Firenze
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o precedono anche artisticamente, in que' tempi, alle chiese. E notevole segnalamento clic l'attrattiva principale di essi consiste nella magnificenza del cortile in cui le aperte arcate in giro mostrano le antiche forine nel loro più bel fiore Veggansi in prova i palazzi Bardi, Gondi, Ghigni-Canigiani, ecc.
Quale influenza esercitasse il Brunelleschi nella costruzione delle loggie vedesi nel Loggiato degli Innocenti di Vntouio da Sangalli). 1 quali Sangallo cliiainavansi Giam-berti in origine e derivarono il nonio di Sangallo da un convento costruito da Giuliano davanti porta San Gallo.
fi suo egregio successore Miclielozzi edificò il palazzo Riccardi (Medici) affine al Pitti e Benedetto da Majnno il palazzo Strozzi, forse la più bella costruzione civile di Firenze, la cui facciata fu incoronata in giunta dal celebre cornicione del Cronaca. Ili un'imitazione più rigorosa dell'antico porge testimonianza il palazzo Rucellai, di Leon Battista Alberti, del 11-51. L'Alberti disegnò anche il coro dell'Annunziata e terminò, nel 1470, la facciata di Santa Maria Novella.
Al tempo del massimo fiore papa Giulio II attirò i più grandi maestri del Rinascimento da Firenze a Roma, ove rnrchitettura fece nuovi progressi. Nel 1530 Firenze ricevette un nuovo ornamento nel palazzo Paiidultini, disegnato da Raffaello, e Michelangelo costruì la cappella medicea, la quale deve però la sua celebrità alle statue.
Baccio d'Agnolo, suo tiglio Domenico e il suo allievo Dosio non costruirono, è il vero, palazzi romani, ma belle dimore con fisionomia classica (quali sono ì palazzi Bar-tolini, Levi, Serristori, Rosselli, Nicolinl, Larderei) e il periodo classico fu chiuso dal Vasari (1512-71), il quale condusse dal 15G0 il bel palazzo degli LTffizi e da Bartolomeo \minaiinati (1511-19), il quale edificò il poderoso ma sobrio cortile a pilastri di palazzo Pitti e il bel ponte di Santa Trinità. ColPAmmannati gareggiò Bernardo Buontalenti
e il Nigetti e Glierardi Silvani furono i loro successori.
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Per la pittura, adunque, come per la scultura e 1 architettura, Firenze fu la prima città del mondo, paragonabile soltanto all'antica Grecia: ed era giusto clic noi ne toccassimo qui per sonimi capi, mentre ne trattarono ani piamente, cominciando dal Vasari e venendo giù al Crowe, al Cavalcasene, un gran numero di scrittori italiani che troppo lungo sarebbe il pur dinumerare.
Ci staremo paghi a citare i seguenti stranieri: .T. T. Kugi.er, Ilandbmh der Gc-schichte der Molerei (1867) e Handbuch der Kunstgeschichte (1871-72); J. Burckhardt, Der Cicerone: cine Anleitung zar Genuss des Kunshcerke Ttaliens (1809) con supplemento di Otto Mììxdler (1870); Mrs. Jameson, Lives of the Il aliar» Pai ut e mj Rcskin, Mortiings in Florence ; Peukixs, Tuscan Sculptors e Historical ìfandbook of Scalpi urek Morelli, Italian Maslerk in Gennari Galleries; Feruusso.v, IFmdbook of Architecture; Marryat, Histonj of Fot ter ij and Porcelain; Hììbscu, Die AUchristlichen Ktrchen (Carlsrulic 1859), ecc.