138 l'arte Terza. — Italia Centrale
La Canonica annessa al Duomo, costruita nel 1414 da Caterino di ('.orsino, operaio benemerito di esso, ha un oratorio con varie scolto re credule di Jacopo della Quercia;»
Opera del Un omo (Fabbriceria). — Trovasi accanto al fianco destro longitudinale del Duomo e contiene :
Al pianterreno una Galleria di scoli uve auliche e pi iucipalmente ìnedievidic. — Se/. 1 \ I : Frammenti della facciata del Duomo, principalmente i busti originali intorno alia rosetta. — Sez. II: Medaglioni originali de! pavimento del Duomo; varietà di marini dei dintorni-ili Siena. Sez. I\ : Il Mose, di Jacopo della Quercia, dalla lontana degli ebrei nel Ghetto; Testa di santi» ili lerra-cotta, dai Cappuccini davanti porla Cam oli in ; la Lupo, già nel palazzo Pubblico. — Sez. VI sino silWI Avanzi delle sculture di I miti Gaji, di Jacopo di lla Quercia, fra cui \n Curila, le Ciiii/tte Vivili, la Madonna e l'Angelo Gali irle, gran rilievo della Madonna, rilievo della Crcaiionc dell'L'amo, ecc.. mosaici originali della lupa e di allre fiere nel pavimento del Duomo, ree.
In mezzo alla sala le Tre GrirÀP(\\^. '{'.)), già nella Libreria, gruppo in mai ino rinomali) di greco scalpello di>ottetìSilo ili lloma ed inviato al Duomo di Siena sua patria dal cardinale I raiireM'o Piccolouiiui, Il gruppo sgra/iala-Uieilte è dauui'ggialo ; la Grazia in unv/o h i perduto la lesta e la gamba sinistra e le sue compagni a destra e a sinistra un braccio. Lo sindiu di ipioliì gruppo nel \eradeuiia di \ eue/ia aHribuilo a Pialfaeflo i* di un'altra mano, ma le famose Tu' Gru:ir ilei Canova sono nn'imilazioiie se non una Copia di ipieslo gruppo greco.
Nel primo piano supcriore, ali ingi esso a sinistra: Disegno originale del ingrandimento del Duomo e quindi disegni in colore dei gradili del pavimento del Duomo, di Leopoldo Marcali odi Vilolfo i umilivi ; disegno originale della facciata del hatlislero, (li Giacomo del l'eliicciajo ed ai ied Vescovili di-I ecolo XIII; disegno del C.'llll,i.iuile pel nuovo Duomo e bellissime copie, dei gì all'ili sono la cupola.
Nella rètrosala, al primo piano, si vedono alcune phiecltc di rame, fra le quali degna di nien/iiuie è quella che riproduce, infilo i Ire musaici, il disegno della facciala attuale del I inolilo.
Nel secondo piano snperiiP'( I'*1 salaV^i trova, alla destra ili eli enlra. i! quadro magnifico ili Duccio, qui traslocalo nel 18'.i<• dal Duomo, ove si trovava dal ,) giugno 11Ì10, portatovi «alénne-meiile ili processione dalla casa di ,luccio. (JuoMà landa, ih forma di (rillico. è dipinta da ludi e dui i lati; da un lato la l'enfine in /nino col Ilo in h ino circondala do Sunti,(bill Ilio 11 Viladi Gesù, istoriala in venlisei sroiuparlimenli. CtHò questo lavoro 3O00 fiorini d'orft, e fu giudicalo d capolavoro di Duccio, l'opera più bella di quei
tempi. Fino al lóOO restò sull'altare maggiore del Duomo sotto la cupola, quindi fu trasportalo in una stanza della Canonica fino al 1795, e in quest'anno per ordine del rettore del Duomo, Tiberio Serga riti, fu divisa nel mezzo e posta una parte nella parete dell'altare di Sant'Ansano, l'alira parte, in quella di fronte dell'altare del Sacramento, dove restò fino al (890. \ i si legge iscrizione scrittavi da Duccio stesso:
Mulcr sancla Dà Sis causa scnis rcqiiiei, Sh llueio fila Te quia (lipin.cil ila.
Nella stessa parete destra, altre tavolette a tempera dello slesso Duccio; un magnifico l'allotto, clic prima era nella sacrestia dell Ospedale, rappresentante i Dodici \ posi oli, Cimi w falli liildiri, i Oaiillm Crangclìsli, il lied mio re e Santi: è questo bellissimo lavoro ricamato inoro e sita iu colori, del KÌOO. Nove piccoli quadri simboleggiami il f,vedo, di Taddeo lìarioli, e, a sinistra, due altre tavole dello slesso ; olio quadri rappresentanti la Storia di Sunt'ICIeuM ili Pietro Lorenzetli; quadro alil i il, Ambrogio Loreu-zelli rappresentano t'orii Binili e la lavalo ilei San Girolamo, di Giovanili ili Paolo. Si vede iu queMa sala uu Iritlieo ili Maestro Gregorio del I P_»:i, e un altro di Pietro Lorenzetli, due l'iilinlti in seta e oro ilei IJiiMtli'oeento, mia Imvkì di Pietro dell'iIrioli ed ¦n'abradi .Malico di (i o-vauui, uu aulico stendardo in velluto rosso del Carroccio dei Senesi, diversi oggetti sacri e preziosi, ini anello di Pio II , mi Gi ocelisso di avorio del I50D, pi\iali, calici, collelli li arginilo sinal-taii, vassoi, croci e paci ili argento {Agnus Dei), bassorilievi iu bruii/o dorato, dalmatiche, pastorali il vescovi senesi.
Nella seconda sala le pareli sono ricoperte di magnifici arazzi nutiehi a fondu d'oro con arabeschi iu i. ie\o di velluto in scia paonazzo, vi sono sei porlieie a fonilo di \elmin in seta cremisi con riporti in oro; l'allatti, elle rivo-sloiio I banco sul quale stanilo i liliri corali con miniature. Ira le quali pregevolissima quella raffigurante una persona con Ire leste.
Ila quelle sale, coiimneiiicule ehiauiate vi-/mie/iip, Ginn/io di gloria dì I iflnrio Al/ieri, per lilla scalcila a chiocciola ili gradini «igiunpì il vertice dei ruderi moiinmeiilali della Melro-politana, da cui si godono pillili di vista magnili ei e un bel panorama della cillà.
San (iitunimi lanisti (fig. HO. Il monumento priiicipale di ipie.s,a chiedi è il fonie battesimale ( lig. i I ) cniiiiucsso uri ,i 17 a Jacopo della Onci eia e compiuto ila Pietro del Minella, l'astiano di Carni di I ireu/e e Nanni di Lucca, con si'i stupendi rilievi di bronzo dorato. Sdii essi il Ihillesimo del Sull'aiiflv e San Giovmnii danniti l'nnh', di Loreii/o Chiherii; Zaceariu espulso dal l'empio, dì Jacopo della Quercia ; la