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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Avellino - Benevento - Caserta - Salerno
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 416

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Domani ilei Circondario di Avellino 45
   Cenni storici. — Ebbe l'aggiunta di Valle Caudina per distinguerlo da altri paesi omonimi e la sua origine risale, secondo tutte le probabilità, a qualche secolo dopo l'arrivo dei Longobardi, quando, convertiti al Catolicismo, diedero agio ai monaci di costruire chiese e monasteri. E San Martino non fu in origine che un monastero, intorno al quale sorsero poi le chiese che formarono il paese. 11 quale ebbe vari feudatari, fra cui Marino d'Eboli (acciecato poi, secondo l'uso di quei tempi barbari, per essersi ribellato al re Manfredi), CorradoCapece,i D'Aquino,]' Leonessa duchi di San Martino.
   Uomini illustri. — E la patria della famiglia Imbriani. Paolo Emilio nato nel 1808, morto il 3 febbraio 1877, si rese celebre come patriota, giureconsulto, poeta e prosatore; fu professore di giurisprudenza all'Università di Pisa, ministro dell'istruzione pubblica a Napoli durante la Luogotenenza e quindi insegnò diritto costituzionale all'Università di Napoli. Nel 1S63 fu nominato senatore e dalla moglie Carlotta Poerio ebbe tre figli: Giorgio, morto nel 1S70 a Pigione; Vittorio, morto nel 188G, letterato e critico insigne, autore di Fame usurpate, Studi Danteschi, ecc. Il terzo tiglio vivente è Matteo Renato Imbriani, attualmente deputato al Parlamento.
   San Martino diede altresì i natali a Carlo Del Jìalzo, valente romanziere, critico ed avvocato, nato da illustre famiglia il 31 marzo 1853. Nel 1878 prese viva parte al Congresso letterario in Parigi, e per sua proposta fu creata la Società letteraria internazionale. Diresse a Napoli la Rivista nuova. Dei suoi lavori si ricordano: Roma, Cronaca del terremoto di Casamicciola, Parigi e i Parigini, Napoli, e, i Napoletani, Eredità illegittima, Dottori in medicina, Raccolta di poesie di mille autori intorno a Dante, grande e meritoria raccolta, frutto di molti studi e di molte ricerche. È scrittore vivace e brioso. Nel 188'J fu nominato Ofpcier d'Académie dal Governo francese per avere preso parte al Congresso letterario internazionale come relatore generale della Sezione straniera.
   Coli, elett. Bajano — Dioc. Benevento — T2 e T. locali, Str. ferr. a Benevento.
   Mandamento dì CHIUSANO DI SAN DOMENICO (comprende 8 Comuni,popol. 10,280 abitanti). — Territorio in montagna o alta collina, con varii prodotti agrari, dei quali i principali consistono in vino, olio e castagne.
   Chiusano di San Domenico (310'J ab.). — Sorge all'altezza cospicua di GGO metri, alle falde di un'alta montagna le cui acque riuuisconsi in un piccolo torrente e he va a scaricarsi nel fiume Sabato. Dista 11 chilometri da Avellino e possiede alcuni istituti pii, scuola, mercato settimanale e fiera.
   Cenni storici. — Vuoisi fondato dai Longobardi, presso i ruderi di un tempio di Giano, e da Clausns Jani si ebbe Chiusano. Fu poi un feudo del marchese Tomaeella, dal quale fu venduto a Tiberio Carafa; passò quindi in possesso della famiglia Anastasio col titolo di baronia.
   Coli, elett. Atripalda — Dioc. Benevento — P2 e T. locali, Str. ferr. ad Avellino.
   Candida (1531 ab.). — Trovasi all'altezza ragguardevole di 620 metri, sotto la cima di un monte quasi isolato e alto 633 metri, a6 chilometri da Chiusano di San Domenico, con territorio assai fertile e produttivo di castagne e vino, di canapa e lino nella regione più bassa, con sorgenti di acqua purissima e leggiera. Opera pia per elemosine e doti alle fanciulle povere. Fabbriche di chiodi.
   Cenni storici. — Fu posseduto in addietro dai Filangieri detti di Candida e in seguito dal principe di Avellino.
   Coli, elett. Atripalda — Dioc. Avellino — P1, T. e Str. ferr. ad Avellino.
   Castelvetere di Calore (2166 ab.). — Giace a G50 metri d'altezza, sulla sinistra del Calore ed è congiunto alla strada Avellino-Melfi da un'altra rotabile costruita a spese del Comune. Eella piazza all'ingresso del paese con copiose acque sorgive, nella