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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arie -Quarta — Italia Meridionale
   coltivato a cereali, ulivi, viti, alberi da frutta con buoni pascoli e numeroso bestiame, con boscaglie da cui si toglie legna da ardere. Difetta però d'acqua. Una via rotabile lo congiuuge a Benevento ed a San Giorgio la Montagna.
   Coli, elett, e Dioc. Benevento — I'2 a San Giorgio, T. e Str. ferr, a Benevento.
   Mandamento di VITULANO (comprende 8 Comuni, popol. 13,578 ab.). — 11 territorio del mandamento di Vitulano è situato fra boschi di ulivi e vigneti, sulle pendici delle ultime diramazioni del monte Taburno, le quali hanno le sommità coperte di faggi e castagni, con estesi pascoli ove si esercita la pastorizia; onde può cantarsi, come ai tempi di Virgilio (lùi.. xu):
   In cotal guisa Sopra al gran Silo, o del Taburno in cima D'amore accesi con le fronti avverse Vati due tori animosi a riscontrarsi.
   Questo mandamento confina ad est con quello di Benevento, dal quale lo divide il fiume Calore; a sud con pollo di Montesarchio, ad ovest ed a nord con quello di Solopaca. Una strada rotabile, attraversando il territorio di quasi tutto il mandamento, congiunge Montesarchio alla strada sannitiea, essa attraversa il Calore a poco più di 100 metri dalla stazione ferroviaria di Casalduni-Ponte. In tutto il territorio del mandamento si ha una coltura mista; si seminano cereali, ed ogni specie di legumi ed anche lino ; vi si coltiva ogni specie di frutta, ed abbondantemente l'olivo, la vite ed il gelso; meno sulle coste della montagna ove si trovano oliveti e castagneti.
   I Comuni di questo mandamento appartennero al Sannio, e quando i Romani vendicarono l'onta ricevuta alle Forche Caudine, passarono a far parte della Repubblica di Roma. Alla invasione dei barbari seguirono le sorti degli altri paesi; occupati dai Longobardi fecero parte del ducato di Benevento ; nel medioevo furono retti da un Castaldo, che fissò sua dimora in Tocco; Ruggiero il Normanno li annesse al reame di Napoli In varie epoche, venduti a diversi signori, rimasero ad essi sottoposti fino al 180(i, epoca dell'abolizione delle feudalità, e finalmente il 5 settembre 1860 entrarono a far parte del Regno d'Italia.
   Vitulano (2846 ab.). — Vitulano, fabbricato sull'antica Volano, città sannitiea, trovasi sparso sui declivi di tre monti, che uniti alle basi, lo chiudono da tre lati, rimanendo scoperto dal solo mezzogiorno; siede a 500 metri d'altezza; dista da Benevento 25 chilometri per la rotabile e 12 per la mulattiera, attraversando il fiume in battello dirimpetto alla stazione ferroviaria di Vitulano, 11 territorio del Comune confina ad est con quello di Torrecuso e Foglianise, a sud con quello di Cantano, ad ovest con quello di Prassi Telesino ed a nord con quello di Solopaca.
   Vitulano ha un piccolo ospedale, un monastero di suore con orfanotrofio, belle case, diverse chiese, fra le quali va ricordata la Collegiata della SS. Trinità per la profusione dei marmi, soffitto ed organo antico, ricchi paramenti sacri, antichi e moderni ; accosto alla chiesa sorge 1111 antichissimo campanile] per architettura molto somigliante allo storico campanile del Carmine in Napoli. Ha poi tre chiese parrocchiali: Santa Croce, Santa Maria e San Pietro; e a 2 chilometri dal paese 1111 bel convento, fondato da San Bernardino da Siena, con chiesa a tre navate;appartenne ai Minori Osservanti, nel 1866 fu soppresso e dato dal Governo a canone al Municipio, unitamente all'attiguo giardino, nel quale ora trovasi il camposanto del Connine.
   Sulla montagna, fra Vitulano e Solopaca, si veggono tuttora i ruderi del torrione, abbazia e chiesa di Santa Maria delle Grotte, edificata da Atenulfo III. principe di Benevento, abitata prima dai Celestini e poi dagli Umiliati.
   Vi sono nel territorio del Comune diverse cave di marmo, ma la più bella trovasi sulla montagna ad occidente del paese, ad un'ora di cammino, che fornì a Carlo III parte dei marini che ornano la reggia di Caserta, Anticamente in Vitulano vi erano