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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Sant'Angelo de' Lombardi
   G9
   da Ferdinando d'Aragona. Fu successivamente un feudo dei Gesualdi. dei Filangieri e dei principi di Avellino.
   Coli, elett. Mirabella Belano — Dioc. Avellino — P3 e T. locali, Str. ferr. ad Ariano di Puglia.
   Gesualdo (42Ì4- ab.). — Giace a 590 metri d'altezza sul livello del mare, in colle, a 3 chilometri da Frigento e le case sono disposte a ino' di una pina, con in vetta il celebre castello, da cui lo sguardo spazia in un ampio orizzonte, chiuso a sud da un semicerchio di monti, i (piali, incominciando da quelli di Lioni e di Nusco, stendonsi sino agli altri di Arpaja e di Benevento, mentre a breve distanza corre il fiume Frodano, gonfio e minaccioso nel verno, placido nell'estate. Con muri o cortine e rivellini in giro, questo castello a quattro torri separate fu trasformato, nel 1582, da Carlo Gesualdo in sontuoso palazzo. Di questa famiglia dei Gesualdo, che diede il nome al paese, è nella chiesa un dipinto di buon pennello napoletano.
   Comecché alpestre il territorio è ferace d'ogni sorta di vegetabili e contiene una cava di alabastro assai pregiato.
   Cenni storici. — Ne furono primi signori i principi Gesualdo, fatti baroni da Ro-moaldo, duca (li Benevento, sotto i quali il suddetto castello fu stretto d'assedio da Ferdinando I d'Aragona, il quale se ne insignorì e lo distrusse in parte I Gesualdo si estinsero nel secolo XVII con Emanuele di Carlo e il paese, dopo ili essere appartenuto a parecchi feudatari, venne da ultimo in potere dei Caracciolo di Torcila.
   Uomini illustri. — Vi nacquero molti dei Gesualdo, ch'ebbero uffici cospicui nello Stato e nella Chiesa; C-ilio Palermo, che pubblicò, nel 1636, un poema: Gli amori sdegnati ; Lorenzo da Gesualdo, generale dei monaci Celestini; Ruggero, abate di Monte-vergine ; Fra Vincenzo Pisapia, morto in concetto di santità ; Pietro Danuscio, abate, generale di Montevergine.
   Coli, elett. Mirabella Belano — Dioc Avellino — P3 localo, T. a Frigento, Str. ferr. ad Ariano,
   Sturno (2954 ab.), — A 605 metri d'altezza e a 1 Va chilometri da Frigento, in bella situazione, in collina e in aria saluberrima, con territorio assai ben coltivato e producente granturco, vino e molte frutta.
   Coli, elett. Mirabella Belano — Dioc. Avellino — T2 locale, T. a Frigento, Str. ferr. ad Ariano.
   Villamama (865 ab.). — A 570 metri d'altezza e a 7 chilometri da Frigento, in territorio alpestre, fertile anzichenò, con pascoli e bestiame abbondante. Scaturiscono nel Comune le Acque di San Teodoro, le più rinomate nella provincia di Avellino, solforose e con 30 gradi di temperatura. Giusta l'analisi fatta dal Macchia contengono il gas acido solfidrico, il gas acido carbonico, i bicarbonati di calce, magnesia e soda, i solfati di soda e di calce, traccici di silice e di materia organica e dubbii indizi di bromo. Sono valevoli contro le malattie croniche, i reumatismi e le dermatosi. I bagni derivarono il nome dal duca di San Teodoro e sono frequentati annualmente da trecento infermi. Un'altra sorgente ha la temperatura di soli 22 gradi.
   Cenni storici. — Villainaiiia fu un feudo della famiglia Caracciolo. Coli, elett. Mirabella Belano — Dioc, Avellino — P3 a Gesualdo, T. a Frigento, Str. ferr. a Paternopoli,
   Mandamento di LACEDONIA (comprende 3 Comuni, popol. 16,147 ab.). — Territorio bagnato dall'Ofanto e dal Calaggio, fertile anzichenò, con pingui pascoli e bestiame; asparagi e cicoria selvatica ; cave di calcare per costruzione ed altra cava di marino rosso.
   Lacedonia (5S02 ab.). — Sorge a 734 metri d'altezza sul livello del mare e a 42 chilometri da Sant'Angelo dei Lombardi, sopra un'alta collina e in bella situazione, da cui lo sguardo spazia su valli e pianure ridenti vestite di alberi da frutta e di vigneti. Notevole il campanile maestoso e tutto in travertino. Nell'antica cattedrale, già chiesa di Sant'Antonio, fu conchiusa la celebre Congiura dei Baroni, sì bellamente narrata da Cannilo De Porzio (1565).