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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Grosseto
   i i 113
   case private sono costruite con buona architettura ed eleganza. In vicinanza del paese esiste una cava di pietra arenaria simile al macigno.
   Il taglio dei boschi, l'allevamento del bestiame e la coltivazione della vite e dei cereali formano l'occupazione principale degli abitanti, i quali potrebbero anche trai* vantaggio dall'abbondante forza motrice delle acque. Bel Teatro moderno, Banca popolare cooperativa e Società operaia di mutuo soccorso. Fabbriche di laterizi, d'olio, di vetture; molini, librerie, tipografia, ecc.
   Cenni storici. — Quantunque sia da credere che Scansano esistesse se non ai tempi etruschi e romani, almeno prima del mille, tuttavia il suo nome e la sua storia non inco-minciansi a conoscere che nel secolo XIII. La prima menzione occorre in un atto di divisione del 1214 fra i due rami dei conti Aldobrandeschi (li Suana e di Santa Fiora, all'ultimo dei quali toccò il castello di Scansano. Agli Aldobrandeschi succederono per connubio gli Sforza, ed un conte Alessandro Sforza, con istrumento del 12 gennaio 1015, vendè, per 215,000 ducati, da paoli 10 l'uno, il castello e il distretto di Scansano al granduca Cosimo II de' Medici.
   Con motu proprio del 14 settembre 1641 il paese e la comunità di Scansano furono sottoposte per la parte economica al magistrato di nove conservatori dello Stato, finché il granduca Leopoldo I, volendo dare disposizioni più vantaggiose alla Maremma senese, la staccò, con legge delli 11 aprile 1778, dall'amministrazione generale economica e politica per costituire un governo dipendente direttamente dal sovrano, con denominazione di provincia inferiore senese, il quale divenne successivamente compartimento e per ultimo provincia di Grosseto.
   Coli, elett. Scansano — Dioc. Pitigliano — P2 e T.
   Magliano in Toscana (1167 ab.). — Giace a 130 metri di altezza, sulla vetta pianeggiante di un colle alla cui base scorre il torrente Patrignone affluente dell'Albegna e, quantunque in situazione non elevata, tuttavia, non avendo innanzi alcun poggio, gode di un'ampia e bella veduta di Orbeteìlo, del promontorio Argentario, dell'isola del Giglio e del seno di Talamone. È cinto di solide mura di pietra lavorata, con castello e tre chiese, fra cui la parrocchiale di San Giovanni Battista. E un paese ove regnano le febbri malariche per i miasmi che provengono dai paduli di Talamone, Alberese e Cam-poregio. Ha due frazioni: Montiano ad ovest e Per età a sud. Prodotti principali: grano, olio, formaggio e carbone. Negli immensi pascoli si fa grande allevamento di bestiame.
   Da Magliano si va in poco d'ora alle rovine dell'antica Saturnia, che abbiam descritta nell'Introduzione. A nord sono le saline di Pereta, e, non lungi a sud-est, la chiesa di San Bruzio, la cui architettura, secondo il Repetti, mostra di essere anteriore all'invasione dei Barbari nelle Maremme senesi.
   Più lungi a ovest, sui monti dell'Uccellina, fra l'Alberese e la laguna di Talamone, è l'antico castello dei Marsigli di Siena, detto Collecchio Vecchio. Come già abbiam narrato in addietro, la grande diruta torre principale del castello addimandasi la Bella Marsilia, dalla bella Margherita, figliuola di Nanni Marsigli, la quale fu rapita da corsari turchi nella Cala di Forno.
   La parte supcriore del poggio su cui siede Magliano si compone di un terreno ove, dopo il solito macigno, affacciansi le crete conchiglifere e le sabbie ricche di molluschi fossili marini del pliocene. Nel territorio, fertile anzi che no, sono alcuni giacimenti di zolfo misto a solfuro di antimonio e di ferro idrato.
   Cenni storici, — Quantunque v'abbia chi suppone che Magliano (Manlianum Fundum) derivi dai Manlii romani (la solidità e la forma delle sue mura lo farebbero però credere piuttosto etrusco che romano) e quantunque sieno stati scoperti nel suo contado avanzi di antiche mura di vasta periferia che indicherebbero l'esistenza antichissima di una popolazione numerosa, tuttavia le non sono che congetture, se vuoisi,