! visto, ì Romani alle Forche Laudine.
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   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI CERRETO SANNITA
   AI'sktknentl AL distretto militare di benevento
   Mandamento di CERRETO SANNITA (comprende 5 Comuni, con una popolazione di 18,146 abitanti al 31 dicembre 1881).
   Cerreto Sannita (5265 ab.). — Siede a 260 metri (l'altezza sul livello del mare, nell'alta valle del Titerno, alle falde di un colle ameno fra il Titerno e il Cervillo, a nord e a sud, di cui le acque mettono in moto parecchi stabilimenti industriali. Varie belle chiese, fra le quali primeggia la Cattedrale di architettura grandiosa ed ornata di bei dipinti. Tre ampie piazze, da cui si svolgono vie regolari, fiancheggiate di edifizi ben costruiti e disposti con simmetria.
   Cerreto Sannita è sede di Vescovado con Seminario. La pubblica beneficenza annovera un Ospedale, un Monte di pietà ed altri istituti pii. L'industria è rappresentata da fabbriche di attrezzi rurali, di laterizi, di forbici, di paste alimentari, di stoviglie comuni, tessitorie idrauliche di lana, tintorie, stabilimento di bagni minerali, tipografìa, ecc. Commercio dei prodotti locali.
   Bilancio comunale per l'esercizio 1805: Lire 153,435.