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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Grosseto
   i i 107
   Castagni giganteschi su per la montagna con faggi sino alla vetta e campi in cui si fanno raccolti copiosi di segala ; ampia selva di abeti con altri alberi di alto fusto. In questo territorio esistono ricche miniere di mercurio, la cui lavorazione data da pochi anni. Nella frazione di monte Aniiata si trovano le terre d'ombra dette di Siena, di un certo color castagno, come quello della terra di Colonia. Vi è pure il tripolo, o farina fossile, che è una terra silicea, biancastra, line e leggerissima.
   Sgorgano nel Comune di Santa Fiora le seguenti acque minerali analizzate dal prof. Giulj :
   1. Acqua del l'aggio Curatale, in due polle presso il fosso degli Ontani che hanno la sorgente in vicinanza a quella del fiume Fiora, sul confine occidentale presso il territorio di Arcidosso. Hanno ambedue la temperatura di 15 gradi, sono acidule ferruginose e giovano in bevanda nelle malattie delle vie orinane, nelle ostruzioni viscerali, nei languori dello stomaco ed anche nelle diarree ostinate.
   2. Aequa Forte o del Fosso degli Ontani. Scaturisce presso la sponda di codesto Fosso con la temperatura di gradi il, ha un sapore manifestamente acidulo e sviluppa molte bollicelle di gas acido carbonico. Anche quest'acqua è acidulo-ferruginosa e può avere i medesimi usi ed effetti della precedente;
   3. Aequa di Selvena. È Selvena 1111 castello ridotto a villaggio a scirocco di Santa Fiora. Nel fosso detto delle Zolfiere, sotto il poggio di Selvena, ricco di miniere di cinabro, scaturisce un'acqua minerale, ferruginosa e solfurea. Questi bagni sono frequentatissimi nella stagione estiva, non solo per le qualità medicainentali delle loro acque, ma anche per la saluberrima aria che vi si respira.
   Cenni storici. — Santa Fiora è paese antico la cui prima memoria rimonta all'890 111 un istruniento del 27 agosto (li quell'anno del monastero di monte Affiatai Dal secolo IX in giù ne furono signori i già più volte citati conti Aldobrandesehi, il ramo dei quali dominante in Santa Fiora ne prese il nome e si estinse nel secolo XV. Il conte Guido di Santa Fiora, rimasto senza discendenti maschi, chiamò erede della sua contea la figliuola donna Cecilia maritata, nel 1430, a Bosio di Muzio Sforza Attendolo da Cotignola, i cui figli e nipoti dominarono per ben due secoli nella contea di Santa Fiora, finché il granduca Ferdinando I di Toscana concesse, pei atto pubblico del 9 dicembre 1633, la contea di Santa Fiora con titolo di feudo prima ai figli e nipoti del duca Mario, e dopo di essi ai discendenti di Federico poi cardinale Sforza, 1 cui nipoti innestarono alla casa Sforza il cognome di Cesarini per connubio con questi ultimi nel 1674, donde la nobil casata degli Sforza-Cesarmi, i quali trasferirono in fio ma il loro domicilio.
   L'ultimo conte di Santa Fiora fu il duca Francesco Sforza-Cesarini, figliuolo del duca Gaetano, dacché, salito che fu Leopoldo I sul trono della Toscana, furono prosciolti tutti i vassalli de' feudi granducali e il duca Francesco Sforza-Cesarini fu indennizzato pei diritti feudali che esigeva nella sua contea di Santa Fiora con una rendita equivalente e con una commenda trasmissibile a' suoi discendenti.
   Coli, elett. Scansano — Dioc. Città della Pieve e Pitigliano — P2 e T.
   Roccalbegna (4651 ab.). — Giace a 522 metri di altezza dal livello del mediterraneo sul fianco meridionale del monte Labbro, presso il confluire del torrente Armandone nel fiume Albegna. Sopra una prossima rupe calcare detta il Masso, alta 69 metri sul paese, sorgeva una rocca ora 111 rovina munita di terrapieni, ora trasformati in orti celli. Rimangono gli avanzi delle vecchie mura castellane a traverso le quali si entrava da due porte, una delle quali demolita quando fu costruita la strada provinciale. Le vie interne incrociansi regolarmente e nel mezzo stendesi una piazza intorno alla quale sorgono la chiesa parrocchiale dei Ss. Pietro e Paolo con porta pregevole per antica architettura, la casa comunale, l'areipretura ed il palazzo Ainpliottx. L'oratorio del Crocifisso trovasi presso altra rupe detta il Cassero.