122 l'arte Terza. — Italia Centrale
nel 1059 un Concilio clic depose l'antipapa Benedetto ed elesse Nicolò 11. La cattedrale fu ampliata nel 1089 e consacrata nel 1179 con pompa solenne da Alessandro 111 senese. Che fosse poi accresciuta o ricostruita verso il 1245 è opinione di vaiii scrittori, fra i quali di Orlando Malavolti, uno dei migliori storici di Siena.
Nel 1237 vi lavorarono un Fra Vernacce del convento cistcrciense di San Galgano in Volterra e un Rodolfo Tedeschi (un alemanno). Nel 1259 essendosi manifestale alcune screpolature e fessure nella crociera settentrionale, Fra fidano da San Galgano ebbe la direzione suprema della fabbrica; nel 1201 fu compiuta la cupola sopra un altro disegno esagonale, transito dalle forme romane alle gotiche. Nel 1272 furono imitali a lavorare, in nn con la scultore Goro da Firenze, Donato e Lupo allievi ed aiuti di Nicolo Pisano che aveva eseguilo ( 1200-08) il palpito maravi-glioso. Nel 1281 ebbe ìa direzione supcriore (Iella fabbrica del Duuiiiu Giovanni IVano, figlio e successore di Nicolò morto nel 1278.
Nuovi ingrandimenti furono falli nel 1317 da Coniamo di Crescemmo; ina visto che il vecchio ed il nuovo non armonizzavano, fu decisa la distinzione di un i nuova chiesa grandiosa a ciurlila minte. Il 2 febbraio di'! 1339 fu collocata verso la piazza dei Manctti la prima pietra di questo nuovo Mimmo in bello stile gotico sotto l i direzione del senese l'idio di Landò, orafo ed architetto di gran nome, Cini l'annuo Stipendio di 200fiorini.
Dopo la smi morie immatura, muiostanle la peste del 1318, si continuò aurora a lavorare sino al 1350 sotto la direzione di lGiovanni di \gu>lino; ma a cagione di gra vi danni nel In navata laterale sinistra, dell'enorme dispendio (150,1)00 fiorini d'oro) e del tempo richiesto pel compimento dei lavori ( 1 • hj anni) ne fu sospesa la continuazione, molto più che due granili architetti fiorentini, Odici di l'ione e Francesco Talenti, avevano dichiarato che bisognava rimuovere pilastri e vòlte e costruirne dei nuovi. Nel lato destro dal Duomo odierno veggo lisi ancora i frammenti di questa fabbrica stupenda di cui conservasi un piano nell'Opera del Duomo, f u poi ripigliata la costruzione del Duomo vecchio a cui si lavorava ancora nel secolo XVI $ nel 15(10 per esempio Francesco di Ciurgio fece molti camliKflBeuti nel coro.
Fuxivta. — Incominciati) al principio del secolo XI?, rimalo interrotta : dopo l'abbandono del suddetto ampliamento del Duomo fu riedificata ni gran parte, sotto la direzione principale di Giovanni di Cecco (scambiato dal Vasari con Giovanni di Pisano), e compiuta nelle sue parti principili ed approlìilKUldo degli antichi orua-iiienli. nel 1380.
k Nel Duomo ili Siena, dice d marchese 1'. Selvatico, la parte più spiccala mente gotica
è la facciata, benché anche questa abbia l'arco tondo alla porta maggiore; quivi sono i contrafforti suddivisi in freccie, tabernacoli e finestre per formare dei pinnacoli massimi ; qui trovi le file dei pilastrini che, come una cancellata, decorano dei vani. Oltre ai frontoni minori, oltre a quell' di tutte le finestre, vi trovi dei grandi frontoni triangolari. L'ornamentazione di questa fronte di tempio è delle più ricche che si conoscano, tutta intarsiata e impiallacciata di marini preziosi, decorata da sottili avori di commessura coi pilastri ed • colonnini adorni di eleganti ornai in rilievo e di ricchi capitelli finamente scolpili, colle fascie scompartite a campi lisci e palmello di fogliame, a nicchie con diverse figure di santi a mezzo rilievo o popolate di statue, di bassorilievi di gruppi, di teste di mezze ligure; la decorazione risponde alla ricchezza degli sviluppi dell'esterno e dell interno, il cui pavimento è ili cosi gran pregio che non si darebbe a chi lo coprisse d'oro ».
I triangoli estremi sopra le tre porte contenevano musaici di David di Tommaso fiorentino, i quali furono surrogali nel 1032 da bassorilievi in rame dorato rappresentami I \ssunla, San Jlcriitirdiiiiì e Santa Caterina e dai busti marmorei dei llcali Ambrosio Sanse/Ioni, domimi Colombini e .Dii/rcrt (•allerani, scolpiti da l oui-maso Iledi.
Ai barocchi li voi del Pedi vennero sostituiti nel l!S78 tre mosaici eseguili dal Castellani di Venezia, Ne diedero i disegni Mnssini e Franchi. Nella cuspide centrale e rappresentala ì'Imvro-nazioiic della Vernine Assunta iti Cielo, e ai lati In Natività del Xa:.uireno e la Presentazione di 1 Invia al Tempio, la (piale ultima è assai bene eseguila.
II celebre Jacopo della Quercia scolpi le statue dei Profeti e (>, Antonio di Dionisio Mazzuoli due angeli laterali al Santo Nome di Gesù, I n restauro notabile ni quest'opera fu fallo sin dal 1828.
Il pavimento del sagrato pendente, presso la facciata ha in \arii scompartimenti ligure di marmo bianco sii fondo nero rappresentanti il Pubblicano e il Fariseo genuflessi nel Tempio; i (Inevasi del miele e del latte e le, varie (inliua--zioiii sacerdotali furono disegnate nel LI51 da Cuasparre di \goMiuo e scolpile da Corso di Sebastiano, lìorcutino.
Tutta la parte esterna del Duomo a tre navate tull'oidine terreno a tutto sesto e sopra il centro di croce la 'cupola su tamburo esagono, è incrostata di mai ni bianchi e neri.
Nel 1000, a spese di Alessandro MI (Fabio Chigi «li Siena), fu falla la facciala sud-est dopo atterralo il palazzo Arcivescovile, di marmo hiaucu ni cui albergarono in varie occasioni papi imperatori e re. Sul cornicione di codesta facciala vedevansi le statue dei Dodici Apostoli collo-