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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Siena
   \ 139
   La sepoltura di Cristoforo Felici (seconda cappella a destra) e opera antica scolpita da Urbano di Pietro da Cortona. Nella prima e terza cappella,a sinistra, si ammirano le tre pitture murali, attribuite ad Ambrogio Lorenzelti : vi furono trasportate nel f 854- dall'antico Capitolo del convento. L'affresco della prima cappella, a sinistra, rappresenta il Cristo in Croce; in basso, a sinistra del quadro, San Giovanni, le Ire Marie e la Madre di Gesù; a destra, il Centurione. L'altro nella terza cappella (Piccolomiin-Bamlini) rappresenta una Decapitazione di Frali Francescani a Genia nel Marocco. Il terzo, nella stessa cappella, rappresenta San Francesco ai piedi di Innocenzo III per Vappi-ovazione dell'Ordine. Nella cappella Saracini Camaiori, detta del Santissimo Sacramento, vedesi sull'altare un quadro del senese Cesare Maccari, rappreseli tante San l'Anna con la piccola Bilia- Maria in allo di fare l'elemosina ai poveri; l'ornamentazione architettonica fu colorita dal Viligianli sui disegni del Maccari. LaQiutttro Virtù (lardinoli, graffite sul paviinatto di questa cappella sono del Manina (1504) sui disegni del Pacchiarono. Il Ciborio è un gioiello di scultura in legno: fu lavorato (1802) sui disegni del Maccari, dal giovane e bravo scultore in legno 'Ilio Corsini, senese.
   Degne di nota sono alcune pietre sepolcrali sul pavimento della navata, poiché San Francesco era luogo di sepoltura preferito dalle nobili famiglie senesi. Notevole l'ornalo(XIII secolo) del sepolcro Tolomei contenente le ccnei i dei diciotto Tolomei avvelenati dai Pìecoloinini ni un banchetto a Colle Malamerenda che prese forse da ciò questo nome.
   Ai freschi del Lorenzelti nei chiostri del convento fu dato il bianco nel 1750.
   Saul'\ipistino — A cui si accede dall'atrio del liceo Tolomei, con magnilico convento (ora scuola governativa) del 1258. La chiesa fu rifabbricata nel 174-7-1755 su disegno del celebre Vainitelli, napoletano.
   Nella navata sei colonne corinzie addossale per un terzo ai muri laterali reggono il cornicione e quattro isolato gli archi della vòlta sull'orchestra e della divisione della crociera dalla navata.
   Nel primo altare marmoreo d'ordine ionico, dipinto carraccesco di San Girolamo, del Pel razzi (1031), inciso dallo Ziguani; e nel secondo il Crocefisso e vani Sunti (mal conservalo e i (toccato), dipinto dal Perugino pei 200 scudi d'oro larghi, come si ha dai ricordi di casa Chigi l'arnese ; fu inciso da Giuseppe liossi.
   Nella terza eappella del Sacramento, nella parete sinistra, statua ili Fio 71(1850) del celebre