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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Firenze
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 400

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Firenze — Cenni storici
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   nel 18+9 fu costruita in Orsanmichclc la cappella tìi Sant'Anna (il d'i della cacciata); ivi nel I33S l'Orgagnu diede principio al magnifico tabernacolo.
   Siccome (iiialtiero di Brienne crasi appoggiato sul basso popolo, così esso non si lasciò più spogliare nella nuova costituzione dell'uguaglianza dei diritti. Già nel settembre, dopo ini aspro combattimento, furono espulse le famiglie aristocratiche dei Oavicciuli, Donati, Cavalcanti e quelle oltrarno dei Bardi, Bossi, Frescobaldi, Mannelli e Nelli.
   II Governo passò intieramente alle ventuna Capituéini delie arti ; furono eletti o'.to priori due dai popolimi grassi, due dai mezzani, tre dagli urtcfìei minuti e alter-nunente il gonfaloniere da tutti tre; cinquecento famiglie nobili, che avevano tenuto 11 parte del popolo, furono dichiarate atte agli impieghi e popolane. < L'ordinamento da principio era buono, osserva il \ Ulani, ma tosto il popolo trasmodò; ora siani nelle mani degli artieri e del basso popolo; voglia Dio clic ciò giovi all'innalzamento della nostra repubblica, ma i cittadini hanno manco di amor vicendevole >.
   11 ricco partito guelfo si afforzò con la beneficenza ed approfittò dei tempi calamitosi a cagione della peste e del caro per menomare i diritti del popolo minuto.
   11 creatore della prosa italiana, Giovanni Boccaccio da Certaldo (nato nel 1313), descrisse maravigliosamente la pesto nel suo Becamerone. i N inno scrittore italiano, osserva un critico, conobbe così a fondo il cuore umano e ne descrisse così vigorosamente le passioni; ninno possedè in sì alto grado quella vis comica che costringe gli uomini a ridere delle lor proprie debolezze, rendendoli più savi e migliori ».
   La parte guelfa, con a capo la famiglia degli Albizzi (Aretini arricchiti), acquistò ma una preponderanza assoluta; una legge escluse i Ghibellini dagli impieghi. Ai loro tentativi fu contrapposta Paunnonizioné, sì che il nome di Ammanili fu esteso a tutti gli esclusi dalla magistratura. L'ammonizione — una specie d'ostracismo — divenne allora uno strumento eccessivo ma efficace nelle mani delle fazioni, che lasciavano aperta la via degli impieghi solo ai propri seguaci.
   I capitani di parte guelfa salirono tanto in alto ch'erano più temuti della Signoria ed erano di essa più onorati nel loro palazzo (1343). Niun ambasciatore giungeva a Firenze che non andasse ad ossequiare questi capitani. Tutto il potere trovavasi così nelle mani di poche famiglie dell'alta borghesia, un'oligarchia da cui dipendevano alla lor volta i suddetti capitani di parte guelfa.
   All'estero Firenze era in guerra fortunata con I'isa (1346). Nel 1348 infieri la morte nera. Dopo questa pestilenza fu riformata l'Università esistente già sin dal 1321 e di bel nuovo nel 1357. Per petizione di molti cittadini fu fondata, nel 1373, una cattedra per l'interpretazione della Divina Commedia di Dante. Nel 1374 Firenze strinse alleanza con Milano contro le città alleate col papa e all'interdetto tenne dietro la fortuna in guerra.
   L'appropriazione del danaro pubblico, accoppiata al sensualismo favorito dalla ricchezza, andava crescendo ogni di pili nei Guelfi facoltosi. Il popolo minuto scadde sino al dispregiativo Ciompi (canaglia, propriamente scardassieri di lana), ma a capo di esso posersi Giorgio Scali e Tommaso Strozzi del popolo grasso e gli Alberti, i Ricci, ì Medici si volsero alla nobiltà. Nel 1378 misuraronsi le forze e la democrazia trionfò.
   Nonostante ì maneggi dei nobili Salvestro de'Medici fu eletto gonfaloniere di giustizia. Apparteneva ad una nobilissima famiglia popolana di cui un Ardingo, già sin dal 1291, sedeva fra i priori ed era stato gonfaloniere corno anco suo fratello (taccio. 11 primo antenato era medico, donde poi le palle (pillole) sullo stemma, e il nomignolo di Palleschi ai seguaci.
   Salvestro de'Mettici tentò porre nn freno alla tirannia delle parti e riformare lo Stato servendosi del tumulto popolare. 11 popolo diveniva vieppiù esigente, e, dopo trattative infruttuose, trasse con anni e bandiere in piazza della Signoria, Per deliberare