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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   alture adiacenti. Monte Filippo, la Stella, VAvoltoio, accessibile solo per mare costarono tesori e furono e sono inutili, quantunque suggeriti dal duca d'Alba ed eseguiti da Chiappino Vitelli. Un sentiero erto e sassoso conduce all'altura donde si gode del bel panorama sottostante dell'intiera costa che sten (lesi in semicerchio sino a Civitavecchia.
   Il territorio di Monte Argentario è ricco di fonti, di selve di alto fusto, di macchie cedue, di ulivi, aranci, limoni, di piante aromatiche (una Società vi si proponeva la distillazione dell'asfodelo) e di vigneti che producono vini eccellenti fra cui distinto il rhuinese. Harvi anche nel territorio una miniera di ferro manganesifero, che per alcuni anni fu assai produttiva. Gli abitanti sono valorosi e marinareschi. Quanto alle faune, \i si notano in abbondanza i colombacci, ? rondoni di mare e l'avvoltoio capovaccaio: in abbondanza le moleste zecche e le mosche cavalline. Il Monte Argentario fu studiato da molti, specialmente dal Brocchi, dal Cocchi e dal Lombardi che ad esso ed ai paesi limitrofi dedicò due grossi volumi, in gran parte estravaganti.
   Cenni storici. — Vi tempi (lei Romani fu luogo di delizie della famiglia già consolare e quindi imperiale dei Domizii Enobarbi, il centro della cui villa, di cui scorgonsi i ruderi, era là dov'è la torre di Santa Liberata. Sotto la repubblica, Doniizio Enobarbo vi fece e vi armò squadre di legni sottili per muovere contro Marsiglia: l'imperatore Domiziano vi stabili grandi peschiere di lusso. Seguì le sorti delle prov moie nel secolo V devastate da Alarico, nel secolo X dai Saraceni, nel \\ 1 dai 1 tirchi e Barbareschi e scadde dal suo già florido stato con insieme l'intiero litorale tirrenico, migliorato in seguito e sin dal 1825 dalle bonifiche e nel 1 S03 dalla ferrata costruita sulle traccio dell'antica via Amelia.
   Donato 1' Vrgentario con altre terre del litorale da Carlo Magno ai monaci delle Tre Fontane presso Roma, fu da questi dato in feudo agli Aldobrandeschi, quindi agli Orsini, e ceduto nel 14.52 ai Senesi pei Pannilo tributo di 50 fienili d'oro.
   Durante i secoli successivi tino al 1815 la storia del litorale Maremmano presenta in pari numero fatti d'arme di terra e di mare, assedi, battaglie, scorrerie di Spaglinoli, Francesi, Tedeschi, Inglesi nella guerra di Siena, nelle guerre connesse alle rivalità di Francia e Spagna, nelle guerre di successione e in quelli della Rivoluzione, senza contare le piraterie di Turchi e dì Barbareschi* così che Orbetello, Porto Ercole e anclic Porto Santo Stefano figurano in molti capitoli della storia militare moderna.
   Com'è noto. l'Argentario è congiunto al continente da due istmi o dune, una detta 1<\ nigliiì. arenata (piasi per intiero sotto l'antica citta di Cosa o Amedonia (già descritta al principio con le altre antiche citta etnische), e l'altra dotta Tombolo, già coperta di pini ed ora seminativa in gran parte mentic sarebbe, stato bene rispettarvi e sarebbe bene ripiantarvi la pineta. Di queste dighe e della loro formazione naturale discorre benìssimo il Cocchi, e spiega come sia necessaria 1 immissione delle acque dell Albegna nella laguna dì Orbetello per impedire che questa si trasformi in padule, essendone l'evaporazione pili forte che I afflusso dell'acqua marina. Questa duna conduce alle saline e al suddescritto 'Paiamone elio sta precisamente dì fronte a Porto Santo Stefano.
   Nel 1811- Napoleone 1 inviò da Parigi cinque ingegneri per studiare il disegno, che doveva esser compiuto nel 1818, di tagliare i predetti due istmi, o dune, isolare il promontorio e fare di Santo Stefano un porto spazioso e convertire il vicino Ortebello in stazione navale.
   Coli, elett. Grosseto — Dioc. Ss. Vincenzo ed Anastasio alle Tre Fontane in Roma — P3 nella
   fraz. Porto S. Stefano, T. locale e Scalo marittimo nelle fraz. Porto S. Stefano e Porto Ercole.
   Mandamento di PPITGLIANO (comprende 2 Comuni, popol. 10,638 ab.). — Territorio in pianura e in collina bagnato dal fiume Fiora e dai torrenti Lente, Melila e Proechio, i cui letti profondi incassano, come dire, il borgo elevato. Cereali, vigneti, uliveti, pascoli e acque termali.