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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Siena
   \ 175
   Eattaglia di Monteaperti
   una delle più nieniorabili nell'istoria italiana di quei tempi. I Senesi rifocillaronsi il mattino mangiando e bevendo a iosa e i cavalieri tedeschi erano così allegri che presero a danzare cantando canzoni tedesche. Appresso, lasciati addietro i bagagli, scesero nella valle dell'Arbia, guadarono il fiume ed assalirono furiosamente l'esercito fiorentino, il quale fu tosto sbaragliato per le animosità fra nobili e popolani e pel tradimento di Bocca degli Abati. La strage fu orribile, per la resistenza accanita dei fanti fiorentini principalmente; incalzati a destra e a sinistra eglino si strinsero insieme sul colle del castello del Monteaperti. in vicinanza del quale il Carroccio dei Fiorentini cadde nelle mani degli incalzanti Senesi.
   L'eccidio durò sino al tramonto : 10,000 Fiorentini rimasero morti e 15,000 furono tratti a Siena prigioni. Ben a ragione adunque Dante cantò nel:t Inferno;
   .....Lo strazio e '1 grande scempio
   Che fece l'Aridi colorata in rosso.
   Il grande stendardo o gonfalone di Firenze, legato alla coda di un asino, fu trascinato per le vie di Siena e dietro ad esso, preceduta dai trombettieri, la bandiera di re Manfredi, i conti Jordan e d'Arasi e 400 cavalieri tedeschi inghirlandati e cantando canzoni.
   Dietro il Carroccio di Siena le lunghe file dei prigionieri, indi il bottino, la Marti-mila, campana del Carroccio catturato dei Fiorentini, anch'essa sopra un asino, i fanti senesi e il rimanente della cavalleria tedesca e senese. Il gran corteo entrò in Duomo e si recò quindi a San Cristoforo ove furono deposti i trofei della vittoria e il bottino.
   In onore della cavalleria tedesca fu poi edificata sul campo di battaglia la chiesa di San Giorgio, di cui rimangono ancora alcuni ruderi; due capitani senesi uccisi combattendo, Andrea Beccarmi e Giovanni Uguerio, furono seppelliti solennemente nel Duomo ove veggonsi ancora i loro sepolcri. E nel Duomo stanno anche il Crocefisso e le aste delle bandiere del Carroccio vittorioso dei Senesi del 1200.
   I Ghibellini entrarono poi vittoriosi in Firenze: Siena, Firenze e Pisa conchiuserò
   una lega offensiva e difensiva contro i Guelfi sotto il protettorato di re Manfredi.
   *
   * *
   Durante i torbidi successivi alla morte di Manfredi sul campo di battaglia di Benevento (12GG) e dopo la sconfitta dei Senesi a Colle (1209), venne fatto a Carlo d'Angiò insignorirsi, per mezzo del suo vicario Guido di Manforte, nel 1270, di Siena e volgerla a parte guelfa dopo che Clemente IV ebbe stretta la pace giurata in San Cristoforo,
   Nel 1277 il parlamento deliberò, contro il soverchiare della nobiltà con tendenze ghibelline, che i Grandi fossero ammoniti, ossia dichiarati esclusi per sempre dalle cariche supreme, riserbate ai buoni e leali mercatanti di parte guelfa.
   II tentativo di Nicolò Buonsignori di restituire il potere ai Grandi ebbe fine con la fuga precipitosi dei Ghibellini, e i Guelfi, sotto il podestà Guido Selvatico, ridivennero padroni assoluti di Siena. La quale elesse nel 1282 un nuovo magistrato, ridotto nel 1283 a nove persone, che sotto il nome di Monte dei nove, governò per 70 anni la città qual rappresentante della borghesia o medio ceto abbiente. Siena non fu mai così prospera e felice come dal 1820 al 1340 quando fu compiuto il grandioso palazzo Pubblico. I nobili edificarono nuovi e splendidi palazzi; furono costruite nuove fontane ed acquedotti, aperte nuove porte.
   Ma la religiosità 11011 andò di pari passo con la ricchezza; i lavori al Duomo, spinti in prima con grande ardore, si arrestarono finche fu decretata improvvisamente la costruzione di un nuovo Duomo non conservando del vecchio che la crociera, impresa cui occorrevano le entrate non di una città ina di un regno. Le terribili devastazioni