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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'urie Terza — Italia Centi ale
   Stato senese. Sulla parete ove è la porta d'ingresso, lunetta a fresco rappresentante la Madonne! sulle nubi che copre con il manto i Salili Bernardino e Caterina genuflessi ai lati : maniera del Riccio (1540).
   Dalla quarta porta della facciata del palazzo si sale al piano superiore e si entra in prima a destra nella Sala ull Mappamondo o delle Balestre, all'estremità della quale è un fresco di Simone Martini (1315) grandioso nella forma e condotto con eraudo accuratezza. La Madonna sopra un trono gotico con quindici angeli e santi simmetricamente schierati, fra i quali i santi protettori di Siena e fra le saule, Caterina (con la mola), Agnese (con l'agnello), Orsola (co! dardo), Ma ria Maddalena (col \aso iteli* unguento). Dei quattro angeli ritti, Gabriele (la ligula più l/clla del dipinto) ha iu mano un giglio e 1 {affitele un vaso. Il tutto grazioso, infantile, pieno di sedimento religioso. Sotto il trono della Madonna di una purità iuefilibile i seguenti versi eli Mila rivolge, ai Saul
   M.i se i Pulcini a' deliri sun uiuleMi, Gravando loru o con Nor^.^ne u d.inni 1.0 vuslrc uraii'in nuli >m per ifiiMi, Ne p ; qualunque Ij mi-i 1 erra inguini.
   Pareli' delle lnieslre : il \oine di Gesù, dipinto a fresco da Rallista d Niccolò da Padova, I 1*25.
   Dirimpetto al smldeif ritto fresco del Martini, tre stupendi santi protettori ili Siena, del So-iluuia », Sani insano con un angelo magiiilieo, SanVitturiomllerniwdii Tolamei Sopra, ili grandezza discreta e iu chiaroscuro, li nidori ce io de i Coglioni di Brggìo generale dei Senesi all'assedia di Monbatassi, in ricca veste a scaccili, col bastone del coniando, cavalca pur una valle liauehtìggiala da palizzate fra due Còlli gremiti ili cittadini. Simone ili Martino o Martini lo dipinse nel 13-28.
   fra qiWsti due affreschi, e nel luogo ove è fama fosse il .1/h/»/>##iom/u, sta appesa una tavola rappresentante la Madonna seduta con il Ba Ut-fri nò in grembo. di Curila da Siena. \l disopra ili esso Ullil cuspide con il l'adre lucrili) e due angeli, lavoro dello slesso autore ; iu basso del quadro leggeri, lungo il gradino del Irono: Me Cui do de Seti is dielnis dipin.iìt anienis — Qtietn \ttis lenii nullis rei il agere penis — .1 II. M. CC. \ \l. Onesto celebre quadro, brinalo da un ( lindo da Siena e recante la data del 1221 citalo da tutti gl storici dell'arie italiana. In suggello di lunghe e svariate controversie. La data 1221 è forse sbagliala ; doveva dire 1281 : ed era appunto sull'autenticità di questo errore, (l'eduli) lino ai nostri tempi, che si voleva dare alla scuola senese, la precedenza sulla snuda fiorentina. Fino al 1887 stelle nella chiesa ili San Domenico; e in quell'anno fu qui trasferito, uve con maggioro co nudità può essere ammirato dagli eruditi.
   Nella parete della cappella: iSa/i Bernardino,
   di Sano di Pietro (1460); Santa Caterina, del Vecchietta (lilil); il B. Bernardo Tolomei, del Sodoma; il B. Ambrogio Sansedoni e il B. Andrea Gallerani, della scuola del Riccio e forse del Vecchietta. In alto, pittura storica del Quattrocento : rappresenta bellamente la Vittoria dei Senesi contro la Compagnia del Cappello composta di uomini venturieri, nel 1373 presso Toriata ; fu credula l'ino al 1870 d, Luca liTommé: ma in quell'anno, nel restaurare questo dipinto, si trovò da una preziosa leggenda storica, scoperta al basso dell'istoria e interamente recuperata, clic il nome dell'autore è Lippo Vanni, e la vera data del 1373. L'altro alì'resco nella stessa parete, rappresenta la Battaglia avvenuta (1+78) al Poggio Imperiale, presso Poggibonsi, tra le milizie fiorentine e quelle del duca di Calabria, alleate dei Senesi, rimasti vincitori in questa battaglia : fn dipinto nel 1180 da Giovanni di Cri-stolano G Ili ni e da Francesco d Andrea (Lib. ('.olitisi, cainarl., c. 121). Nell'arco seguente: Giove, Marte e altri Dei su fondo d'oro.
   Per l'arco si entra nella cappella, detta aulicamente la Cappello del Consiglio, tutta d ulta a fresco da l'addeo ili Rartolo coi suoi allievi l'uccio di Siiiiouee Rarlolomeo Cecclii ( I 100- LI). A sinistra, liguri gigantesca di San Cristofaro e, nelle lunette, medaglioni con le Virtù, personaggi biblici e Padri della Chiesa. Nell'atrio, dirimpetto all'altare, croi antichi: Scipione, Curio Dentalo, Colone e Cicerone, col mollo: Specchiatevi i/i costoro voi che regijék'. Sopivi la piletta dell'acquasanta.statua del I lede ni ore, di Giovanili Ttiriiii; sedili coli tarsio del primitivo Rinascimento, raffiguranti gli articoli del Credei, di Domenico di Nicolò (1428), clic ne ebbe il siiprafiiinriue del Curo e tramandò ai discendenti quello di Cori ; cancello di Nicoli di Paolo ( I I3tì): bella lampada del IMO e pala superba del Sodoma con la Sacra l'imi iglia e Sun Callisto (laIti), già assai lodala sui dai tempi ilei Vasari. —Nella parete: Vilna! Maria, freschi di i ubico lìarloli : sopra, a sinistra, I Cenacolo, indi i destra, la Morie e sotto a sinistra, la Sepoltura ili Mariti, quindi Cristo che scende con cherubini a risuscitarla. Fallare lavorato iu marmo fu l'olle fallo nel cadere del secolo X\ però non era slato fallo per questa cappella: ornalo e quadro erano nel Duomo iu una delle navate laterali: furono qui trasportati nel lf>8l Ni Ila cosidelta sagrestia (piccolo spazio attiguo) e nella parete sinistra, tre frammenti di frese Ili I/ti donna (I-1Ì8), San Paolo, San Sebastiano. Quattro Santi, ili Luca di Ionie, l/i-Hi//i:nc.io;i<;, del Lorenzi-Ili (ridipinto) e in mezzo la Madonna con angeli, di Matteo di Giovanili (1483).
   A destra della cappella trovasi la S.vi.v dei Nov r, delta anche della Pack, dal più ragguardevole, fra i grandi freschi murali politico-allegorici