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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416
Mandamenti e Comuni del Circondario di Sant'Angelo de' Lombardi
G9
Aquilonia (271G ab.). — Giace a Gf>5 metri d'altezza e a 36 chilometri da Sant'Angelo de' Lombardi, alla falda orientale del monte Agnone, sulla destra del fiumicello Laosento, confluente dell'Ofanto. Chiaiuavasi Carbonara in addietro e prese poi il nome dell'antica Aquilonia, che troveremo più innanzi sotto Lacedonia. A non molta distanza trovasi una bella abbazia dedicata a San Vito martire.
Cenni storici. —Fu un feudo della famiglia Imperiale di Sant'Angelo de' Lombardi.
Colf, elett. Lacedonia — Dioc. Sant'Angelo de' Lombardi — P3, T. e Str. ferr.
Calitri (7111 ab.). — Sorge a 525 metri d'altezza e a 10 chilometri da Aquilonia. in territorio bagnato dall'Ofanto, sopra un colle verdeggiante e in aria assai pura, non ostante le vicine acque del fiume suddetto. Nel 1660 non annoverava che 1986 abitanti e nel 1851 fu danneggiato dal terremoto, ma senza perdita di vite umane. Granaglie, biade, legumi e pingui pascoli, nei quali si alleva un bestiame numeroso, segnatamente buoi, bufali e montoni.
Cenni storici. — Sotto gli Angioini aveva nome Galetrum e Carlo I d'Angiò lo costituì in fendo per Galeotto Flagello, dal quale passò successivamente agii Spinelli, agli \ciani, ai Sabrani, ai Marini, ai G esimi di e finalmente ai Mirelli.
['omini illustri. — Vi nacque Pier Antonio Golfari, medico valente e patriota insigne. Coli, elett. Lacedonia — Dioc. Conza — P2, T. e Str. ferr.
Monteverde (2195 ab.). — Giace a 798 metri d'altezza e a 5 chilometri da Aquilonia, sopra un alto colle situato sulla sponda sinistra dell'Ofanto. Esiste ancora in Monte-verde l'antico castello benissimo conservato. 11 territorio, ferace, produce principalmente cereali, vino e non vi mancano i pascoli con bestiame.
Cenni, storici. — Monteverde ha goduto sempre il titolo di città e di essa parla il Oliverio {De ant. Italiue) ed il Ciarlatali nella Storia dei Popoli Irpini. Ball Italia Sacra di Ughellio, tomo vi, rilevasi che nel 1160 era signore di Monteverde Goffredo, conte di Andria e Monteverde e faceva parte del mandamento di Cisterna, ora distrutta, unitamente a Cedogna (ora Lacedonia) e la Bocca (ora Bocchetta Sant'Antonio), il quale mandamento fornì alla Crociata di quel tempo sessanta nomini fra fanti e cavalieri. sotto il comando di Dudon di Conza. Nel 1513 era signore della città Ferdinando Orsini, duca di Gravina. Dichiarato questi fellone dello Stato ed essendosi suo figlio Ferrante ribellato a Carlo V, Monteverde, nel 152S, passò al principe d'Orange, indi ad Onorato ed Agostino Grimaldi, principe dì Monaco e dichiarati anche costoro felloni dello Stato, nel 1690, i loro feudi, siti in Monteverde, furono presi in litto dal marchese Caracciolo di Bella, principe di San Buono e dopo cinque anni passarono al Begio Fisco, che nel 1695 lì vendette a Sangerinano Giacinto Jeronimo, vescovo di Nusco e a Sangerniano Michele, che assunse il titolo di barone di Monteverde, i cui discendenti, col medesimo titolo, tuttora esistono in questo Comune e vi abitano il castello posto alla sommità dell'abitato.
Sin dal 1160, come leggesi iu Ughellio, Monteverde fu sede vescovile e perdurò fino al lòfi, quando Clemente VII l'unì a quella arcivescovile di Nazaret, con sede in Barletta, il cui titolare a] ) pel lavasi « Arcivescovo di Nazaret, Canne e Monteverde Il vescovo di Monteverde prese parte al Concilio Lateranese. La gloriosa sede vescovile, per gli effetti del Concordato, dopo la caduta di Napoleone, fu soppressa nel 1818. Le origini della città si perdono nell'antichità della storia romana, ai tempo della insurrezione sannitica; anzi si afferma, e 11011 mancano tuttora le antiche vestigia che Monteverde occupi il luogo di una fortezza murata dell'antica e tanto discussa città di Aquilonia. Si sono rinvenuti in ogni epoca e si rinvengono ancora nel suo territorio preziosi oggetti d'arte romana, antiche armature e tesoretti di monete romane e di colonie greche, gelosamente conservate dal Comune. Nel 1694 fu devastata dal terremoto.
Coli, elett. Lacedonia — Dioc. Sant'Angelo de' Lombardi — P2, T. e Str. ferr.