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l'arte Terza. — Italia Centrale
Francesco allievo del Peruzzi. Nella seconda camera, avanzi di freschi del Giudizio Universale, del Pacchiarotto.
5. Brolio nel Chiami. — Celebre castello con vasta tenuta e vigneti rinomati dell'antica e nobile famiglia fiorentina dei Ricasoli, a circa 20 chilometri da Siena, siede a 552 metri di altezza dal livello del mare, sul dorso pianeggiante di un poggio che forma parte di monte Luco della Berardenga, fra il monte Fanali e le sorgenti dei torrenti Dudda e Malena, tributari delPArbia,
I più antichi ricordati e forse i più grandiosi restauri di Brolio risalgono a Cosimo I che lo convertì in un fortilizio a stella qual fortezza di contine contro Siena. Fu allora che fu ridotta a pentagono codesta rocca fatta a scarpa con alte mura saldissime e con bastioni muniti a ciascuno dei cinque lati di feritoie per spingarde, ecc.
II palazzo interno dei baroni Ricasoli, l'edifizio più recente, e i vasti annessi della tenuta circostante ha una bella ed alta torre ettagona da cui si gode di un panorama indescrivibile. Il giardino, la cappella, ii parco intorno agli spalti tutto è rinchiuso nel suddetto pentagono cui dà accesso una porta con ponte levatoio. Vasti sotterranei trasformati nelle famose cantine (dove sono recipienti fin capaci di 24,000 litri e che raccolgono la vendemmia di settanta poderi), una grotta, lungo, diritto ed ampio viale, quadri preziosi nel palazzo padronale.
Tutto ciò fu restaurato o rinnovato e in parte creato dal fiero barone Bettino, il quale si compiaceva assai di quella signorile solitudine sia da giovane che durante la sua vita politica e vi ospitò \ ittorio Emanuele II. Le colture promosse dalle sue cure intelligenti (fondò anche una grandiosa filanda) hanno convcrtito quelle piaggio selvose in un anfiteatro pittoresco per varietà di prodotti agfarii. fra i quali vanno rinomati in ogni dove per squisitezza e fragranza i vini di Brolio nel Chianti sotto il quale è la parrocchia d. San Regolo. Il nipote ed crede, barone Giovanni segue le tradizioni e ha ridotto a compimento quanto occorreva a mettere in perfetto stato il castello.
Cenni storici.-— Prima che il palazzo di Brolio fosse ridotto quale ora a fortilizio, fu assalito o preso nel 1252 dai Senesi. Nel novembre del 1454 Galeotto Ricasoli accolse il suo compare Antonio Petrucci senese, il quale s'impadronì proditoriamente del castello facendo prigionieri i Ricasoli che vi si trovavano. .Ma la signoria di Firenze vi inviò un nerbo di truppe sotto il coniando di Neri Cappone il quale costrinse ben tosto (25 novembre del medesimo annoi il traditore Petrucci a restituire il castello di Brolio e a liberare i llicasoli protetti dalla Repubblica fiorentina.
Fra gli antichi Ricasoli primeggia Bindaecio, padre di Bettino e di Albertaccio Ricasoli, uno de1 più valenti capitani de1 tempi suoi, si che nel 1335, col consenso della Signoria dì I ireuze, tenne l'invito di servire il papa in qualità di suo capitano di guerra in Romagna contro gli Onbdafli di Forlì, ecc.
G. Da Posta San Mahco. — Superba veduta sino al monte Annata e a destra anche di Belcaro sopra un risalto. A tre chilometri, Suiti'Eugenio (o Munishro). celebre convento edificato nel 731 da Warnafried pel re Luitprando ed abitato sino al 17,SO dai monaci di Montccassino. Fu trasformato in seguito in villa Griccioli, conservando però la chiesa, restaurata nel 1810. Contiene alcuni teloni dipinti dell'antica scuola senese, avanzi delle pitture murali dell'oratorio di Santacroce; in mezzo alla parete destra, scene della Passione, del Sodoma: Deposto di Croce, del Pacchiarotto; Ji'isur-rezione, fresco di Girolamo di Benvenuto. Nella cappella, a destra dell'aitar maggiore,, Madonna, del Da Fiesole : all'aitar maggiore, 1\1 »•«»/<*, di Matteo di Giovanni (1471); nella cappella a sinistra dell'aitar maggiore, Madonna, di Bernardino di Pietro (nella maniera di Filippo o Lippo Mommi); nella parole sinistra, fresco della Croccfissionc, di Girolamo di Benvenuto.
7. Da Porta Fonte Ruanda.— Ruderi della Fonte Benedetta (124-7) sul luogo ove fu sconfitto nel 1181- l'esercito di Federico I e nel 1520 quello dei Fiorentini. A