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l'arte Terza. — Italia Centrale
parecchie altre chiese. Architetto del Duomo ne'suoi ultimi anni. diede ancor mano agii Apostoli di bronzo pel Duomo secondo il disegno di Francesco di Giorgio, allievo del Vecchietta.
Di Antonio di Giacomo Ormanni (Mazzini) sono le belle porte in bronzo della Libreria,
Lorenzo di Mariano (Murrina) giunse al principio del secolo XVI al sommo della fama pei suoi splendidi ornati e portò l'arte decorativa senese all'apice del pieno Rinascimento ; nobile e fantasioso nell invenzione, leggiero, fine e igoroso nella esecuzione, come vedesi nella porta della Libreria, nella loggia dei Nobili, negli altari in San Martino e San Francesco, nella statua in Santa Caterina, ecc.
Bartolomeo Neroni (maestro lìiceio), quando già cominciava a farsi strada il gusto barocco, fn uno dei decoratori più importanti d'Italia.
Di Flaminio Turco (secolo X\ 11) sono altari in Sant'Agostino e nella Madonna di Provengano. 11 suo contemporaneo Cavedone (Arrighetti), scolpì la Lupa di piazza Tolomei. Tommaso Redi condusse i lavori in bronzo nella facciata del Duomo e in Sant'Agostino. Mazzuoli, padre, tiglio e nipote, furono valenti imitatori del Bernini.
A' dì nostri Siena può menai vanto di aver dato i natali al principe degli scultori contemporanei, Giovanni Ihiprè. nato nel 1817, morto nel 1SS2. Sne opere principali sono VAbele ucciso da Caino (1812), la Saffo moribonda (1857), il Trionfo della Croce (18G1), la Pittò (1S05) e il grandioso monumento di Camillo Cavour in piazza Carlo Emanuele II a Torino (1873). Lasciò una figlia, Amalia Dnprè. nata nel 1845, scnltrice anch'essa, ed un valentissimo allievo, '1 ilo Sarrocchi.
3. Pittura. — Siena fu la sedo di una propria e rinomata scuola pittorica, la Scuola senese. Questa scuola, definita dal Lanzi lieta fra lido popolo, annovera più di 300 artisti. Dicono i signori Crovve e Cavalcasene: < La Scuola senese non fn seconda che alla Scuola di Firenze e tale fu soltanto perchè le mancò un ingegno veramente originale, 11li artista pari a Giotto. Ma, considerata sotto altri rispetti, la Scuola di Siena, con le opere di Duccio, d'Ugolino, dei Lorenzetti e di Simone, contese strenuamente, la palma alla Scuola rivai? >.
Primo pi riodo. — Le pitture più antiche appartengono al secolo XI11 (ima della badia della Berardenga porta la data del 1215) e sono ancora nella maniera bizantina; anche Bartolomeo (1237). Gilio di Pietro (1240), Diotisalvi (1250) e Ventura di Gualtieri non s'innalzano sopra questa maniera. Persino Guido di Graziano con le sne Madmnie (circa il 1280) non è un pittore che si stacca, creando come Ciinabue, dall 'arte tradizionale.
11 primo grande maestro della Scuola senese propriamente detta fn Duccio di Biionmsegna (nato nel 1200) che lavorò neU'iuterniezzo fra i due rigeneratori fiorentini della pittura ni Italia, Ciinabue e Giotto. L'opera più importante di quel tempo è la sua famosa pala d'altare che trovasi ora nelle sale dell'Opera del Duomo, la quale fu ima vittoria del medioevo romano-germanico sul bizaiitino-roinano, e venne festeggiata come una rivelazione anche nel 1310. < l'i tutta la Scuola senese, scrivono i signori Crovve e Cavalcasele nella loro dotta Storia della pittura in Italia, la figura più spiccata e importante è quella di Duccio la cui carriera artistica incomincia dopo Ciinabue e precede quella di Giotto. Negli annali del suo paese occupa il Duccio tanto spazio di tempo quanto ne occupano in quelli di Firenze Cimaiole e Giotto imiti insieme. Più che riformare la vecchia, come parve suo proposito, Duccio fini col creare una nuova scuola di pittura la quale, sebbene si mantenesse per lungo tempo seconda alla scuola fiorentina, pure si tenne ostinatamente fedele alle forme delle composizioni antiche ed ai metodi dell'antica esecuzione tecnica > L'impulso di Duccio fn seguito da Segna, Simone Martini e Lorenzetti.
Pietro ed Ambrogio Lorenzetti (morti ambedue di peste nel 131-S) lavorarono già sotto l'influenza di Giotto. Sono, come dice Ghibeiti, i drammatici della scuola. Pietro operava nel 1305 con Simone Martini; egli è più vigoroso e più realista di suo fratello,