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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
rienevento
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tosto abili e volonterose a so in ministrare il contingente d'uomini e di danaro richiesto per la continuazione della guerra (Liv., xxvn, 10). E singolare che di ciò non occorra menzione nella Guerra Sociale; ma sembra che Benevento sfuggisse alle calamità che in quel tempo piombarono addosso a tante città del Sannio e verso la fine della Repubblica è descritta come una delle più floride ed opulenti città d'Italia.
Sotto il secondo Triumvirato il suo territorio fu distribuito dai triumviri ai loro veterani e successivamente Augusto vi stallili una nuova colonia che ampliò grandemente il proprio dominio coll'aggiunta del territorio di Gaudio.
Una terza colonia fu stabilita a Benevento da Nerone, colonia che prese il titolo di Concordia, di che noi la troviamo nelle iscrizioni del regno di Settimio Severo coi titoli di Colonia Julia Augusta Concordia Felix Beneventani.
La sua Importanza e la sua floridezza sotto l'Impero Romano è sufficientemente attestata dalle antichità esistenti ancora come dalle iscrizioni; fu in quel periodo, non ha dubbio, la città principale degli Irpini e probabilmente, dopo Gapua, la più popolosa e ragguardevole dell Italia meridionale. Tale prosperità è dovuta da Benevento in parte alla sua giacitura sulla via Appia, sulla congiunzione dei due rami, uno dei quali detto poi via Trajana. conducente ad Equus Tuticus ffatif'MenteriQ) nell'Apulia; l'altro diretto per Aeculanum (Mirabella Eclano) a Venosa e a Taranto (Stiiab., vi, p. 283). Sou noti quei versi d'Orazio nella Satira v, 1, in cui, descrivendo leggiadramente il suo famoso viaggio da Roma a Brindisi, accenna ali incendio appiccatosi alla osteria nella quale aveva preso albergo:
Tendimus lune recta Beneventmn; ubi seihtlus hospes l'ene ursit, macros clum turdos versut in igne, etc.
Alla medesima circostanza deve l'onore delle visite reiterate degli imperatori da Roma, fra gli altri, di Nerone, Trajano e Settimio Severo (Tac., Ann., xv, 34). Ber la stessa ragione probabilmente il magnifico Arco (li Trionfo, che abbiamo descritto e che forma sempre l'orgoglio di Benevento, fu eretto in onore di Trajano dal Senato e dal popolo romano. Gli imperatori successivi pare accrescessero il territorio ed erigessero od almeno dessero il loro nome a varii edifizi pubblici.
Quanto all'amministrazione Benevento fu compreso in prima, in un col rimanente degli Irpini, nella seconda regione di Augusto, ma fu poi annesso alla Campania e posto sotto l'amministrazione del consolare di quella provincia. I suoi abitanti furono compresi nella tribù Stellatina.
Il territorio di Benevento sotto l'Impero Romano era estesissimo. Verso ovest comprendeva, come abbiamo detto, quello di Caudium, trattone la città; a nord stende-vasi sino al Tammaro.il villaggio di Pago iuclusive.il quale, come apprendiamo da una iscrizione, chiamavasi anticamente l'agus Vejnnus (l'odierno l'ago Vejano); a nord-est comprendeva la città di Equus Tuticus (Sant'Eleuterio presso Castelfranco) ; a est e a sud confinava coi territori di Mirabella Eclano e di Avellino. Un'iscrizione ci ha conservato i nomi di parecchi dei pagi o villaggi dipendenti da Benevento, ma i loro luoghi non si possono identificare.
2. Benevento sotto i Longobardi o Ducato di Benevento. — Benevento conservò la sua importanza sino al termine dell'Impero e quantunque, durante le guerre gotiche, fosse preso da Potila che ne atterrò le mura, queste furono dipoi rialzate iii un coi pubblici edifizi. Paolo Diacono parla di Benevento come di una città opulentissima e capitale di tutte le provincie adiacenti.
Se Totìla devastò Benevento altre genti teutoniche lo risollevarono, infondendogli, diremo così, nuovo sangue e nuova vita, vogliali! dire i Longobardi, dei quali tratteremo ora brevemente con la scorta del Gregorovius. Per ben 500 anni Benevento fu la capitale del Regno longobardo nel mezzodì d'Italia, ove incomincia, col Ducato germanico, una vita storica indipendente, quella del Reame di Napoli. Infatti, trattene le