Siena
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noi 1423, una chiesa, consacrata nel 1451, ampliata ed abbellita da Giacomo Cozzargli! nel 1485.1 rilievi in terracotta nella vòlta attribuisconsi a Francesco di Giorgio Martini. Al primo altare a destra, statua di Sant'Antonio, di Giovanni Cozzarelli ; al terzo, il Croce-fìsso con San Girolamo e d Battista, (lei Riccio (ritoccato); al quarto, trittico della Madonna con Santi nella maniera di Sano di Pietro, capolavoro del Sassetta (Stefano di Giovanni, 1436). Nel coro, San Bernardino, del Pucci (1439); antifonarii e salterii, con miniature di Giacomo Torelli (1460). Nelle nicchie, dietro Faltar maggiore, due statue AvWAnnunzìazione, in terracotta, dal laboratorio di Andrea della Robbia.
Fig. 60. — Siena (Dintorni): La Pietà, dei Duprè, nel Cimitero della Misericordia
(da fotografia di Marzocchi],
All'aitar maggiore, bel reliquiario del Turini e Francesco di Antonio di Francesco (1455-1461), coll'arme della Repubblica e contenente l'abito, gli intestini ed un dente di San Bernardino. Al secondo altare a sinistra: Incoronazione della Vergine sola e circondata da angeli con sotto i santi Giovanili, Francesco, Bernardino e Caterina da Siena, e nel gradino tre bassorilievi rappresentanti l'Annunziazione, la Natività e VAssunzione della Vergine., una delle terrecotte più perfette di Andrea della Robbia con figure bianche su fondo azzurro. La Madonna è la bellezza in persona {The Madonna is loveltness itself, dice il Perkins ne' suoi Tu scafi Sculptors).
Nell'altare, in forma di nicchia, della sagrestia con arabeschi preziosi è una Pietà in terracotta di Antonio Federighi, cou più ragione attribuita a Giacomo Cozzarelli, e nel patimento, presso l'altare, lapide di Pandolfo Petrucci che nel 1485 fece ampliare ed abbellire la chiesa dal Cozzarelli, come abbiamo detto (1). Nella cripta sottostante (la camera), tomba della famiglia Petrucci e sarcofaghi del poeta improvvisatore Bernardino Perfetti da Siena, morto nel 1747 ; del Benevoglienti e di Celia Petrucci, di
(1) Pandolfo Petrucci, nato circa il 1450, morto nei 1512, genero di Nicolò Borghese, ch'ei fece assassinare nel 1500 per impadronirsi della signoria di Siena, la governò con tanta abilità, che il Macchiavelli lo adduce qual uno dei migliori modelli del tiranno italiano. Coadiuvò il ritorno dei Medici a Firenze, aftinché Siena non avesse alle porte l'esempio di un governo libero.