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l'arLe Terza — Italia Centrale
Nella seconda metà del secolo XV troviamo Nicolò da Foligno, pittore espressivo, e Giovanili Sunti. 11 precitato Pietro della Francesca e Lorenzo da San Severino, che imitarono lo stile di Gentile da Fabriano, furono i predecessori immediati di Pietro Vaniiiicci di Città della Pieve, soprannominato il Perugino, dalla città di sua adozione, il quale è il corifeo di codesta scuola; fu suo maestro immediato Benedetto Bonfigli, ina probabilmente egli studiò in prima sotto Fiorenzo di Lorenzo. Il Perugino pare combinasse al principio la maniera di codesti pittori primitivi con molte particolarità della scuola fiorentina; e battendo poi una via originale, introdusse quella maniera tutta sua propria che esercitò una si grande influenza sulle opere primitive del suo allievo Raffaello.
Al Perugino si può associare Bernardino Pinturicchio ed Andrea dell'Ingegno, suoi abili contemporanei ed allievi, dei quali lo Spagna è considerato, dopo l'Urbinate, il migliore.
Fra i successori ed imitatori del Perugino son da ricordare Giannicolo Ma imi, Tiberio d'Assisi, Girolamo Genga, Caporali, Paris Alfani ed Adone Doni. Giovanili Santi (or non più Sanzio), padre di Raffaello, è ascritto generalmente alla scuola perugina od umbra; e Perugia possiede sempre alcuni pochi dipinti di .Raffaello stesso in cui si può rintracciare l'influenza esercitata sopra il suo stile dai primi pittori dell'Umbria.
Dell'opera di Giotto in Firenze lasciamo che parli il principe dei critici artistici viventi, quel Ruskin, inglese, che pubblicò tante belle opere sull'arte in Italia:
< Se v'ha un artista la cui oliera vuol essere esaminata più d'ogni altra in Firenze quegli è Giotto. Voi potete esaminarla anche in Assisi, gli è vero, ma non ne rimarrete soddisfatto. Molto di lui è in Padova, ma di un periodo soltanto. A Firenze invece, che è il suo luogo natio, voi potete veder suoi dipinti d'ogni data e d'ogni specie. Dal giorno che fu compiuto il picciol battistero ottagono in Firenze nell'ottavo secolo il Cristianesimo andò facendo ogni sua possa nell'Etriiria ed altrove per 400 anni e codesta possa parve ben. poca cosa, quando sopraggiunsero due uomini che furono i veri edificatori di Santacroce e di Santa Maria del Fiore e le due grandi potenze rifonnatrici del secolo XIII — San Francesco che insegnò ai cristiani come dovevano comportarsi e San Domenico che insegnò ai cristiani quel che dovevan pensare — in altri termini, uno l'apostolo delle opere e l'altro delle credenze. Ambedue inviarono i loro discepoli ad insegnare a predicare in Firenze — S. Francesco nel 1212 e S. Domenico nel 1220.
< Le piccole comitive stabilironsi — una a 10 minuti di cammino a est dell'antico Battistero, l'altra a cinque minuti a ovest. E dopo che furonsi insediati tranquillamente in quelle dimore, predicando ed insegnando, impregnando, per così dire, di fede e di fervor cristiano Firenze, essa scoppiò in poesia ed architettura cristiana e partorì Arnolfo, Giotto, Dante, Orgagna.....
< Firenze, infervorata in tal guisa, aiutò in prima i suoi maestri ad edificar belle chiese. 1 Domenicani, o frati bianchi, i predicatori della fede, incominciarono la loro chiesa di Santa Maria nel 1279. I Francescani, o frati bigi, predicatori delle opere, posero la prima pietra di Santa Croce nel 1294. E l'intiera città gittò le fondamenta della sua nuova cattedrale nel 1298. I Domenicani disegnarono il loro proprio edifizio; ina pei Francescani e per la città lavorò il primo grande maestro dell'arte gotica, Arnolfo, con Giotto allato e Dante spettatore a susurrar talfìata ad ambedue una parola » (Ruskin, Momings in Florence, ovvero Mattinate a Firenze).
11 Villani, parlando di Giotto, lo dice < il più sovrano maestro in dipintura e quegli che più trasse ogni figura e atti al naturale E il Boccaccio < che molte volte nelle cose da lui fatte si truova che il visivo senso degli nomini \i prese errore, quello credendo esser vero ch'era dipinto >; e il grande Ghiberti finalmente: < Vide Giotto nell'arte quello che gli altri non aggiunsono: arrecò l'arte naturale e la gentilezza con