Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno', Gustavo Strafforello

   

Pagina (106/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (106/423)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   100
   l'arie -Quarta — Italia Meridionale
   lnugi dalla sorgente, si mescola con un rivolo d'acqua dolce che le scema la sua virtù. Contiene gas acido carbonh o, carbonato di calce, silice allo stato gelatinoso e trace» di cloruro e carbonato potassico.
   Cenni storici. Imi prima un feudo dei Della. Marra, sì che vuoisi si ad di mandasse Pescolamarra, cambiato poi in Pescolaiuazza, e quindi dei Caracciolo, dei Il'Aquino, dei principi di Santa Teodora e dei Carata Policastro. Cessato il feudalismo, i Carata iinpadroiiironsi di parte del territorio, il quale, alla proclamazione della Costituzione del ISIS in Napoli, fu spartito fra gli abitanti che pagano un canone al Comune.
   Coli, elett. e Dioc. Benevento — P2, T. e Str. ferr.
   Pietra Elcina (3G92 ab.). A 350 metri d'altezza dal livello del mare e a 11 chilometri da Benevento, di cui era in addietro una frazione. Sta in territorio molto fertile ed è noto nelle antiche, carte col nome di Castrimi J/ulcinae.
   Coli, elett. e Dioc. Benevento — P3, T. e Str. terr.
   San Leucio (27(50 ab.). Sorge all'altezza di 350 metri dal livello del mare, in amena situazione, poco lungi dal lumie Sabato e a 7 chilometri a sud di Benevento. Parrocchiale con parecchie belle case. Il territorio, a colline, produce cereali, vino, olio, frutta, foglia di gelsi e. non manca di pascoli.
   Coli, elett. e Dioc. Benevento — 1, T. e Str. ferr. a Benevento.
   Sant'Angelo a Cupolo (2031 al».). — A 471 metri d'altitudine e a S chilometri da Benevento, ili colle e in bella situazione, con due strade rotabili che mettono a. Pene-vento: la prima interseca la borgata Pastelle e la seconda Perrillo, Macco!) e l'anelli. Il territorio produce grano, granturco, fave, vino, olio e castagne.
   Coli, elett. e Dioc. Benevento — I, T. e Str. ferr. a Benevento.
   Mandamento di AIR0LA (comprende 0 Comuni, popol. 13,700 ab.). — Territorio in pianura ma circondato da colli elevati ed irrigato da vaili torrenti che scaricansi nel fiumi Isclero.
   àirola (5137 ab.). — Giace in pianura, a 250 metri (l'altezza dal livello del mare e a 27 chilometri a ponente di Benevento, .appiè del monte Tairano (735 in.), ili aria salubre e con un piccolo ospedale. Cereali, vini squisitissimi e pascoli.
   Cenni storici. — Alale interpretando un passo ili Polibio, il Cluverio pose ad Airola l'antica Caiidinm, capitale dei Caudini, di cui abbiamo trattato a lungo in principio della provincia ; ma essa sorgeva invece presso Arpaja, come vedremo qui sotto. Fu un feudo dei Carata, ai quali fu tolta per accusa di ribellione nel 1532 da Carlo V, che la diede ad Alfonso cl'Avalos d'Aquino. Fu poi di varii signori finche, nel 1792, passò al regio Demanio.
   Coli, elett. Montesarcbio — Dioc. Benevento — P2 e T. locali, Str. ferr. a Cancello.
   Arpaja (1400 ab.). — A 290 metri d'altezza e a 31/2 chilometri da Airola, all'estremità superiore della vallo che scende verso Cancello, fra il monte Tairano e il Para-turo (927 ni.). E notevole la pietra miliare romana col ninnerò XVI, con l'iscrizione da un lato dell'I 1° Consolato di Augusto (23 av. C,, data della morte del giovane Marcello), degli imperatori Giuliano l'Apostata, di Teodoro il Grande, di Arcadio, di Onorio e di Valentiniano III, comprendente per tal modo un periodo di quasi 500 anni, vale a dire l'intiero Impero romano. 11 colle a sinistra del villaggio detto Costa Candii è coperto di rovine. Gli abitanti fanno un commercio attivo di cereali e di frutta con Napoli e Gaeta.
   Cenni storici. - Come abbiamo \isto nell'Introduzione alla provincia, l'antica Caudium, capitale dei Caudini, sorgeva non ad Airola ma, come dimostra D'Anville (Anna!. Gèoyr. de VItalie, pp. 214-210), fra Arpaja e Montesarcliio. L'origine di Arpaja. non risale oltre il secolo X e come molte altre città d'Italia sorse probabilmente in luojp di Canditili/, quando fu distrutta od abbandonata dai suoi abitanti.