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l'arte Terza — Italia Centrale
fu trasformato in fattoria sì elio Paga ni co ronde immagine di un pezzo di campagna romana fuorviato in Toscana.
Ceniti storici. — In Campagnatico e dintorni ebbero signoria sin dal secolo X i già più volte rammentati conti Aldobrandescili di Suana e quindi i visconti di Campigli» d'Orda. Alla famiglia dei primi appartenne il famigerato conte Giliberto il quale assaliva nel 1256 co'suoi scherani sulle pubbliche strade i passeggien, non esclusi gli ambasciatori, ch'ei rinchiudeva nel suo castello, ove fu da ultimo sgozzato da alcuni nobili fuorusciti senesi travestiti da frati. Di lui cantò l'Alighieri nel n del Purgatorio:
Io fui Latino e nato di un gran Tosco. Guglielmo Aldobrandesco fu mio padre.
E delle sue scelleraggini così vien ragionando:
L'antico sangue e le oliere leggiadre De' miei maggiori mi fer sì arrogante, Che non pensando alla comune madre, Ogni uomo ebbi in dispetto tanto a vani e, Ch'io ne morii, come i Senesi sanno ; E .«allo in Campagnatico ogni laute. Io sono Omberto, ecc.
Ma oltre gli Aldobrandesclii e i visconti di Campiglia. altri signori acquistarono in seguito ragioni sopra il castello di Campagnatico. fra 1 quali i 'Polonici di Siena che lo venderono a quella Repubblica, la (piale lo riconquistò nel 1362 da una masnada capitanata da Nicolò conte di Montefeltro. Dipese poi pei qualche anno dalla Repubblica di Montali ino, finché fu costretto a darsi a Cosimo 1 dei Medici o a seguire la sorte di tutti gli altri paesi della caduta Repubblica di Siena.
Decadde a tal punto die nel 17'.'.) non contava più che 28S abitanti. Il granduca Leopoldo I comprò allora le vaste possessioni dei Cotoni, le vendè dimezzate e a condizioni vantaggiose agli abitanti e ai coloni e lo converti di tal modo in una delle regioni meglio coltivate e più prospere dulia Ma rei rima.
Coli, elett. Grosseto — Dino. Gros-elo, Stigliano e Montalcsno — P2, T. e Str. ferr.
Mandamento di SANTA FIORA (comprende 2 Comuni, popol. 11,130 al).). — Territorio in gran parti' in monte e in colle, con estesi castagneti e selve di faggi, ceni e lecci. Vi si trovano miniere di vetriolo verde e cinabro ora attivamente coltivate, non che acque termali e il fiume Fi ara che potrebbe, per I abbondanza e rapidità delle sue acque, dar molta forza motrice idraulica.
Santa Fiora (6670 ab.). — Sorge all'altezza di Gs7 metri sull'estremo pianoro meridionale del monte \ ili iato, sopra (nonni rupi (rachitiche donde scaturisce, in perenni copiosissime fonti, il fiume Fiora già detto Armimi. F il paese più pittoresco fra tutti quelli del monte Annata. L ingresso dalla parte del monte vòlta a greco è quel medesimo clic dava accesso al palazzo, già fortilizio, dei conti \blobrandeschi situat(^iel punto più eccelso del paese. 11 quale è formato da tre parti fra loro distinte dt^te Castello. Borgo e Montecatini), molto scoscese li1 due prime e (piasi pianeggiante la terza. l'i mal costruito e mal selciato, dove si eccettui la piazza grande di Castello che e il punto più bello, lv sorgeva anticamente isolato e grandioso il palazzo Ducale esistente tuttora, e il Cassero, o castello, con cinque fintissime torri.
Sul castello diruto sorge ora il palazzo Pretorio costruito nel 1781; nel torrione o maschio son le prigioni e in una torricella, che formava angolo con esso, il pubblico orologio ornato anticamente da un lavoro di Andrea della Robbia.
Poco lungi dalla piazza la parrocchiale delle Ss. Fiorati Lucilla, ampia, con parecchi altari, battistero, pulpito e bei bassorilievi in terracotta del suddetto Della Robbia. Collezione di antichità in casa Luciani.