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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   2'JG
   l'arte Terza — Italia Centrale
   nel 1883 le ha restituito intieramente lo stile della sua rozza origine basilicale con le modificazioni del 1250. PI dedicata a San Romolo, suo primo vescovo ed apostolo, il finale vuoisi l'osse convertito da S. Pietro che lo inandò a predicare a Fuesulae, finché fu carcerato e martirizzato sotto Nerone. E posteriore di soli 45 anni alla chiesa antichissima di San Miniato al Monte a cui rassomiglia assai e sulla quale vuoisi modellata Il campanile, svelto e merlato, fu compiuto nel 1213. È una basilica con navate anguste e crociere ed un coro sopra una cripta.
   Sulla porta d'ingresso è la statua colossale in terracotta di San Romolo, di Giovanni della Robbia (1521?). Nella cripta, all'estremità della navata di mezzo, sarcofago marmoree con le reliquie di San Romolo (1581) : la bella ringhiera artistica fu fabbricata da Petruccio di Betti da Siena. A destra della cripta trovasi la piccola cappella battesimale con una fonte sessagona di macigno fiesohmo (monte Massi), di Francesco Ferrucci, detto il Tadda, di Fiesole (1571). Nella parete, in faccia, bel tabernacolo con lastra marmòrea tripartita a rilievi, di Andrea Ferrucci da Fiesole (1502); in mezzo, il ciborio; ai lati, San Matteo e San Romolo e, sopra, VAnmtnziazione in due medaglioni. Mostrasi anche la cattedra di Sant'Andrea Corsini, vescovo di Fiesole (1349-1373) in un tabernacolo ordinato da papa Clemente XII (Corsini) e la lapide sepolcrale di Filippo Mangani, il contadino filosofo, la cui prodigiosa perizia naturale nelle matematiche fu ammirata dallo stesso Newton.
   Una scala di quindici gradini conduce al coro soprastante, aggiunto nel 1584, ed alla celebre Cappella Salutati con due capolavori del non men celebre Mino da Fiesole. 11 vescovo e dotto giureconsulto Leonardo Salutati, l'amico di papa Eugenio IV, morto nel 1400, gli ordinò, nel 14G4, l'altare e il proprio sepolcro (tig. 110). 11 primo è un trittico marmoreo con la Madonna, il Bambino e San Giovannino, San Romolo e San Leonardo che guarisce uno storpio. 11 busto del vescovo Leonardo Salutati è certamente uno dei fiù vivi e caratteristici che sieno mai stati scolpiti nel marino. < Dalla cima della sua mitra ingioiellata, dice il Perkins nei Tuscan Sculptors, alla ricca veste sulle sue spalle, codesto busto è perfetto come una gemma >. Sta sotto un sarcofago di nuovo genere e, per quel che se ne sa, non mai ripetuto non ostante la sua bellezza. Tanto nell'altare quanto nel sarcofago l'architettura e gli ornati sono della massima perfezione ; e, quanto alle figure, Mino ci ha lasciato nella testa del Bambino e nella Madonna sorridente e con le braccio conserte sul seno un esempio dell'idealismo più squisito e del realismo più classico nel busto del vescovo. Ben dice perciò il Marcotti che i due Opus Mini meritano essi soli una salita a Fiesole; Mino vi rivaleggia col suo maestro Desiderio da Settignano e nulla poi fece di meglio : fu il suo apogeo.
   I piccoli bronzi, le urne cinerarie e altri frammenti etruschi e romani, che conser-vansi nel piccolo museo al pianterreno dell'antico palazzo Pretorio, del secolo XIV, sono interessanti per gli archeologi. Nel palazzo, con le armi dei podestà sulla facciata, trovasi ora l'uffizio telegrafico.
   La piccola chiesa di Santa Maria Primcrana, nel lato più ristretto della piazza, è antica assai, come significa il suo titolo di Primerana e risale al secolo X. Vi si ammirano due superbi busti marmorei di Francesco da San Gallo: San Rocco, voto dello scultore firmato con la data del 1542 e la Vergine con la data del 1575, uno dei suoi ultimi lavori ; nella cappella Bozzolmi. rilievo d'altare con Maria, Giovanni e Maddalena sotto la Croce, dell'officina di Luca della Robbia (1412); nella seconda cappella una Pietà, di Andrea da Fiesole; e dietro l'altare, un tabernacolo gotico con due statue dei Ss. Giovanni e Luca, nello stile di transizione.
   II lato angusto occidentale della piazza è occupato dall'ampio Seminario, nel cui oratorio è un altare con Maria fra i Santi, dei Della Robbia, e dal palazzo Episcopale. La colonna fu rizzata nel 1799 per solennizzare la ristorazione (lei granduca Ferdinando III sul luogo ov'era stato piantato, nel 1798, l'albero così detto della Libertà.