Siena
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Franchini. L'Incoronazione della Vergine coi L'Elia e il San Nicolò nel coro son del Fran-Santi Pietro e Paolo è un dipinto magistrale del chini e le due altre tele di Deifobo, di Vincenzo Pacchiarono, inciso dal Lasinio e pubblicato nel- Burbarini. La Vergine con varii Santi è di Ber-l'Etruria Pittorica. La statua di Santa Caterina è del Cozzarelli, il quale ha anche nella chiesa quella di San Vincenzo Fervevi.
11 Carmine. — All'angolo destro di via Castelvccchio, sopra la porta della casa già Bambagini Galletti, ammirasi un fresco del Sodoma, la così detta Madonna del Corvo col Cristo morto, di « una grazia e divinità maravigliosa » dice il Vasari. Più oltre all'insti, per l'Arco alle due Porte, che vuoisi del Peruzzi (1517), si arriva alla chiesa e convento del Carmine con vaghissimo campanile del Peruzzi (1517). 11 convento, ora chiuso, serve di caserma, e lino dai tempi antichissimi (770) fu dimora eli cremili, più tardi dei cosi detti frati Carmelitani Scalzi. Di Giuseppe Nasini (1730) son le Storie nel convento e di Francesco Nasini l'Ultima Cena nel refettorio ov'era anche una gran tavola dipinta per 150 fiorini, nel I3'2(.), da Pietro Lorenzetti.
Ivi presso è quel pozzo dall'acqua Diana la cui vena favolosa credevano i Senesi passasse sotto la loro città, si che fecero far molti scavi per trovarla. Ne parla Dante in que' versi del xm del Purgatorio:
Tu gli vedrai Ira quella genie vana Che spera in Talamone, e perderagli Più di speranza eli'a trovare Diana.
Tornando al Carmine, la prima tavola del Natale, incominciata dal liiccio, fu ultimata dal Salimbeni, del quale son anche le storici te graziose nel gradino dell'altare(1575). 11 quadro dell'Annunziala con vani Santi e di Francesco Vanni (1595). Nell'altare seguente, urna marmorea contenente il Corpo del B. Franco, scolpita da Angelo Bini, fiorentino. 11 quadrello del Bealo è di Rutilio. Il deposito del Sanscbastiani fu scolpito da Bartolomeo Mazzuoli.
Neil' altare successivo l'Ascensione di Cristo e un raro dipinto del Pacchiarono, il suo migliore ed attestante l'influsso della scuola umbra: fu inciso da Giuseppe Bossi. Fin dal 1811 fu qui trasportato in una ricca urna il corpo del beato Giovanni Colombini.
Nell'attigua cappella, tavola della Natività di Maria che la nobìl casa Pecci fece dipingere dal Sodoma sin dal 1500.
Il B. Franco del Manctti(lOlO) e la Santa Teresa di Stefano Vólpi stanno ai due lati dell'aitar maggiore ricco d'alabastri e lavorato da Tommaso Bedi, di cui son anco i putti clic sorreggono un'immagine antichissima dalla Madonna. Gli angeli in legno furono scolpiti da Ausano di Pietro Montini. Qui si conservano Ie. Sacre Spine dono di Pio 11(1400) agli Eremitani di Lccceto.
nardino Fungai (1512). Nell'altare della sagrestia la statua di San Sigismondo fu scolpita dal Cozzarelli e il San Giuseppe è di Filippo Burri, fiorentino.
Nel primo altare marmoreo presso l'aitar maggiore celebre quadro del Bcccafumi rappresentante San Michele e gli Anqeli caduti clic « il