168 l'arte Terza. — Italia Centrale
All'altare maggiore, sopra un'urna, bellissima statua in bronzo di Gesù visorio, gittata nel 1446 da Lorenzo del Vecchietta. 1 due angeli in bronzo anch'essi furono fusi da Accursio di Tommaso Baldi (1584) per lire 2929, e i quattro in marmo scolpiti da Giovanni Antonio c da Giuseppe Mazzuoli ; del quale e anche il bel Cristo
I norlo sollo la mensa. Onesto altare, erotto nel 1671, roslò -1000 snuli.
La Probativa Piscina nella tribuna <'• l'opera più fini In e più bella del rnv. Sebastiano Lorica da Gaeta, allievo del Solimene (1732) e fn pagata 1500 scudi di incisa dal Nave
line oivheMre grandiose con molli e belli in-lagli elio rredoiisi dileguali nel 15l9dnl Peruzzi. L'organo fu fabbricalo nel 1507) da Giovanni di Antonio, suonatore al servizio del ('(inumo, e le Maluotlo son lavori plastici di Carlo di Andrea, bronzista. Nell'orchestra sinistra si conservano molle sacre reliquie, dono di Pietro di Giunta Turrigiani. elio le porlòda Cli CI35'.)')
II quadro di Sanla Teresa, inciso da Giacomo Blondenii. francese, ì¦ di Giro l'erri e di G. Maria Moramli l'/lHH«/i:irt/ff.
Mei pavimento, sepolcro dei Bellori deH'i^pe-dale che Agostino Chigi fece scolpire (1 l'i 12) da Ascanio Gavoni su disegno di Ventura Salir,iheiii. Nell'alno ov'è il siublello monuuioiilo del Tondi, fresco della Visitazioni-, unico avanzo d'altri dipinti del Beccnfnuii (1512).
Celebri nell'istoria delle belle arti son le pitture (lidie infermerie delle il Pellegrinaio, ampliale dal Connine nel 1351 In o^-o Domenico ili Bartolo condusse nel 14 IO, con ricchezza e varietà d'idee, cinque storie raffigurami il Governo il et] li Infermi. il Dar marito alle fanciulle, la lnilalqcii;/i accordala all 'Ospedale (la Celestino III, un l'atto del II. Agostino Morello e varii Santi. Patriarchi e Profeti. Ih qne-li dipinti I Pinlurirrhio e il gran llalìnello non isdegnarono apprendere varii modi di vomire e le movenze dei cavalli I tomoli irò ili Bartolo fu coadiuvalo in quoti celebri dipinti da parecchi alili nidori.
Nell'arco, pillino di l'4iolo di Neri odi Angelo di Nanduccio Ma/zolli (1340) onci 1577 altre ne
aggiunsero Giovanni Navesi e Pietro di Achille Crogi. Nella cancelleria, Crocifisso di Taddeo di Bartolo e nell'Ospedale delle donne una Madonna coi Ss. Pietro e Paolo, del medesimo.
La facciala dell'Ospedale, crostala dipinta nel 1335 da Ambrogio e Piclro Lorenzetti e nel 1481 da Cristoforo e da Onofrio al tempo del rettore Francesco Giungili, ina deperita ooll'andar degli anni, fu restaurala nel 1720. Orlando di Guglielmo da Cliinsuri, messere dell'Ospedale, eresse nel 1290 il palazzo del Bellore.
Dalla porla più avanzala a sinistra si scende alla cappella della Madonna sollo le vòlte dell'Ospedale, rinomala por l'antichissima istituzione della Compagnia della Madonna, composta ili spettabili persone che distribuiscono annui sussidi ai bisognosi ed animinislrano i legali Biringncci e
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Mancini. A sinistra, piccola stanza con freschi rappresentanti il Paradiso, Isaia e Geremia, di Ambrogio Lorenzelli. Dirimpello la stanza capitolare con antichi dipinti senesi: Adorazione dello Croce, di .Matteo di Giovanni : Bcliquariocon dipinti della Passione, di Bernardino Fungai; Madonna con Saii Pietro e San Paolo, di Lippo Menimi; Siint'lùislaerliìo, di Sano di Pietro: Dio Padre, la Madonna e la Croci fissione, ili Sano di Pietro e Alino ili Ferrali; Irillieo nello stilo aulico di Andrea Piccinelli, dello il Bresciano, allievo del Sodoma; Crocifissione, di Duccio Buoninsegiia.
Nel mezzo del muro, Sacra Famiglia, del Sodoma, un buon dipinto, rcslanralo in parlo ai due lati : Madonna con Santi, di Malico di Giovanni (1494) ; Madonna e Santi, ili Ambrogio Lorenzelli; Crocifissione, ili Spinello Aretino.
Nella limetta: Ititorno del Papa da Avignone, di Benvenuto del Guasto. Dirimpello, quadri di moderni pittori senesi.
Ospedale dei Denieiili in San Mediò.— Questo inanieuniio è mio dei principali d'Italia, non solo come edifizio (lìg. 57) ina anello più per il razionale ordinamento nella cura degli alienati.
Monte dei l'ascili. — Nel palazzo Salimheni, cosi dello perchè gli fu falla una dotazione sopra lo rendile dello Sialo provenienti dai pascoli delle vicine Maremme, dotazione in origine ili 200,000 scudi (lire 1,170,000) della rendita relativa ili scudi 10,000 (lire 58,800) che fu portala dopo pochi anni a senili 12,500 (lire 73,500).
Si può considerare rome il più aulico istillilo fondiario d'Kuropa, e. come l'Opera pia San Paolo di Torino, è un valido presidio all'agricoltura.
ISTITUTI D'ISTRUZIONE e D' EDUCAZIONE
Uni versi là. — Da via del Bo si accede all'Universi là cM-lenle sin dal seroloMY ed annoda alla chiesa di San Virgilio siiecossivamenic dei Camaldolesi, dei Gesuiti, dei Vallouibrosani, sedo, nel 1810, della prefettura del dipartimento deH'Oin-brone, finché Ferdinando 111 la diede, nel 1810,
all'Università senese. Furonvi trasportate le scuole ed ogni uffizio annesso per cura del presidente cornili. Daniele Berlinghicri, ilqnale l'ornò anche ili monumenti illustrami i fasti universitari.
Citeremo fra questi il monumento di Nicolò Aringhicrì, di cui il Cicognara pubblicò il disegno