Dintorni ili Firenze
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Fig. 107. — Firenze (Casentino): Sacro Fremo di Camaldoli.
ordine dei Camaldolesi, un misto di vita cenobitica ed eremitica. Nel Sacro Eremo ei vide in una visione i suoi monaci che salivano per una scala al cielo in candide vesti, e cambiò perciò l'abito da nero in bianco. Questa visione è il subbietto della celebre icona dipinta da Andrea Sacchi per la chiesa dei Camaldolesi in Roma ed ora nella galleria vaticana.
Primi abitatori dei romitaggi furono i cinque compagni scelti da S. Romualdo: Daguino. Benedetto, Gisso, feuzzone e Pietro. Il Sacro Eremo è mentovato dall'Alighieri (Parg., v, %), là dove parla della morte di Buonconte di Montefeltro, ucciso sulle sponde delPArchiano, affluente dell'Arno e che ha le fonti presso Camaldoli:
Che sovra l'Ermo nasce in Apennino.
Uno dei punti più eccelsi della catena Prato a Soglio è quello detto Poggio a Scali donde si gode di una delle più vaste e belle prospettive della Toscana. È una camminata malagevole di quattr'ore da Camaldoli a l'ratovccchio.
La strada per la Consuma a Pontassieve sale accosto al bel castello antico di Romena ove Dante visitò il suo amico il castellano ghibellino conte Alessandro da Romena. È ricordato dal poeta divino nelle parole che mette in bocca al precitato maestro Adamo falsario (Inf., xxx, 73):
Ivi è Bomena, là dov'io falsai La lega suggellata del Battista, Perch'io il corpo suso arso lasciai.
I dantofili andranno al fermo in cerca di Fonte Bramiti, fil d'acqua che cado in una vasca in pietra in un muro di mattoni, la quale non è naturai mente la famosa fontana omonima di Siena, sì quella a cui allude maestro Adamo (piando fra i tormenti infernali