Dintorni di Firenze 245
F,g. 70. — Firenze (Viale dei Golii); Giardino del Tivoli, ora distrutto (da fotografia di BnoGl).
(die scendono fino alla piazza di San Niccolò percorrendo un immenso giardino tutto sparso di cascate, di giuochi d'acqua, dt ripe fiorite, di ombrosi boschetti, di elegantissimi chioschi, di comodi scaloni, di viuzze montane e serpeggianti, di piante rare, di pini singolarissimi. Sopra ad un'ampia terrazza che si specchia in 1111 laghetto dalla riva fiorita, in mezzo al quale zampilla un getto d'acqua limpidissima, sorge la bella loggia edificata col diseguo del cavaliere l'oggi, l'autore lodatissiino dello stupendo viale che percorriamo. Co testa loggia, coll'annesso edilìzio, è destinata ad uso di caffè e nella buona stagione diviene un piacevolissimo ritrovo. Dall'alto della loggia, il panorama che si stende innanzi allo sguardo è qualche cosa di straordinario, di meraviglioso, d'incantevole.
La mente segue le peregrinazioni dello sguardo e vola in tanti luoghi che di lassù si scorgono e che rammentano tanti avvenimenti, or lieti or tristi, che ti ricordano e uomini e fatti che dettero argomento a splendide pagine della nostra storia.
Giù nella pianura, che l'Arno voluttuosamente lambisce serpeggiando frammezzo ai boschetti di pioppi, eccoti Firenze, con quella massa imponente di case, di palagi, di chiese, di torri, di cupole, di ponti, di monumenti d'ogni genere, al disopra dei quali spiccano maestosi il campanile di Giotto, la cupola di Brillici lesela, la torre d'Arnolfo.
Eccoti qui a mezzogiorno il colle di Belvedere coll'antica fortezza che avrebbe dovuto bombardare la città il il aprile 1859, se l'ufficiale che la comandava avesse ubbidito agli
'M — ì.h l'alria, voi. Iti, palle il».