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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Siena
   119
   Jlg, 27. — Siena: Piazza dell'Indipendenza (da fotografìa di Marzocchi).
   gareggianti negli spettacoli veramente interessanti perchè vi si è conservata la pittoresca magnificenza ed eleganza delle antiche comparse e perchè le contrade (ossia le associazioni popolari tradizionali dei diversi quartieri) vi portano tutta la passione, cui partecipa la massa del popolo, di far trionfare la rispettiva insegna. A descrivere l'ordine di queste spettacolose gare ci vorrebbe un apposito capitolo, e un fascicolo di illustrazioni per riprodurne gli svariati costumi: ma registriamo almeno il nome e quindi l'insegna delle 17 contrade: Oca, Torre, Selva, Pantera, Tartuca, Chiocciola, Onda, Val di Montone, Nicchio, Unicorno, Civetta, Bruco, Lupa, Drago, Istrice, Giraffa, Aquila: e soggiungiamo che ciascuna comparsa costituisce un gruppo di dieci figuranti : più il carro del palio e i banderai dei capitanati militari, delle città, delle potestene, dei vicariati, anticamente compresi nello Stato di Siena.
   Nella piazza dell' Indipendenza (fig. 27), già San Pellegrino, vi sorge il bel monumento ai Martiri delV Indipendenza italiana, solennemente inaugurato il 20 settembre del 1879; è opera del Sarrocchi, il quale modellò pura il busto del Re Vittorio Emanuele, nell'atrio: i due medaglioni dei celebri razionalisti senesi Fausto e Lelio Sozzinì, furono eseguiti nel 1880 da uno dei più valenti allievi del Sarrocchi, Arnoldo Prunai.
   FOU
   Fonie Gaia ffig. 28). — In piazza Villorio Emanuele, così detta dalla splendida festa per la sua inaugurazione durante la quale furono accesi ben 5001) doppieri L'acqua sgorga in essa mercè i condotti sotterranei scavati con grande dispendio
   ane
   pel tratto di 15 miglia, condotti che alimentano altre 12 fontane e 380 cisterne. I lavori furono diretti, nel 1334, da .lacomo ili Vanni d'Ugolino, nel 1342 da Maestro bando e da Agostino di Giovanni ; l'acqua spicciò la prima volta nel 1343.