2'JG
l'arte Terza — Italia Centrale
dice che preferirebbe vedere in quel supplizio coloro che V hai ussero a battere i fiorita all'essere rinfrescato da Fonte Branda:
Ma s'i' vedessi qui l'anima trista
Di Guido, o d'Alessandro, o di lor frate, Per Fonte I!randa non darei la vista.
Un altro castello in quelle adiacenze, Porciano, fu visitato anch'esso da Dante, il quale scrisse lassù una lettera che rampogna i Fiorentini per la resistenza opposti® all'imperatóre. La lettera porta la data seguente: Scritta iti Toscana sotto la fonte dell'Arno, 11 aprile 1311.
La strada da Pontassieve a Firenze è assai bella e costeggia i meandri dell'Arno nel basso letto qualificato da Dante :
La maledetta e sventurata fossa.
CENNI STORICI
Firenze ().o>f£vr(x, Tal. Fiorentini), città dcIl'Etruria, quantunque rinomata nei moderni tempi qual capitale splendidissima della Toscana e qual repubblica indipendente nel medioevo, non era un luogo di molta importanza nella remota antichità. Solo nell'anno 1S93 si sono trovate, traccio della sua esistenza nei tempi etruschi.
Apprendiamo dal lÀber Coloniarum che vi fu stabilita una colonia dai Trainivi) i dopo la morte di Cesare (Lib. Col., p. 213) ; ina pare abbiasi qualche ragione per credere che una colonia vi fosse stata antecedentemente fondata da Siila. Non havvi, è vero, autorità diretta per questo fatto, come non ve n'ha per quello che la nuova città fosse popolata da immigranti scesi dalle alture rocciose di Faesulae (Fiesole) sulle fertili sponde dell'Arno; ma ambedue queste circostanze sono in sò bastantemente probabili ed hanno una specie di autorità tradizionale, ammessa generalmente dagli storici fiorentini (NiEtrmm, voi. i. p. 135). Un passo di Floro altresì (in, 21, § 27), che annovera Florentia (o Fluentia, come Ieggesi in alcuni manoscritti) fra le città vendute all'incauto per ordine di Siila, è intelligibile soltanto col sueposto che i suoi terreni furono divisi fra nuovi coloni (Zumi't, De Colon., p. 253). Ma egli va errato certamente annoverando Florentia a quel tempo frai miutìcipia Italiae splendidissima ; la non poteva essere dì nitin modo una città itinnieipale ; e dalla mancanza di ogni notizia di essa durante la campagna, del console Antonio contro Catilina in vicinanza immediata di Fiesole è evidente che la non era nemmeno un luogo di qualche importanza.
Ma dal periodo della colonia dei Triumviri pare divenisse rapidamente una città florida e ragguardevoli!, quantunque non conservasse il titolo di colonia. 1 Fiorentini son mentovati da Tacito nel regno di Tiberio fra ì nmnicipii che inviarono deputati a Roma a far rimostranze contro il progetto di deviare il corso della Clanis (C/riatta) dal Pevere nell'Arno, temendo probabilmente, e 11011 senza ragione, l'allagagione della loro città e territorio (Tacito, Ann., ì, 70). Noi troviamo successivamente ì Fiorentini mentovati da Plinio fra le città municipali delPKtiiiria e il nome di Florentia rìnviensi in Tolomeo del pari che negli Itinerarii (Plin., in, 5, s. 8; Tolom., ni, 1, § 58; Ititi. Aut., pp. 284 , 285; Tal. PeutX
Queste scarse notizie son tutto ciò che sappiamo di Firenze prima della caduta dell'Impero di Occidente; mala sua importanza municipale durante codesto periodo e attestata inoltre dalle iscrizioni (Oiiemj, OSO, 37 11,ecc.; Goni, htscript. Etrur.,\ol. i), del pari che dagli avanzi romani. Infatti, si riconoscono ancora le forme dell'anfiteatro fuori citth {piazza Peruzzi)\ delle tenue {eia delle Tentie)\ il Caslrum ad angoli retti con le strade che s'incrociavano (il Cardo stendevasi dalla piazza del Duomo a porta