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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400 |
Digitalizzazione OCR e Pubblicazione a cura di Federico Adamoli
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Firenze — Uomini illustri
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Gastaldi l'uso dei caratteri mobili; un altro Genuino Comuni, autore di un Trattato della pittura, detto anche 11 Libro dell'arte; Imigi Pulci (14SI-S6), autore del lungo poema 11 Morgmite Maggiore; G. Maria Cecclii (151S-87), notaio, autore di 92 commedie, tesori ili lingua; Angelo Poliziano ( 14;4-9-1'), dottissimo grecista e latinista, autore delle Stanze e dell'Or/co; Marsilio Piano ( 1433-99), mio dei piti insigni traduttori ed interpretatori di Platone; Cristoforo Landino (1424-1004), tutti eruditissimi; Bernardo lìncellai (1149-1514), storico, filosofo neo-platonico, fondatore degli Orli Oricellarii, e suo tiglio Giovanili, che scrisse le tragedie Rosmunda ed Oreste e il bel poema didattico Le api; Marcello Adriani (1401-1521), grecista, latinista e segretario della Repubblica; Niccolò Machiavelli, di cui basterà ripetere qui il conciso epitaffio: Tanto nomini nalhim par elogium che leggesi sul suo sepolcro in S. Croce; Francesco Guicciardini (1482-1510), Storico insigne, comecché un po' diffuso, e gli altri storici: Jacopo Nardi, illustre per la sua Storia fiorentina dal 1491- al 1531: Pier Francesco Giainbullari, per la sua elegantissima Storia generale d'Europa; Benedetto Varchi, per la Storia delle cose di Firenze dal 1527 al 1538; G. B. Adriani, per la Storia de suoi tempi dal 1530 al 1574; Bernardo Davanzali, per l'inarrivabile traduzione di Tacito, la Storia dello scisma d'Inghilterra, Trattato dei cambi, Coltivazione, ecc.; Bernardo Segni, per la Storia fiorentina dal 1527 al 1555.
Appartengono al secolo XVI: Loreiizino de'Medici, l'uccisore di Alessandro de' Medici, autore dell'eloquentissima Apologia; Angelo Firenzuola, novelliere leggiadro, commediografo e traduttore dell'/lswo d'oro di Apuleio; Donato Giannotti, ellenista e latinista; Luigi Alamanni, autore del poema didascalico La coltivazione; Giovanni della Casa, autore delle, l'ime italiane, Orazioni, Trattato degli offici e del classico Galateo; il 0l'azzini, detto il Lasca, novelliere ; Vincenzo Borghini, che lasciò dodici dissertazioni sulla storia antica di Firenze; Raffaele Borghini, che scrisse 11 riposo, ili cui espose utili precetti sulla pittura e scultura; il Buonarroti per le Rime e Benvenuto Celimi per la schietta sua Vtict,
Nel secolo XVII Firenze, diede alle lettere Buonarroti il Giovane, autore delle duo belle commedie la Tancia e la Fiera; B. Buonmattei, grammatico e segretario della Accademia della Crusca; Lorenzo Lippi, pittore e poeta; Filippo Baldinucci, che scrisse le Notizie dei professori del disegno e sull'arte dell'intaglio in rame; Carlo Dati, che dettò le Vite dei pittori, ecc.
Sul principio ilei secolo successivo cessarono di vivere Benedetto Menzini, che lasciò Satire stupende e \'Arte poetica, modello di lingua e di stile; il sommo lirico Vincenzo Fdicaia e il geniale eruditissimo Magalotti, autore dei Saggi di naturali esperienze, delle Lettere famigliari, ecc. Nelle scienze si illustrò sopra ogni altro Vincenzo Viviaiii, discepolo del Galileo.
Nel secolo XVIII sono da ricordare: il naturalista Pier Antonio Micheli; il Targioni Pozzetti, naturalista, professore di botanica a Pisa, autore della pregevolissima Relazione di alcuni viaggi fatti in diverse piarti della Toscana, ecc. ; Francesco Gori e Maria Angelo Bandini, letterati eruditi, ecc.
Sul principiar© del secolo nostro morirono il celebre e perseguitato vescovo Scipione Ricci ; l'eruditissimo Giovanni Valentino Maria Fabroni ; il poeta satirico Angelo d'Pllci; il geometra Vincenzo Brimaeci, ecc.
Furono nostri contemporanei e vivono ancora nella nostra memoria il valente matematico e bibliofilo Guglielmo Libri ; l'autore di tanti bei libri educativi Pietro Thouar; l'archivista Filippo Moisò; gli storici, economisti, uomini politici: Gino Capponi, Francesco Forti, Vincenzo Salvaglieli, Cosimo Ridolti, Bettino Ricasoli, Ubaldino Peruzzi, ecc., ecc.
Non nacquero in Firenze, ma vi morirono come in loro seconda patria: Giuseppe Giusti, principe dei poeti satirici dei tempi nostri (1850); Vieusseux, d'origine francese,

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