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l'arte Terza — Italia Centrale
Più oltre, congiunzione di tre strade di cui la centrale mena a Rifredi e quella a destra, alla già descritta villa Careggi.
Fra Careggi e Fiesole son situate parecchie altre amene ville, fra le altre, villa Lavaggi, già della celebre cantante Catalani; villa Satmati, bel modello d'architettura del secolo XVI; vilihllinucslmi e villa Guadagni, costruita dà Bartolomeo della Scala, segretario e storico della Repubblica.
Per la dimora che vi fece, nel 18S8 e nel 1893, la regina Vittoria d'Inghilterra, merita particola!' menzione la villa Palmieri, appartenente al conte di Crawford e Balcarres. Vi si va pel viale Regina Vittoria (già del Pallone), da piazza Cavour a quella delle Cure e quindi, per via Boccaccio, sulla sponda sinistra del Mugnone. E in questa villa appunto si pretende che il Boccaccio intendesse porre la scena del suo immortale Decainerone durante la peste del 1348.
A 14 chilometri circa da porta San Gallo, sulla strada a Bologna, incontratisi gli avanzi della villa di Pratolino, fatta edificare da Francesco de' Medici per Bianca Capello di cui fu la residenza favorita. Vi attendeva a distillar filtri e pozioni e per lunghi anni dopo la sua morte additossi una stanza ove manipolava un cosmetico coi cor-picini di neonati. Qual diinora di Bianca Pratolino è celebrato dal Tasso nelle sue Rime:
Dianzi all'ombra di fama occulta e bruna, Gli antichi gioghi l'Appennin nevoso ;
Quasi giacesti, Pratolino, ascoso ; Ed Atlante ed Olimpo, ancor si lunge,
Or la tua donna tanto onor t'aggiunge, Nò conlin la tua gloria asconde e serra;
Che piega alla seconda alta fortuna Ma del tuo picciol nome empi la terra.
La villa di Pratolino appartiene ora al principe Denudo!!'.
Molto più oltre, sulla stessa strada bolognese, giù in Mugello, sorge la celebre villa di Cafuggiolo, fatta costruire per sua residenza dal principe mercante Cosimo de' Medici ed ampliata da Cosimo 1. 11 10 luglio 1570 fu la scena d'uno dei tanti orrendi delitti che macchiarono la storia dei Medici. La bella Eleonora di Toledo, nipote della prima moglie di Cosimo, era stata data in moglie dal granduca Francesco al suo dissolutissimo fratello naturale Pietro. Intieramente negletta dal marito, e non contando ancora che 22 anni. Eleonora, in una lettera al giovane Bernardo Alitinoli, gli espresse il suo rammarico di vederlo confinato all'Elba per aver ucciso un uomo in una zuffa. La lettera fu intercettata ed inviata al granduca e il castigo fu non nieii pronto che terribile. I/Antiiiori fu richiamate dall'Elba e decapitato; ed Eleonora, sopraffatta dallo spavento, fu chiamata alla villa di Cafaggiolo dal marito II quale s'inginocchiò, chiese perdono a Dio pel delitto che stava per commettere, giurò di non premier più altra moglie e quindi.....assassinò l'Eleonora! Il bollettino medico, inviato alle Corti straniere, attribuì la morte a malattia di cuore, ma la verità fu confessata poi da Francesco in una lettera privata a Filippo li re di Spagna (1).
Cafaggiolo fu venduto per un nonnulla al Governo, il quale fece abbattere tutti i belli alberi che ne rendevano in addietro così ameno il soggiorno : ora appartiene ai
(1) G. àdmnswhn Symonus, morto nell'aprile del 1803, scrittore inglese versatissiino nell'istoria d'Italia, intorno alla quale pubblicò parecchi libri stupendi, cosi lasciò scritto nella sua Renaissance in Itahj: « Se togliamo le morti di Don farcia, del cardinal Giovanni, del duca Francesco, di Bianca Capello e di Lucrezia de'Medici, come dubbie, rimangono sempre gli assassinii del cardinale Ippolito, del duca Alessandro, di Lorenzino do' Medici, dì Pietro Bonaventura (marito di Bianca), di Pellegrina Iìentivoglio (figliuola dì Bianca), di Eleonora di Toledo, di Francesco Casi (amante di Eleonora), della duchessa di Bracciano, di Troilo Orsini (amante di questa duchessa), di Felice l'erotti (marito di Vittoria Accoramboni) e di Vittoria Accoraniboni — undici assassinii.' — consumati tulli fra d 1351 6 il 1585 in un mezzo secolo precisamente, in una sola famiglia principesca e suoi congiunti immediati. La più parte di codesti delitti — vale a dir sette — furori commessi per libidine ». I Medici furono gli Atridi d'Italia.