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l'arte Terza — Italia Centrale
UOMINI ILLUSTRI
Ben cantò il Foscolo nei Sepolcri:
Ma più beata che in un tempio accolte Serbi l'Itale glorie...
alludendo a Firenze, madre e nudrice delle belle arti e delle belle lettere in Italia. Firenze, infatti, fu la culla di molti fra i primi e più illustri artisti italiani.
II primo preclaro architetto fu Arnolfo di Cambio (Cattedrale, palazzo Vecchio, Santa Croce?) e il primo pittore di grido fu Cimabue (a Santa J\laria Novella? nìì'Ac-cademia). Tennero poi dietro Giotto, architetto e pittore (Campanile, dipinti a\YAccademia)] TOrgagna (Loggia dei Lanzi? il Tabernacolo in Or San Michele, pitture a Santa Maria Novella) e Fra Angelico (pitture a San Marco, Uffizi, Accademia).
Col Rinascimento del secolo XV vennero in fama: nell'architettura, Brunelleschi (Cupola della Cattedrale, ecc.); nella pittura, Masaccio (al Carmine); nella scoltura, Donatello e Ghiberti (a Or San Michele, al Museo Nazionale, al Bargello, al Battisteroi, ecc.). Fiorirono nell'istesso tempo Leon Battista. Alberti (palazzo Jhicellai, Santa Maria Novella, ecc.); Michelozzo Michelozzi (San Marco, ecc.); Giuliano da San Gallo, ecc. ; mentre nella scoltura i Della Robbia, Andrea del Verocchio, Benedetto da Mai ano, Benedetto da Settignano, Rovezzano, i due Sanso vi no ed altri lasciarono molte opere incomparabili
Sorse con essi una schiera di insigni pittori : fra gli altri, Filippo e Filippino Lippi (al Carmine, ecc.), Botticelli (agli Uffizi e aWAccademia), Cosimo Rosselli (Santa Maria Maddalena de' Pazzi), Domenico Ghirlandajci (Santa Trinità), Benozzo Gozzoli (palazzo Riccardi), ecc., la cui gloria non impallidì che davanti i loro grandi successori: Leonardo da Vinci (Uffizi, l'itti), Andrea del Sarto (l'itti, Uffìzi, Annunziata, Scalzo, San Salvi, Accademia), Fra Bartolomeo ( Uffizi, Pitti), Madotto Albertinelli ( Uffizi), ed altri molti. Michelangelo (Accademia, Cattedrale, Galleria Buonarroti, Museo Nazionale, San Lorenzo) sta da sè tra l'apice dell'arte e il principio della decadenza.
Dopo la caduta della libertà fiorentina nel 1530 l'arte incominciò a declinare in Firenze; trovò tuttavia ancora degni rappresentanti della scoltura in Gian Bologna (piazza della Signoria), dell'architettura nel Buontalenti. nell'Ammannati, ecc.
Nel 1793 Ferdinando III chiamò a Firenze il trentacinquenne Raffaele Morgiien per fondare nell'Accademia una scuola d'incisione, in cui fu inarrivabile. Fra gli artisti moderni sono da ricordare principalmente gli scultori Bartolini e Duprè.
Dagli artisti passando agli scienziati, storici, poeti, eruditi, ecc., gli illustri fiorentini si possono chiamar legione; il loro mimerò è così grande che noi non possiamo recar qui che un semplice catalogo cronologico.
E, cominciando dal Rinascimento, ricorderemo Brunetto Latini (morto nel 1291), segretario del Comune, maestro di Dante ed autore del Tesoretto in volgare; Guido Cavalcanti, filosofo e poeta, amico di Dante, verso il 1300; Dante Alighieri (1265-1321), il poeta divino, l'onor delVnman genere e che sol basterebbe alla gloria di Firenze ; i cronisti Giordano e Giacotto Malespini e Dino Compagni (1264-1323), autore di una Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi, la cui autenticità fu Impugnata a' dì nostri, principalmente da I'. Fanfaui; indi i tre altri cronisti Villani: Giovanni ( 1280-134S), suo fratello Matteo (1284-1363) e Filippo, figliuolo di quest'ultimo; Jacopo Pas-sa va ufi (in. 1357) con lo Specchio di penitenza e Franco Sacchetti (1335-1405) con le Novelle, ambedue testi ili lingua; Leon Battista Alberti (1401-1472), pittore, scultore, architetto, scrittore, a cui fu attribuito ultimamente l'aureo trattato del Governo delta famiglia, di cui altri credono sempre autore Agnolo Pandoltini (1365-1446), anch'esso dì Firenze; Bernardo Cernimi, orefice, che ebbe il vanto di introdurre con l'annlo