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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
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l'arie -Quarta — Italia Meridionale
Mandamento di BAGNOLI IRPINO (comprende 1 Comuni, popol. 8073 al).). — Territorio montuoso, fertile in cereali, uve, castagne, canapa, segala, patate, legumi, frutta, legname da lavoro e carbone di faggio. Sul monte Achia stendessi, a più di 1000 metri sul mare, un ampio piano con in mezzo un laghetto pescoso.
Bagnoli Irpino (8409 ab.). — Sta a 654 metri d'altezza, alle falde del monte Cer-vialto (1810 m.), ili ampia vallata e a 25 chilometri da Sant'Angelo de' Lombardi. Sulla spianata del monte Acina stendesi un'ampia pianura (lOGSin.), in cui pascolano animali vaccini in gran numero e in fondo alla quale è un laghetto pescoso. Sullo stesso monte ergesi nn bel santuario, rinnovato non ha gran tempo, ed arricchito di bei dipinti per opera del signor Michele Lonzi. La chiesa parrocchiale va rinomata pel suo coro, in cui Sebastiano Infante scolpì, nel secolo XVII, con ammirabile magistero, i fatti principali del Vecchio e Nuovo Testamento. Aminiransi anche in detta chiesa ottimi dipinti di Andrea d'Asti e Giovanili Cestaro e sculture di Domenico De Venuto, artisti di Bagnoli.
Scaturisce nel Comune un'acqua clorurato-sodica-bicarbonata, valevole contro le affezioni reumatiche e nervose, adoperata, secondo la tradizione, da Leonardo da Capila,
Cenni storici. — Vuoisi per alcuni che Bagnoli sia l'antico BatulMf, città ricordata da Virgilio nel vn dall'Eneide insieme a Bufra e a Celenna e da Silio Italico (vm, 566) che l'associa a Mucrae e a Bovianum. L'ultimo autore la considera chiaramente qual città sannitica; ma Virgilio pai enumeri soltanto città vicine alla pianura Campana e Servio, nella sua nota a quel passo, chiama Bufra e Batuluni castella Campaniae, a Samnitibus coudita. Ma il vero si è che Bagnoli sorse, secondo il De Meo, dopo la distruzione di Sebazia ìli un con Montella, con la quale fu sempre considerato un tutto, finche se ne staccò. La sua memoria più antica risale al 901 in cui era posseduto da Erimanno, conte di Conza, ed ebbe molti feudatari, l'ultimo dei quali fu Ferdinando Majorca Renzi Strozzi, duca di Bagnoli (1801-).
Uomini illustri. •— Sono così numerosi (die Bagnoli fu chiamata Casa degli Dei. Oltre i tre artisti suddetti nacquero in Bagnoli Irpino i seguenti altri Giovanni Abbiosi, valente medico e matematico del secolo XV; Leonardo da Capua, medico e letterato, favorito della regina Cristina di Svezia, nato nel 1G18, morto nel 1683; Alessandro Ronca, ammiraglio nella battaglia di Lepanto; Antonio D'Asti, nato nel 1G77, che scrisse un libro: Sull'uso ed autorità della ragion civile 'nelle provincie del regno d'Occidente ; G. Crisostomo B creili, oratore eloquente del secolo XVII; G io vanni Ballante, poeta e giurista, nato nel 1705; F.Rinaldi Gargani, canonico lateranense, generale d'Ordine e vescovo di Belcast.ro, ecc.
Coli, elett. S. Angelo do' Lombardi — Uioc. Nusco — P2, T. e Str. ferr.
Nusco (4664 ab.). — All'altezza cospicua di 914 metri e a 8 chilometri da Bagnoli Irpino, in aria saluberrima ed alle falde di un monte bagnato da un fimnicello che va a metter foce nel Calore. Alcune chiese oltre la Cattedrale e parecchi edilizi ne attestano l'antica grandezza. La sede vescovile è siillraganea della metropolitana di Salerno. Cereali, viti, frutta, castagne e pàscoli.
Cenni storici, — Giusta la tradizione, gli abitanti di Ferentino Irpino, distrutto da Siila verso il 100 av. C., ripararono in vetta a un monte soprastante ad ampia pianura per conoscer le mosse dell'esercito romano, donde il nome di Nosco o Nusco. Il quale, in origine e per molti secoli, non fu che un aggregato di pochi villaggi, uno dei quali a sommo il monte e sparsi gli altri sulle rovine ili Ferentino. Indi fu edificato sul monte un ben munito castello dai Greci, al dire di alcuni, ina più probabilmente dai Longobardi. Le notizie più antiche di Nusco rinvengonsi in Silio. Italico e in Tolomeo e l'odierno si può dir formato, nel 997, per opera del suo grande cittadino Sant'Amato, il quale fece sì che tutti gli abitanti dei vicini sparsi villaggi e casali si concentrassero intorno al suddetto castello. Nusco divenne per tal modo una terra