Siena
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ritornandola all'antico stile. La facciata è di bellissima architettura ogivale.
San Domenico. — All'estremità di via delle Belle Arti, con annesso monastero rinomato per la dimora che vi fecero San Tommaso d'Aquino, Sant'Antonino, il Beato Ambrogio Sansedorii e Guido Lusignano re di Cipro e nel 1464 Pio li che vi benedì le bandiere per la Crociata. E una vasta chiesa gotica incominciata nel 1220, di una bella proporzione con ufi arco a sesto acuto che regge il tetto in legno dell unica ampia navata longitudinale e crociera più angusta con sette cappelle una accanto all'altra.
Nel 1445 e 1531 s'incendiò il tetto rifatto poi dal Connine; nel 1340 Pietro di Sano Tancredi edificò il campanile che gareggiava in altezza colla torre comunale di Munijia, fu successivamente mozzato nel 1704 e nel 1800. Fu dei Domenicani e quindi dei Benedettini che restaurarono con gran dispendio chiesa e convento dai gravi danni del terremoto del 1798. Nel 1811 vi fu trasferita la parrocchia di Sant'Antonio e nel 1819 tornò ai Benedettini.
La cappella detta delle volte, entrando a destra dirimpetto all'aitar maggiore e divisa dalla chiesa nel restauro del 1800 contiene a destra la Madonna con Salitigli Girolamo di Ben vcnuto( 1508) e il Natale nella lunetta.
Nella parete longitudinale destra, monumento moderno dell ingegnere toscano Pianigiani, scolpito da Enea Bechcroni, dopo il primo altare tavola in bronzo coi nomi dei caduti nel 1848 pei l'indipendenza d'Italia.
Nel terzo altare, ove giaccion sepolti i pittori Lorenzo, Cristoforo,Vincenzo e Francesco Rustici, bella tela di San Pietro Martire, ili Areangiolo Salimbeni (1579), arieggiarne Tiziano. Segue la gran Cappella di Santa Caterina da Siena, quadrata, con vòlta a croce e lanterna eretta nel 1488 da Niccolò Belisi, scrittore apostolico, ed ornata di ninnili esternamente da monsignor F. M. Sergrifi, fiorentino, nel 1080.
L'urna o il tabernacolo di argento che racchiude la lesta dì Santa Caterina fu lavorala, nel 1711, da Giuseppe Piamontini per commissione-dei conte Pietro Biringucci che gli sborsò 1500 scudi; Candido l> andini incise nel 1827 l'amatissimo aliare che sembra scolpito dal Vecchietta. Nel pavimento istoriato di marini giacciono sepolti il celebre medico Marco Belisi e Ladislao della lorda.
A nini intrisi in questa cappella i famosi freschi (i suoi migliori) di Giovanni Antonio Pazzi eletto il Sodoma( 1510), restaurati nel 1840. L'Estasi, lo Svenimento, un Miracolo della Santa e varie figure nell'arco sono capolavori ; lo svenimento in ispecie nelle braccia ili due monache della Santa in atto di ricevere le stimmate da Cristo in allo fra le nuvole è al tritio raffaellesco e Baldassarre P e ruzzi ebbe a dire di non aver mai
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veduto espresso cosi al vivo ed al vero il venir meno di un'umana creatura. 11 Vasari possedeva un disegno prezioso di questo fresco maraviglioso, inciso dal Costa, dal Buonajutì e dal Lasinio.
Nella parete destra, non voluta dipingere dal Sodoma per mancanza di pagamento, Francesco Vanni, entusiasta della Santa, la dipinse,nel 1593, a olio in atto di cacciare i demonii e nell'arco d'ingresso i ritratti de' suoi due confessori domenicani : Raimondo da Capua e Tommaso Nacci
Nell'altare seguente la tela del San Michele è del Folli; il Natale, Cristo morto e le istoil'ette del gradino dell altro altare furono ineoniineiateda Matteo di Giovanni ed ultimate, nel 1499, da Luca Signorelli suo allievo.
Nella crociera, tre monumenti di personaggi stranieri ; sulla porta della sagrestia, San Domenico, del prete Ramaeciotti, e dentro, Yà Moltiplicazione dei pani, di L. Tondo, mantovano. I varo fatti di Santi Benedettini son del Francesina, il quadro all'altare del Vanni, l'altro dipinto in seta del Sodoma e quello del coretto del (Instici.
Al grande altare della crociera, il B.Ambrogio, del Rustieliino (1020); e nella seconda cappella molti depositi di scolari tedeschi morti iti Siena. Neil altra cappella i varii Santi e i Quindici misteri del Rosario sono del Razzi.
All'aliar maggiore un Ciborio in marmo ornalo di fogliame delicato con due Angeli ai lati, che voglionsi del Buonarroti.
Nella seconda cappella a sinistra era la celebre tavola della Madonna, di Guido da Siena, culi iscrizione (restaurata) : Me Guido de Senis, diebus de-pinxit amenis (1221, dipinto sopra la data posteriore 1281). iìieisa da Lasinio e pubblicata dal D'Agincourt. Codesta Madonna, se fosse stata dipinla, come poita la data falsa, nel 1221, lo sarebbe stata 19 anni prima della nascita del Limabile ed avrebbe conferito a Siena l'onore di aver fondato la prima scuola di pittura in Italia ; Illa la falsificazione della data toglie a Siena codesto onore. In codesta Madonna però veggonsi ancora le traceie della maniera bizantina. Oggi questo prezioso cimelio conservasi nella gran sala del Mappamondo del palazzo Comunale.
La tavola graziosa di Santa Barbara, la Maddalena e Santa Caterina, dipinta nel 1479 da MatleodiGiovanni, fu incisa anch'essadal Lasinio.
San Francesco _(fig. 42). — Nella piazza omonima, con due bei chiostri del primitivo Rinascimento, terminata di restaurare nel 1894, e in quest'anno ne fu, pubblicala la storia da don Vittorio Lusini, E un bell'edilizio, incominciato prillili del 1240, consacrato nel 1320, ingrandito e compiuto, per quanto è lecito correggere il Vasari, con disegno di Agnolo e Agostino da Siena. Sfortunatamente chiesa e convento, dimora preferita di papa Pio II quando si recava a Siena, furono trasformati nel 1859 in caserma e sol pochi anni dopo ceduti al Seminano.