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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   98 l'arie -Quarta — Italia Meridionale
   stesso, entro i cui confini era situata la città, rimase sempre anch'esso un feudo della Chiesa. È vero che alcuni re di Napoli, avidi di conquiste, come Ladislao ed Alfonso di Aragona, occuparono per breve tempo Benevento; ma i papi ripigliarono sempre il possesso della città. Carlo V stesso, che se n'era impossessato nel 1527, non potè inantenervisi ne annetterlo al reame di Napoli.
   4. Benevento nei tempi moderni, — Di tal modo perdurarono le antiche sudde-scritte condizioni, finché la prima Rivoluzione francese portò lo scompiglio nel Regno di Napoli. Nel 1799 Benevento fu aggregato all'effimera Repubblica Partenopea e, nel 1806, Napoleone I lo diede in dono come principato a Talleyrand (Frince de Bénévmt). Con la Ristorazione del 1815 tornò in potere del papa, che tenne sino ai dì nostri il ducato, finché, dopo la insurrezione dei Beneventani avvenuta il 3 settembre 1860, un decreto del generale Garibaldi — eseguito prontamente da pochi volontari accorsi e dal partito nazionale insorto — dichiarò decaduto il governo papale. Un plebiscito compì poi e sancì l'annessione di Benevento al nuovo Regno d'Italia.
   L'ultimo rivolgimento polìtico — osserva il Gregorovius — nell'antico Principato longobardo fu così effettuato, per un caso singolare, da un condottiero di bande il cui nome suona appunto Longobardo. Certamente i suoi antenati sono da cercare in quel popolo stesso da cui discesero anticamente gli Ariclii, i Romoaldi, i Grimoaldi e i Garibaldi. ___
   Benevento fu sconquassata dal terremoto negli anni 817, 981, 987, nel qual anno rovinarono quindici torri e perirono 150 abitanti; nel 1446, 1456, 1561, 1627 e 1688, ili cui fu atterrata una gran parte della città. Nel 983 e nel 1656 fu desolata dalla peste.
   Celebraronsi in Benevento parecchi Condili ecclesiastici: da Vittore III nel 10S7, da Urbano li nel 1097, da Pasquale II nel 1108, nel 1113 e nel 1117; e i suoi arcivescovi, fra cui monsignor Della Casa, l'autore del Galateo, vi tennero parecchi Sinodi.
   Incerta è l'origine dell'antichissimo Vescovado di Benevento. Secondo l'Ughelli (Italia Sacra) il primo vescovo fu San Fotìmo, inviatovi da San Pietro a predicare la fede cristiana. Nel 969 papa Giovanni XIII innalzò Benevento a chiesa metropolitana.
   UOMINI ILLUSTRI
   Benevento pare fosse sin dall'antichità un luogo di molta coltura letteraria. Vi nacque infatti Orbilio il Grammatico, che v'insegnò lungo tempo prima di trasferirsi a Roma e fu onorato di una statua dai suoi concittadini, mentre iscrizioni esistenti ricordano un onore consimile conferito dai Beneventani ad un altro grammatico, Rutilio libano, del pari clic ad oratori e poeti di rinomanza locale. In tempi posteriori vi ebbero i natali: Ercheruberto, continuatore della Storia dei Longobardi di Paolo Bia-cono] che dimorò tanto tempo in Benevento e i seguenti papi: Felice IV della famiglia Fiinbri, eletto papa nel 526; Vittore III (Danserio della famiglia Epifania), primo abate di Montecassino, poi cardinale e da ultimo papa nel 1086; e Gregorio Vili, già Alberto di Morra, salito al trono pontificio nel 1187.
   Meritano ancor menzione i seguenti: Carlo Tocco, valente giurisperito del secolo XII; Roggero, Antonio, Taddeo e Bartolomeo, detti tutti da Benevento, legisti insigni che insegnarono pei primi giurisprudenza nell'Università di Padova; Carlo da Benevento, che illustrò le leggi longobarde; RolTredo da Benevento, autore di riputate opere legali; Pietro Morra, cardinale e legato pontificio per la pace fra Filippo (li Francia e Riccardo d'Inghilterra; Bartolomeo Camerario, legista dottissimo del secolo XV, ecc.
   In tempi meno remoti nacquero ancora in Benevento: il famoso Nicolò Franco, poeta lubrico e satirico, prima amico e poi avversario acerrimo dell'Aretino, impiccato a Roma per un libello nel 1569; Nicolò Sala, allievo del maestro Leo, rinoinatis-fciino maestro di musica, autore dell'opera magistrale: Regole del contrappunto pratico