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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
rienevento
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Benevento era allora la città più splendida dell'Italia meridionale: Arichi li l'ingrandì e ne fece una città nuova. Ma egli non potè conservare a lungo la sua indipendenza politica e divenne tributario del re dei Franchi ; potè però trasmettere il principato al prode suo tiglio Grinioaldo II (787-805), il quale seppe conservarselo nonostante le guerre reiterate coi Franchi e coi Greci. Nel 788 Carlo Magno lo riconobbe qua! principe ed ebbe licenza di batter moneta. 11 suo successore, Grinioaldo III (806-827), cadde vittima di una congiura ed uno dei congiurati, Siccone, eletto duca dal popolo, ruppe guerra alle città di Napoli e di Capita, le rese tributarie e inori nell'833, trasmettendo il trono al figliuolo Sicarvo, il qngle la diede per mezzo ad ogni vizio e fu, per la sua avarizia e crudeltà, ucciso dal popolo insorto. Uopo la sua morte, nell'840, il ducato di Benevento fu spartito nei tre principati di Benevento, Salerno e Capua. Il primo si mantenne indipendente sino al 000: ma fu più volte invaso, devastato ed occupato dai Saraceni o dai Greci o dai principi finitimi. Per tal modo il regno di Adalgiso (853-878) fu turbato da guerre incessanti coi Saraceni; e sotto il principe Orso (890-01) i Greci assediarono e presero Benevento, fecero prigioniero il principe ed occuparono il principato sino all'894.
Da quell'anno sino all'896 fu principe Guido IV marchese di Spoleto, il quale tolse ai Greci Benevento e il tenne finche l'imperatrice Ageltrude vi ebbe riposto Kadel-giso II che n'era stato espulso nelPSSi; ma i Beneventani che l'odiavano chiamarono Uenuifo I principe di Capila, per guisa che i conti di Capua divennero anche principi di Benevento. Senoiichò non volsero in meglio le sue sorti per la continuazione delle guerre e delle devastazioni dei principi stranieri.
3 Benevento sotto i Papi. — Ma i papi, che agognavano da lungo tempo al possesso di Benevento, se ne impadronirono alla metà del secolo XI. Il ducato era allora ridotto alla città e a poche terre adiacenti; il rimanente era caduto, con le Puglie, in potere dei Normanni II timore di essere anch'esso conquistato dai Normanni spinse Benevento nelle braccia della Chiesa. Il partito papale insorse; gli ultimi ed impotenti duchi longobardi Paudolfo III e Landolfo VI furono espulsi; e la città, di cui l'imperatore Arrigo III aveva già fatto dono al papa, in cambio della rinuncia dei suoi diritti su tìamberg nell'Alta Franconia, proclamò suo signore Leone IX. Gli espulsi tornarono, è vero, ma come vassalli della Chiesa. Landolfo inori nel 1077 e con lui ebbe fine la serie lunghissima dei principi longobardi, che per ben 500 anni avevano regnato in Benevento.
D'allora in poi Benevento fu governato dai rettori della Chiesa, i quali erano eletti al principio dal popolo e confermati dal papa ed appartenevano all'aristocrazia longobarda della città, non essendo ancor tanto assodato il potere papale da potere spogliare le famiglie nobili dei loro privilegi. Ciò non avvenne che a grado a grado finché i rettori furono da ultimo nominati dai papi e trasforniaronsi in Delegati apostolici. 11 rettore esercitava il governo politico, e il coniando, invece delle poche forze militari, era nelle mani di un connestabile. Oltre a ciò la cittadinanza era ordinata a Connine, sotto l'amministrazione di consoli eletti; gli statuti ci pervennero e risalgono al 1202.
Il potere papale 111 Benevento non fu però sin dal principio assoluto e monarchico. La coscienza dell'antica indipendenza e il sentimento dell'origine longobarda continuavano a mantenersi vivi, non solamente nella cittadinanza, ma anche nel clero. La città consideravasi come repubblica sotto l'alto patrocinio papale. A somiglianza di altre città sopportava questa forma di supremazia perchè vi trovava modo di fruire di una libertà maggiore di quella che le avrebbe concessa il dominio normanno.
Il perchè Benevento, trattone alcuni casi di ribellione, rimase fedele alla Chiesa e nelle lotte frequenti dei papi con gli imperatori germanici diede non dì rado asilo ai primi. E mediante trattati conchiusi appunto con gli imperatori e coi Normanni delle Dite Sicilie ì papi conservarono la loro autorità su Benevento; anzi il reame
(3'J — I.a l'atri», voi. IV.