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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza. — Italia Centrale
   conserva l'uniforme militare indossata da Vittorio Emanuele alla battaglia di San Martino, fu lavorato da Pietro Giusti, valentissimo scultore in legno. L'uniforme fu regalo prezioso del He al compianto restauratore della scuola senese, Luigi Mussami che nel 18G1 ne fece gradito dono al Comune ili Siena.
   Palazzo del Governa. — Ora Ilcgio, già Pic-colomini; in via Ricasoli, col grande Archivio; uno degli edilizi più magnifici della Toscana fondato nel 1169 da Andrea Piccolomini sii disegno di Francesco di Giorgio ed ultimato da Giacomo fratello di Pio 111 (Todescliini di Siena), facciata imponente con bugnato, alta 26 metri, larga 40, incoronata da uno stupendo cornicione con colonne e capitelli dell atrio ed altri ornati in pietra scolpiti da Lorenzo Marina II grandioso edilizio fu eseguito dal lombardo Martino di Giorgio da Va renna.
   V Archivio di Stato clic é raccolto in questo palazzo, e ne occupa quarantacinque ampie sale, contiene una collezione abbondantissima di autografi. Nella sezione (lidie Riformazioni è l'archivio della general llicclierna, conte-lente ! libri dell'aiiiininistrazioiie di Ile finanze d il 1250 al 1550 con copertine ornate di buoni dipinti. Stragrande sarebbe il numero ili queste tavolette, se disgraziatamente le più antiche, forse anche le più belle, non fn-scro emigrate all'estero, comprate in quantità a peso d'oro, da dotti e ricchi stranieri. Alcune trovansi a Dresda, Colonia, Monaco dì Baviera e anche al Museo Vaticano; altre, specialmente di Duccio, Dietisalvi e Lorenzetli, sono ai Musei di Berlino. Londra e Parigi. Delle poche l imaste, nu'ottantina circa in tutte, e die formano la collezione più unica dell'Archivio, una terza parte sono quelle antiche. le vere copertine ili libri: queste vanno dal 1257 al LI5G; una metà e più (dal LlliO al 1019) non sono più copertine, ma veri quadretti in tavole e i più preziosi per inerito di composizione; le rimanènti (dal 1019 al 10515) non sono più quadretti, ma grandi quadri in tela, nei quali spicca evidentemente la decadenza dcl-I arte.
   Nel Gal elfo dell'Assunta in cui conscrvansi i documenti demaniali dal 1 LÌ7 al 1332, Madonna incido con Angioli e San Tommaso in ginocchio che riceve la cintola coi quattro santi protettori di Siena, l'arme del Comune e del popolo, ecc., miniatura di Nicolò di Ser Sozzo Tegliacci ( 1335)' sullo Statuto dell'arte di Mercanzia, la Giustizia, di Sano di Pietro; sul libro della Gabella dei contralti il Governo della città di Siena e sul libro della Gabella Presentazione di Varia al Tempio, ambedue a tempera nella maniera di Ambrogio Lorenzetli.
   Circa 60,000 sommano documenti in per-gameiKi, porzione dei quali fn portata via dai 1 ran-cesi ma restituita nel 1815. Quegli documenti
   membranacei vanno dairVIH al XIX secolo (73G-¦1815); circa quattromila di essi furono donati nel 1878 dal benemerito cittadino senese Scipione Borghesi, unitamente al prezioso testamento di Giovanni Boccaccio. Questo documento di grande celebrità storica per I uomo da cui prende il nome, conservasi racchiuso in una cornice moderna, lavoro di Imi) e di intaglio artisticamente eseguito. Le. pergamene contengono registrali i fatti più notevoli, avvenuti in Siena e mori, ai tempi del libero Comune e del principato Mediceo.
   Più di due terzi di queste pergamene, qua-rantaduemìla circa, appartengono a un solo periodo di due secoli, il Xlll e il XIV, al periodo cioè più glorioso e più fortunato per lo sviluppo di industrie, prosperità di arti e commercio di Siena al tempo della Repubblica. Conservasi pure in questo Archivio una copiosissima corrispondenza epistolare, composta ai più che centodieci-ìnila lettere. Oltre a questo si ricco carteggio, che comincia dal 1235, vi sono pure numerose migliaia di Codici, fra i quali quattrocenloventi-ciiiqne volumi preziosissimi,contenenti le deliberazioni del Consiglio generile della Repubblica, nonché alenile centinaia di Statuti municipali italiani. Vi è pure una buona raccolta di Diplomi imperiali, i quali contengono, più clic altro, conferme di antichi privilegi e nuove concessioni ad abbazie e monasteri: sono documenti originali e abbracciano un periodo di circa settecento anni, dal secolo 1\ ai XVI: vi si leggono i nomi di Lodovico Pio. Berengario, Ottone 111, Arrigo li, Federigo 1, Arrigo VI, Carlo IV, Sigismondo, Massimiliano, Carlo V e dì tanti altri imperatori e sovrani stranieri.
   Come già abbiamo accennalo havvi in questo Archivio un'abbondantissima collezione di autografi (sala della Mostra permanente) di grandissimo pregio per la celebrità dei suoi nomi. Quelli delle Donne illustri vanno dal 1376 al 1810; quelli degli Imperatori e He dal 1399 al Itili; quelli dei Papi e Cardinali dal 1177 al 1880; quelli dei Duchi e Gramliichi dal LI90 al 17(i7 ; quelli degli Artisti e Letterati dal 1207 al 18:18; quelli dei Capitani celebri dal 1413 al 1555. froppo lungo sarebbe il nominare tutti quegli illustri personaggi, cui autografi qui ronservansi In altri raccolta, iu parte auto-grafira, detta di Documenti Danteschi, e che si sede nella stessa sala della Mostra permanente, si trovano due autografi interessantissimi : uno di Brunetto Latini (20 aprile 125i), l'altro (dicembre 1200) òdi Pier della Vigna, non delle Vigne, come comunemente si legge nelle storie. Conscrvansi pure nell'Art bivio tutti gli 1 tti giudiziari, anteriori al 1808; nonché gli itti pubblici, anteriori al 1814, raccolti gli uni e gli altri da tulli gli Uffizi di Governo, politici, giudiziari, amministrativi, economici e finanziari.