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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Arezzo - Grosseto - Siena
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1895, pagine 212

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Terza — Italia Centrale
   V. — Populonia.
   Populonium, antica città dell' Etruria, situata sulla costa quasi dirimpetto all'isola d'Elba e a circa S chilometri da Piombino nella provincia di Pisa, sorgeva su d'un alto poggio che drizzavasi repente dalla marina e formava l'estremità settentrionale del promontorio staccato e quasi isolato il cui termine orientale è ora occupato dalla suddetta città di Piombino. Questo promontorio (il Popìonion Acro» di Tolomeo) è separato dai colli nell'interno da un tratto piano e maremmoso occupato in gran parte nei tempi antichi da lagune o paduli, cotalcliè la sua posizione è pressoché analoga a quella dell'assai più cospicuo monte Argentario.
   L'Itinerario marittimo (p. 501) la pone a 4S chilometri circa da Vada Volterrana (ora Torre di Vada, già porto di Volterra nell'antichità) e Strabone (v, p. 223) dice che era la sola delle città etnische situate sulla spiaggia, il clic è ripetuto da Plinio. E probabile che Populonia fosse la più ragguardevole delle città marittime dell'Etruna; ma non v'ha ragione per considerarla quale una delle Lucumonie, o dodici città della Confederazione etnisca, od anco come rivale per importanza delle grandi città etnische dell'interno.
   Virgilio x, 172) la rappresenta, è il vero, come una delle città etnische che inviarono soccorsi ad Enea, il che sembra attestare la credenza di lui nella antichità di essa; ma altre relazioni la rappresentano «piale colonia di Volaterrae o Volterra, epperciò di data relativamente recente. Servio (Ad Kn., 1. c.) ci dice che fu fondata dai Corsi ni quali fu poi tolta dai Volterrani; e la rappresenta distintamente come di data posteriore allo dodici Lncumonie suddette. Probabilmente derivò la sua prosperità principale dalle sue relazioni colla vicina isola d'Elba, il cui minerale di ferro trasportavasi tutto a Populonia ove fondevasi, come ora a Follonica, e spedi vasi poi
   lunga oi inetri che lo portò fino alla tomba. 1 lavori eseguiti in questi ultimi mesi furono diretti ad isolare i 1 .montimento eretto nel centro del tumulo. K iistillato che il poggio e artificiale, costruito con terra e s'asci levati dalle valli clic lo circondano; la sua minore altezza è di inetri li e mezzo, ma in taluni punti raggiunge i 17 metri. Ha un diametro di 70 metri, e si calcola che il volume complessivo di tutto il monumento oltrepassi i l'J mila metri cubi!
   « Eseguili con molta difficolta e con qualche pericolo i lavori di isolamento, è venuta alla luce una imponente costruzione di i-tile pelasgico o ciclopico, di cui in Italia non vi era esempio. Per formarsene una idea, occorre pensare ad un piccolo Colosseo dell'altezza di metri Pi e di una larghezza superiore ai Hi metri. Le sue pareli hanno uno spessore di tre o quattro metri, e sono formate per un terzo, verso la base, di bozze granitiche, e per il resto ila smisurati macigni disposti a filarelli, uno sull'altro a piombo e senza cemento, i quali, giunti a una altezza di circa m. 7, cominciano a sporgere in dentro per formare una copertura a callotta, oggi in gran parte caduta. Ai lati dell'ingresso e addossate all'edificio, sono due cappelle sepolcrali formate nello stesso modo, e in perfetta simmetria, tra le quali si diparte la lunga corsia clic immette nella tomba regale.
   « Nel centro di questa, si innalza un obelisco benissimo conservato e di forine eleganti, alto circa H nielli. Nell'eseguire i lavori furono trovati molli pezzi dì un letto sepolcrale iu pietra, e importantissimi frammenti di un bassorilievo iu sasso fetido. Vennero anche scoperti due eleganti braccialetti ed una collana d'oro in filigrana ».
   Le induzioni delle scoperte suddette, complicate dalla designazione di una nuora Vetulonin fatta dall'archeologo prof. Milani, hanno dato luogo a fervide dispute cui prese parte anche il prof. Gamuiiiiim iu una comunicazione all'Accademia dei Lincei, e a polemiche quasi feroci, come si può leggere nel libro Vetulouùi, nuovi < n ot i, mistificazioni e menzogne, di Carlo Dotto dt' Dauli. il quale sostiene che Vetulonia sorgeva ancora più a nord, dove è ora il Castiglione, tra il lido di Follonica e Massa .Marittima. Insomma la questione è tutt'aliro che risolili.
   Sulla situazione di Vetulonia vegga usi anche le lettere pubblicate uel in Komadal cav. Fu.' • • ctseo l.NUUIKAiii sulle Memorie dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica.