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l'arte Terza — Italia Centrale
Fig. 102. — Firenze (Casentino) : Convento detta Verna. Piazza del Quadrante (da fotografia di Alinaiìi).
di pane furono distribuite ai poveri in tre anni (1750-5.']), per tacere degli ospitati alla foresteria, e che nel medesimo breve spazio di tempo 40,300 faggi furori da essi piantati nelle adiacenti montagne.
La chiesa è bella e il vasto convento fu edificato in gran parte nel 1G37 dall'abate Averardo Niccolini. Vallombrosa deve principalmente la sua celebrità al suo nome melodioso e, per gli Inglesi, all'elogio che ne tessè il Milton nel Paradiso Perduto. Modernamente fu anche celebrata in un poemetto da Alfonso di Lamartine e dalla poetessa inglese E. Barrett-Browning. Ma infuriò il rovinoso diboscamento anche a Vallombrosa; ed un signore inglese offri indarno il pagamento dei più begli alberi che ornavano la salita da Pelago purché fossero risparmiati.
Dal convento bello è salire al Paradisino, l'antico romitaggio, ora succursale del suddetto albergo, 75 metri più in alto e lontano 20 minuti. Il panorama è incantevole: davanti, roccie, fra cui spumeggia il Vicario; sotto, l'ampio convento; di là della selva, campagna ubertosa bagnata dall'Arno di cui scorgousi le sponde sino a Firenze; lo sfondo è formato dai monti di Lucca e dal mare. Le decorazioni in scagliola della cappella del Paradisino furono eseguiti dall'inglese Enrico Uugford, che cercò lassù un ritiro.
Nel 1803 le alture di Vallombrosa si sono arricchite di un nuovo ed elegante centro di villeggiatura, grazie alla iniziativa del conte Telfener, il «piale vi fece costruire un