Fig. 4(j. — Siena (Palazzo Pubblico) : Cofano in legno di Antonio Barili.
condotti da Ambrogio Lorenzetti (1337-40) e \ restaurati nel 1451 da Pietro di Francesco degli Orioli. In questo amplissimo lavoro il Lorenzetti espresse con un carattere di nazionalità suo proprio (come scrisse il Lanzi) e con un esercito di figure allegoriche tutte le umane azioni che tendono a dare alla Repubblica governanti e politici non di altro spirito animati che quello della vera virtù, e tutti i vizi d'un mal governo con simboli convenienti: un vero poema in pittura ricco d'insegnamenti morali.
Nella parete principale è figurato il Buon Governo; nella parete successiva le Conseguenze benefiche del Buon Governo e nella terza parete la Tirannia e le sue conseguenze ; sotto, i seguenti versi :
Laddove sta legata la justizia Nessuno al ljcn comun giammai s'accorda Nò tira a dritta corda.
Per la sala delle Balestre si va alla Sala dell'antico Magistrato della Balia (ovvero dei Priori). Con freschi murali ben conservati di Spinello Aretino (1408) a cui collaborarono suo figlio Farri e Martino di Bartolomeo. Rappresentano in
, sedici scompartimenti la Stona della spedizione veneziana contro Federico Barbarossa e della parte che vi ebbe papa Alessandro HI (Bandi-nelli di Siena). Sono i migliori dei freschi conservati dello Spinelli. I dipinti nella vòlta son di Martino di Bartolomeo (1408). Sonvi anche tre cofani per gioielli di Cristofano di Cusona (secolo XV), di Fra Angelico di Fiesole (?) e del Barili (1500) (fig. 49). La residenza di legno è opera di Barila di Turino.
Dirimpetto, a sinistra, Sala del Concistoro (ora del Consiglio comunale), con superbi freschi nella vòlta di Domenico Beccatami (1529-35). Negli angoli i Difensori della Bepubblica e delle Leggi; nel disco la Giustizia (« la più bella figura per veder di sotto che sia mai stata dipinta » dice il Vasari); l'Amor di patria e la Concordia, ai due lati due grandi figure: Lepido e Fulvio Fiacco che si uniscono per l'amor della patria; Podio Ateniese. Nei lati di fronte: Tiburzio che insegna con la morte del figliuolo l'obbedienza militare; Zaleuco che si lascia cavare un occhio per amor della legge. Negli ottagoni quattro Romani. Alle pareti sono appesi sette arazzi, tre
70 — !•¦« l'atri», voi. III. parte 2a.