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l'arte Terza. — Italia Centrale
affreschi raffiguranti la Risurrezione e le Marie al sepolcro: la magnifica statua, rappresentante la Riconoscenza fu modellata dal Sarrocchi. — 6. Cappella Placidi: in mezzo alla cripta sta come gigante la maestosa, imponente figura deìY Ezzecchiello, nel cui volto si vede chiaramente l'ispirazione profetica, opera insigne del Sarrocchi.
— 7. Cappella Sapori: architettata (1891) da Bettino Marchetti, ivi Carlo Pachetti dipinse a fresco la Vergine consolatrice degli afflitti e le figure, rappresentanti le Vittorie del dolore, della Morte, della Redenzione, dell'/wiiiior/a/jVà.. — 8. Cappella Cle-mentini-Piccolomini: di grande valore sono le pitture raffiguranti la Risurrezione del Cristo e la Risurrezione di Lazzaro, colorite dal Maccari e dal Franchi: il Sarrocchi scolpì i quattro Evangelisti. — 9. Cappella Eaffò: è la più splendida e la più ricca di tutte. Architetto ne fu il Partini; il Franchi vi dipinse VAnnunziazione, la Nascita del Redentore, la Samaritana al Pozzo e Gesù nell' Orto ; i quattro Evangelisti, il Crocefisso, la Risurrezione e Gesù al Limbo, si quale ultimo affresco è il più bello di tutti. Le otto teste dei Profeti, sono lavori pregiati del Marinelli. — 10. Cappella Buonin-segni: architettata da Pietro Marchetti (1874), ha di notevole le tre figure in marmo, a tutto rilievo, scolpite dal Sarrocclii. e rappresentanti la Fede, la Speranza e la Carità.
— 11, Cappella Bicln-Ruspoli-Forteguerri: è qui che si ammira un capolavoro dell'arte moderna, un miracolo di scoltura, un'opera di fama mondiale: e il gruppo della Pietà, scolpito da Giovanni Duprè (tig. 00). 1 numerosi bassorilievi, clic qua e là si vedono nelle Gallerie sono tutte opere monumentali del Sarrocchi.
3. Da Poiita Camolua. — A 10 mintiti è la cappella del palazzo Turchi, oggi proprietà dei Buonsignori-Plaeidi, detta Cappella dei Diavoli, di Antonio Federighi, assai simile a quella del palazzo Pubblico, tm < gioiello del Rinascimento >, restaurata da Giulio Rossi. Sull'altare 6 1111 rilievo del Federighi. Anche il palazzo annesso (con torre e teste di Turchi) è attribuito al Federighi. Questo palazzo sorge sul luogo ove il 25 luglio 1520 quattrocento Senesi a piedi e cinquanta a cavallo sconfissero 1111 esercito di 5000 fanti e 300 cavalli inviato da Clemente VII e dai Fiorentini contro Siena.
Non molto lungi a ovest fu costruito al principio del secolo XIII, sul pendio orientale di monte Maggio, in una titta selva di lecci, il celebre convento di Leccete, che diede origine e nome agli Agostiniani Leceetani, i quali annoverano ben trenta santi, ebbero per ospiti cinque papi e furono soppressi nel 1S10. Il convento è ora villeggiatura del seminario-collegio arcivescovile. I suoi piti bei quadri sono ora in Siena; ma nella diesa se ne ammirano ancora tre del Rustichìno, del Peruzzi, di Raffaello anni e nel refettorio un dipinto murale del Nasini. Vi sono pure altre pitture: il Nazzareno, attribuito ad Ambrogio Lorenzetti; il Paradiso, VInferno, le Sette opere di Misericordia, 1 Sacramenti e le Vicende delle vita umana sotto ini buono 01111 cattivo governo, dipinti nell'atrio 0 portico dinanzi alla chiesa, attribuiti da alcuni allo stesso Lorenzetti, da altri a Paolo di Neri (1343). La Vergine, sopra la porto del secondo chiostro, è pregevole bassorilievo di Giacomo Cozzarelli. Meritevole di osservazione è l'antica tavola (sec. XV) che si trova nel vestibolo del refettorio, e erniosi dipinta da Andrea di Nicolò, della scuola del celebre maestro senese Matteo di Giovanni.
Da porta Cam oli in finalmente, e lungo la strada per Firenze, si va ancora alla Fonte Bocci del 122S, presso la quale 1 Senesi sconfissero, il 20 gennaio 1313, l'esercito di Arrigo VII. In vicinanza, la bella villa Saracini, del Peruzzi.
Davanti porta Caino Ili a sorgono più lontano (11 chilometri) due celebri edifizi del Peruzzi: Santa Colomba, appartenente al Collegio Tolomei, e villa Gelsa (0 chilometri più lontano), già castello di Mino Celsi clic abbracciò e difese la Riforma di Lutero.
4. Da Poma Ovile. — Da via Cavour giti pervia di Vallerozzi a San Rocco, lungo la pittoresca Fonte Nuova con archi gotici e passata porta Ovile e il Gazomctro si arriva in mezz'ora alla chiesa monastica dell' Osservanza su una piccola collina. Qui stava un romitaggio che fu dato, nel 1404, a S. Bernardino da Siena il quale vi edificò,