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l'arie Terza Italia Centrale
venera la famosa effigie della Madonna di San Luca Evangelista, che il dotto Lami attribuisco invece a certo Luca del secolo XI, detto Santo per la sua pietà. Vuoisi rinvenuta sotterrata da 1111 contadino che arava, e si aggiunge mettesse un grido quando fu colpita dal Indente. In tutte le grandi occasioni di pericolo di pestilenza o carestia codesta Madonna trasportavasi in processione a Firenze, ma sempre velata col nome di Madre occulta. Il Crocifisso all'aitar maggiore è della scuola di Gian Bologna ed una curiosa Madonna coti Santi nella sagrestia, della scuola di Giotto. La navata va ornata di dipinti di Jacopo da Empoli, del Passignano e del Cigoli
La chièsa deirimprnneta è addossata al poggio Santa Maria ed occupa un lato di una vasta piazza (fig. Ul). 11 18 ottobre, festa di San Luca, vi si fa la fiera dell'hn-pruneta per cavalli, muli, giumenti, ecc. con grande concorso di gente, si che la fiera fn tolta a soggetto di uno de'suoi grotteschi dipinti dal celebre pittore francese, Giacomo Callot, che dimorò per (piaiche tempo in Firenze ove incontrò le simpatie di Cosimo II de'Medici.
Molte grosse terraglie Cabli ricalisi intorno alITiiipnineta, principalmente grandi orci per Folio, e grossi vasi per fiori ed alberetti tanto in uso nelle ville e nei giardini intorno Firenze. La creta onde si fabbricano si estrac dai letti argillacei della formazione eocenica al contatto col serpentino.
11. — Da Porta San Frediano.
Badia a Settimo, Monte Oliveto, Malmantile, Artemino.
Questa parte di Firenze è mcn nota delle altre, ma non per ciò meno interessante. La strada corre a traverso una fertile valle a Lastra a Sigila ove si arriva in un'ora di tramvia da piazza Cestello in Firenze. A destra della valle, oltre l'Arno, svolgesi una bella catena di monti, il cui culmine è formato da monte Morello, il barometro dei contadini, giusta il vecchio dettato :
Oliando monte Morello ha il cappello Villini prendi il mantello.
Poco lungi dalla strada, presso il villaggio di San Colombano, sorge l'antico edificio della Badia a Settimo, ora mia villa. Fu fondato circa il USI- da un conte di Rorgomuro (?), Ita belle mura e una non men bella porta antica col frontone decorato da un moderno e sciattato gruppo di Cristo in trono fra due Santi. Il bel campanile fu edificato, secondo il Vasari, da Niccolò Pisano, mentre è evidente costruzione romanica. Nella chiesa sono da vedere un fregio dei Della Robbia ed un ricco altare in pietra dura. Alcuni dipinti del Yerroechio e del Ghirlandaio furono trasportati nel ISSI itegli Llffizi in Firenze.
Nella quaresima del 1007 convennero qui ben 8000 persone per assistere alla cosi detta prova del fuoco in citi il monaco vallombrosano Pietro Aldobrandini (canonizzato in seguito sotto il nome di San Pietro Igneo) camminò a piò nudi ed illeso in mia fornace per attestare un'accusa di simonia mossa da S. Giovanni Cuniberto contro Pietro di Pavia vescovo di Firenze.
V sinistra della strada sorgono la gran villa di Castel Pucci, ora manicomio, e la amena antica villa di Castagnolo, già AcWArte della Lana, ma comperata nel 121.0 da 1111 Delhi Stufa appartenente -MArte dei LinujoLi: essa è ora proprietà del marchese Lofaringo Della Stufa. Di codesta famiglia orali membri il Reato Girolamo dei Minori Osserv unti di San Francesco e il Reato Lotaringo, uno dei sette fondatori della SS. Annunziata. Molti punti siti colli dietro Castagnolo Inumo aspetto pittoresco e i paesisti dilettatisi a dipingere l'ampio portico e la bella veduta di San Martino alla Palma.